Negli scorsi giorni c’è stato un triplo colpo da knock-out.
Prima la Germania blocca le sovvenzioni alla transizione energetica (auto elettrica, cappotti per abitazioni, pompe di calore ecc.): oltre Gottardo non se lo possono più permettere, soprattutto dopo lo scandalo dei conti truccati dai predecessori di Scholz (cfr. Angela Merkel).
Notizia praticamente cancellata dai radar, quanto meno sotto le Alpi, la cancellazione delle sovvenzioni Green in Germania.
Non è per altro dato sapere da dove siano spuntati i documenti che hanno convinto la Corte Costituzionale tedesca al grande passo, dopo anni di truffe organizzate accuratamente celate.
Il giorno dopo la FED addirittura paracaduta un proprio membro apicale, vice presidente e capo della ricerca della FED di Dallas, nel direttorio di Banca d’Italia, votata all’unanimità da palazzo Koch. Ossia gettando le basi per una transizione ordinata per la Penisola in caso di fine della moneta unica.
Giusto 24 ore ed ecco il Parlamento italiano, dopo aver ceduto all’EU con il semper fidelis leghista Giorgetti (pro-EU, intendiamo), al “voto cruciale”: sulla riforma del patto di stabilità, il clamoroso NO MES! Un voto d’impatto, un sonoro NO all’EU che colpisce al cuore l’asse franco-tedesco, proprio dove fa male.
Ciò è accaduto con un voto in aula imprevisto dai più, ma non da noi; ossia con unità d’intenti tra i due partiti più squisitamente atlantici in seno al potere romano, che resta la Capitale della Repubblica: FdI e M5S.
È chiaro infatti che Crosetto/Meloni e Giuseppy Conte sono lo yin e lo yan dell’atlantismo italico, oggi. Scriveremo in calce due pensierini.
I dettagli sul voto del MES sono addirittura dirimenti: Giorgetti voleva votarlo “ma non era aria”. E Salvini che difende Giorgetti, invece di azzannarlo alla gola. Solo qualche giorno fa ricordiamo la nomenclatura leghista puntualizzare che “firmare il MES non significa attivarlo”. Inutile aggiungere altro…
Insomma, il tradimento della Lega è venuto fuori nella sua interezza.
Estratti…. (Renzi appare a capo del Renzusconi , l’ex sindaco già parla da cd. statista, peccato non abbia i voti)
Tradotto:
il Renzusconi era schierato per un SI in aula al MES, solo che ordini superiori hanno convinto i due partiti filo atlantici ormai quasi di maggioranza – FdI e M5S, su input esterno – a votare compattamente NO MES. Ossia NO EU. Bang!
Dunque la Lega, costretta al NO dalla sua ininfluenza politica nel voto, vista la “strana alleanza” giallo-nera, cerca di salvare il salvabile, con l’inganno, come sempre…
Si sa infatti che il renzusconi, di cui la Lega fa parte, è pro EU (cfr. “Cambiare l’EU dal di dentro”, basta tenere la ricca cadrega).
Dunque il fine è sempre stato legare le mani alla Penisola, sperando lato Lega in una forma di secessione del nord successiva, prebenda ipotizzata genericamente da Berlino e Parigi (…).
Bene, sappiate che tale piano revanscista anti-italiano è fallito. È il renzusconi perde ogni credibilità per i nemici esterni dell’Italia, che è la cosa più importante!
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I grandi eventi del 2024
A questo aggiungeteci che i grandi eventi ancora non sono maturati, ma andiamo a poco. Mettere in sicurezza l’Italia era il primo passo.
Se possiamo dare un consiglio agli amici americani, ora bisogna andare davvero in fondo: il renzusconi vive di scandali, come genesi, è il momento di affrontarli pubblicamente (…).
La Lega non a caso va spedita verso il 5% alle prossime elezioni, chissà dove sarà/sarebbe se un grosso scandalo la travolgesse pure…
Ben ricordando che Michele Geraci, l’italiano pro- Cina per antonomasia, il vero artefice della Via della Seta che fece infervorare gli USA di Pompeo, era non solo in quota Lega ma fu anche sottosegretario al governo in quota leghista alla firma dell’accordo con la Cina oggi cancellato per volere di Giorgia Meloni/Guido Crosetto (…).
