Lo scopo di questo sito è farvi usare il cervello.
Ad esempio, oggi tutti parlano di riscaldamento climatico da CO2, scatenante un enorme effetto cd. serra: significa che l’energia che arriva dal sole, circa costante, grazie a tale “serra” di CO2 non uscirebbe più dall’atmosfera a causa dei prodotti immessi in forza della antropizzazione, secondo la dottrina mediatica imperante.
Dunque, accumulando calore; ovvero scaldando il clima terrestre (…).
Come metodo di analisi, consiglio, è sempre importante notare le contraddizioni del sistema per individuare in che modo vi stanno raccontando delle sonore cd. palle.
Ad esempio oggi qualcuno sta insinuando l’ipotesi, per combattere il riscaldamento climatico dato dall’accumulo di CO2, di insufflare addirittura in stratosfera (e non solo in alta troposfera), dove i principi attivi resterebbero sospesi per secoli, sostanze che riflettono l’energia solare in arrivo, raffreddando il pianeta (teoria).
Capiamo dunque: costoro non vorrebbero combattere quello che succede in atmosfera oggi, ”serra” di CO2, ossia combattere ciò che “tiene” il calore dentro l’atmosfera terrestre. Ma si vorrebbe invece ridurre l’arrivo di energia, ossia di calore, dal sole.
Assurdo, si agisce al contrario. Con rischi spropositati di danno indotto.
Come capite, tutto ciò non ha senso, infatti sono due drivers totalmente diversi quelli su cui si vorrebbe agire. Bene, sappiate che tale cd. ideona è del solito Bill Gates, quanto basta per diffidare…
Fonti convergenti…
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Ma l’aspetto più importante è un altro.
Stante che il grafico dell’ hockey stick graph sull’accumulo di CO2 come causa del riscaldamento climatico è stato sbugiardato dalle corti canadesi (sentenza prof. Ball vs prof Mann, LINK, ndr), sta sempre più emergendo prepotente il collegamento tra solfati immessi in alta troposfera e riscaldamento climatico.
Le fonti, eccelse, che dipingono tale scenario “poco mainstream” sono molteplici: dalla stessa EU nel 2010, all’Università di Yale, una delle più importanti (e beni informate/a) del mondo. Passando per il Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt e.V. (DLR), tedesco, rinomatissimo centro di eccellenza per lo studio dell’atmosfera e per la ricerca geospaziale
In mezzo, la valutazione oggettiva che incredibilmente i combustibili aerei – oggi – contengono da 10 a 60 volte lo zolfo, in ppm, rispetto al normale diesel per autotrazione; che poi dal 2020 è lo stesso Diesel usato anche per le grandi navi base regole IMO decise durante l’era Obama. Tali evidenze sono state ricavate dalle specifiche di un grande produttore di distillati mondiale (LINK)(LINK)
Dirimente….
Negli ultimi tempi stanno però emergendo ulteriori sconvolgenti dettagli sulla possibile, reale causa del riscaldamento climatico, causa che sembra non avere alcuna attinenza con la CO2: gli aerosol solforati insufflati in alta troposfera sembrano essere i principali indiziati del global warming (causando ad es. simil- cirri, ndr, vedasi oltre)
Sostanzialmente, secondo quanto riportato da recenti papers pubblicati, anche da membri governativi tecnici di Stati americani (membri istituzionali dello Stato della Florida, fonte: *1), il riscaldamento climatico sarebbe da ascrivere alla presenza di zolfo in detti aerosol in alta troposfera. Iniettati via “contractor commerciali”** , come lèggiamo nel paper citato (*1).
Citiamo, dal Report EASA (EU) “SULPHUR”, del 11.1.2010, pg. 34-35, enfasi aggiunta: “Il secondo effetto è la formazione di contrail (scie) e di cirri indotti dall’aviazione attraverso la formazione di particolato. Come illustrato nella Figura 4-1, l’effetto complessivo delle scie è abbastanza ben compreso e, in totale, è molto probabile che sia maggiore del raffreddamento RF delle particelle di zolfo diretto di cui sopra. Oltre all’effetto contrail, vi è un impatto potenzialmente maggiore dovuto alle nubi cirrose indotte dall’aviazione. In questo caso il livello di comprensione scientifica è scarso. L’analisi TRADEOFF riportata nella Figura 4-1 suggerisce un RF per le nubi di cirri almeno pari all’effetto delle scie e forse superiore all’impatto della CO2 dell’aviazione. “
Aerosol solforati che – ripetiamo – se insufflati in alta troposfera (da combustione di jetfuel ad alto contenuto di zolfo, ndr) sembrerebbero creare le condizioni per il riscaldamento climatico, leggere le fonti citate per la spiegazione, anche alle immagini sopra facilmente reperibili in rete.
In breve, seguendo la traccia di dette fonti, l’insufflazione di vettori con alto tempo di residenza in atmosfera, ad esempio solfati nel caso metallizzati, tenderebbe a mantenere l’energia “dentro” l’atmosfera, come sommatoria di effetti (ad es. giorno/notte). In quanto i solfati insufflati come scia di condensazione, in condizioni opportune (…) farebbero da scudo per i raggi infrarossi IN USCITA dalla terra (l’emissione IR notturna di norma deriva dal calore terrestre, teoria del corpo nero etc.), sopratutto di notte, ma con un solo limitato effetto di riduzione dell’energia solare diurna entrante, dal sole.
Chiaramente, tutto il ragionamento si riduce ai famosi spettri di assorbimento dell’energia dei vari componenti presenti in atmosfera.
Recenti pubblicazioni non fanno infatti mistero di tale informata ipotesi, dando la colpa del riscaldamento soprattutto in certe zone molto soggette ai voli aerei, ovvero all’eccesso di solfo insufflato in atmosfera (…).
Volendo, la prova del nove basterebbe guardar al 2020, quando causa COVID l’Europa senza voli aerei visse l’inverno più nevoso da decenni, che casualità.
Parimenti, eminenti scienziati citati sotto, con pubblicazione su Nature, addirittura evidenziano l’impossibile, ossia che le scie aeree, aerosol insomma, con formazioni di simil-cirri, scaldino più il pianeta rispetto alla CO2 stessa!
L’analisi riassuntiva in calce, da Phys.org, LINK
Fonte: (*1), vedasi sotto
Infatti un paper del 2019 ha evidenziato (in correlazione) come il riscaldamento climatico sembrerebbe essere da correlare all’immissione in alta troposfera di gas derivanti dalla combustione di combustibili per aerei, sopra, grafico. La prova sarebbe l’effetto di riscaldamento dell’uso estremo di forze aeree durante la WWII, con effetti di riscaldamento atmosferico, come correlazione storica.
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Cielo senza scie (= senza aerosol di solfati), dunque clima freddo in EU
La versione della CO2 riscaldante è “smontata”…
Tutto questo facendosi scudo con la complessità della chimica “di equilibrio” dello zolfo combusto immesso in atmosfera, che riprenderemo più innanzi.
Non ci resta dunque che citare quanto riportato da tale importante paper del 2019 (Journal of Geography, Environment and Earth Science International
21(1): 1-11, 2019; Article no.JGEESI.48873 ISSN: 2454-7352
Further Evidence that Particulate Pollution is the Principal Cause of Global Warming: Humanitarian Considerations – J. Marvin Herndon and Mark Whiteside)(*1)
”I dati pubblicati sull’eruzione vulcanica del 1980 del Monte St. St. Helens e i dati sull’escursione termica diurna forniscono ulteriori nuove prove che l’inquinamento da particolato, e non la CO2, è la causa principale del riscaldamento globale. Il passaggio del pennacchio di particolato vulcanico eruttato dal Monte St. Helens ha portato a giornate più fresche e, soprattutto, a notti più calde. La perdita di calore dalla superficie si è ridotta durante la notte. Il raffreddamento diurno dovuto al blocco della luce solare da parte del particolato aerosolizzato è più che compensato dalla ritenzione di calore durante la notte [enfasi, sottolineatura/grassetto, aggiunta].
Viene esaminato un meccanismo che rende conto del riscaldamento locale e globale derivante da (1) l’assorbimento della radiazione da parte del particolato aerosol e il suo riscaldamento nella troposfera, (2) il trasferimento di tale calore all’atmosfera circostante, (3) l’abbassamento del gradiente di temperatura atmosferica avversa rispetto alla superficie terrestre, (4) la conseguente riduzione della convezione atmosferica e (5) la concomitante riduzione della perdita di calore superficiale dovuta alla convezione.”
Come capite esiste una dissonanza chiara con quanto lèggiamo giornalmente sui media.
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Che poi ci sia una strana tendenza all’utilizzo dell’alluminio per fini di geoingegneria, beh, leggendo le pubblicazioni scientifiche sembra davvero ci siano forti sponsor per tale interpretazione. Ad esempio, anche qui, papers ufficiali, pubblicati su riviste scientifiche, vedasi di seguito.