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Gli effetti del uno-due-tre sopra citato saranno profondissimi
Da una parte sembra gli americani si siano finalmente resi conto della pericolosità materiale del renzusconi, in relazione al rischio che rappresenta per i piani globali a stelle e strisce (vedasi il clamoroso “caso Uss”, il carcerato apicale amico del clan putiniano lasciato fuggire in Russia con complicità lombarde; evento inconsulto che fece addirittura alzare in volo sopra Milano gli F35 americani armati di tutto punto, così si dice, ndr).
Dall’altra il MES finalmente chiude grazie al voto italiano, bloccando lo strumento principe dell’EU francotedesca per attaccare stile Grecia il principale alleato americano in EU.
Il Patto del Quirinale andrà invece cancellato col successore di Mattarella. O anche prima, in caso di grande scandalo italiano. O di guerra nel Mediterraneo.
Resta che i piani USA di difesa del proprio spazio vitale sono solo agli albori.
Da una parte la guerra con la Russia è finita, con Washington i moscoviti si sono accordati: l’Armata Rossa si è resa conto che una guerra per procura con un paese relativamente imbelle come l’Ucraina l’ha bloccata, beccandosi anche droni sul Cremlino. Immaginatevi cosa sarebbe successo se fosse stata guerra vera con un forte paese NATO…
(L’icona Putin intanto – da qualche settimana – “straparla”, letteralmente, ndr).
Dunque ecco spiegato l’accordo russo-americano, operativo ormai, che comporterà la fine delle scaramucce in giro per il mondo tra i due imperi. Chiaramente, l’Ucraina tornerà in larga parte russa, come è giusto che sia, la guerra la’ è già finita.
Dall’altra l’Iran diventa il focus: il paese che mai condannò Hitler per le sue gesta oggi finanzia i terroristi che stanno mettendo in pericolo gli interessi occidentali. Ben sapendo che l’Iran potrebbe già avere una piccola atomica. E che Tehran resta il primo fornitore di petrolio alla Cina…
In ultimo, l’EU.
Il piano revanscista anti USA del duo Merkel-Putin è fallito, sostituire il South Stream con il North Stream è stato il vero fallimento, con fuochi artificiali annessi.
E visto che Berlino è a letto pure con Pechino, non resta che terminare l’euro, vari piccioni con una sola fava.
Il modo per farlo in teoria è semplice: l’EU attuale, traditrice – infatti ha tradito davvero tutti – va liquidata. Soprattutto l’euro.
Per il fine basta affamare un continente senza risorse primarie, vedasi Francia senza Niger e Mediterraneo senza Suez (per colpa iraniana, geniale!).
Se poi aggiungiamo Panama bloccata ai container cinesi causa riscaldamento climatico, ma solo in un senso, indovinate quale, capite la grandezza del piano.
E senza dimenticare che Londra controlla Gibilterra dal 1700, casomai servisse…
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Intanto in Italia, si guarda al futuro…
L’alleanza atlantica FdI-M5S sperimentata nel NO MES ha pieno senso compiuto: a parte l’atlantismo di fondo, anche a livello politico c’è ampio margine di trattativa, ad es. per tutti gli argomenti mirati a sterilizzare le mire simil-neo-coloniali dell’EU sulla Penisola.
Idem, per i temi sociali: ad esempio fermare i clandestini, puntando ad es. su “più figli dagli italiani”.
La ricostruzione delle filiere nazionali è invece la vera sfida: sebbene sia un punto condiviso, la compagine manca di vision. Ossia di cervelli politico-gestionali in grado di implementare tale enorme progetto.
D’ogni modo tale cd. strana alleanza ha già vinto: una semplice apertura privilegiata all’Italia dell’enorme mercato consumistico americano, ad esempio. via prossimo accordo bilaterale, mettendo così in subordine l’EU non allineata, sarebbe sufficiente per creare il consenso interno necessario a qualsiasi riforma che il paese necessiti.
Via crescita del PIL e ritorno del benessere diffuso.
Come col piano Marshall.
MD
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Immagine: tweet di Affaritaliani.it