In effetti, il fatto di NON voler ridurre lo zolfo nei combustibili per aerei è bizzarro: lo zolfo riduce la vita utile dei reattori, è risaputo, causa produzione di elementi solforici.
Per altro la stessa EU, nel 2010 [rapporto “SULPHUR”, del 11.1.2010, pg. 34-35], aveva evidenziato il rischio che fossero proprio tali elementi solforati ad aumentare la temperatura terrestre, cosa che fa scopa con il grafico del riscaldamento climatico durante la WWII (…).
Tale aspetto va unito a un paper interessantissimo, riportato sotto, che evidenzia come uno dei principali problemi anche sanitari sia legato all’irrorazione di ceneri da combustione industriale (scarti, in sostanza, ndr) in atmosfera come elemento di geoingegneria. Attenzione, noi citiamo solo, non inventiamo, tutto riportato. E vi forniamo dunque il paper a supporto, ovvero non prendetevela con chi scrive.
Encore, nel caso, trattasi comunque di zolfo. Ma non solo, anche di alluminio, contenuto in tali ceneri, essendo detto alluminio uno dei principali elementi presenti nella crosta terrestre, circa l’8% come presenza totale.
Chiaro, tale alluminio, assieme a bario e stronzio (residuali), scarti industriali in genere, causa pure malattie, in quanto un eccesso degli stessi determina patologie anche gravi (fonte: CURRENT SCIENCE, VOL. 108, NO. 12, 25 JUNE 2015, “Aluminum poisoning of humanity and Earth’s biota by clandestine geoengineering activity: implications for India”, J. Marvin Herndon)(*2).
Ad essere pignoli, fors’anche l’esplosione dei casi di Alzheimer potrebbe – in linea del tutto teorica – addirittura essere collegata ai crescenti livelli di alluminio assorbito dagli umani, molti studi riportano una correlazione evidente con l’alluminio, vedasi sotto (ndr).
Varie fonti, citate (ultimo paper qui esposto: vedasi *2, sopra)
Resta che, a vedere quelle strane scie in cielo, che si allargano come macchie di inchiostro su un lenzuolo azzurro, viene da pensare addirittura ad un effetto flocculante. Che sostanzialmente è – in chimica – una sostanza aggiunta che permette di aumentare la superficie specifica creando fiocchi (…). Ciò si traduce in tempi di residenza maggiori dati da minore densità, nel mezzo utilizzato (ad es. aria)(…). Casuale, forse sì o forse no, uno dei flocculanti più conosciuti ed usati è proprio il solfato di alluminio, strano non è vero? Ossia un composto che conduce alle due sostanze chimice sopra citate….
E che dire del fatto che tale solfato metallico è molto igroscopico, ovvero cattura umidità, da 6 a 18 moli per ogni mole di solfato alluminico? Poi, ulteriore elucubrazione, cosa aggiungere sul fatto provato che uno dei componenti naturali che più trattiene i raggi infrarossi (quelli in uscita dalla terra, di notte, ndr) mentre resta tendenzialmente trasparente al visibile ed al vicino UV in arrivo dal sole di giorno, è proprio l’acqua, ossia l’umidità/vapore acqueo (visto che forma simil-cirri, dunque collegandosi guarda caso a quanto scoperto dal prof. Burkhardt, ndr).
Altro intervento del Fato?
Insomma, alla fine ritorna sempre la cara, vecchia “Energy trasmission”, again and again…
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Come conclusione vi resti il fatto che appare del tutto illogico non eliminare i solfati dai jetfuel, a meno che ci sia un altro motivo che non ci dicono.
E resti pure il fatto che chi va a sciare in montagna guarda ormai tanto il meteo tradizionale quanto le scie degli aerei: osservare se le scie sono evidenti o meno, per capire se farà freddo e nevicherà nei giorni a venire. Infatti, di norma, tante scie uguale caldo e poca neve ovvero poche nuvole (come scoperto dagli scienziati citati sopra, riduzione delle nubi, guarda caso, ndr), metodo quasi infallibile…
Sappiate che quest’anno, al contrario dell’anno scorso, di scie degli aerei non se ne vedono o quasi sulle Alpi, in Svizzera. Infatti fa freddo e nevica. Ben avendo filmato negli scorsi anni casi di aerei che facevano scie ad esempio in Italia, che però scomparivano sopra la Svizzera. Un caso anche quello, certamente…
Che quanto sopra vi serva come spunto di approfondimento. Anche e soprattutto per chiedere conto alla scienza, le domande sono parte integrante del metodo scientifico. Anzi, sono la base! (Chiaro, siamo al cospetto di interessi economici [nichilisti] enormi!)
MD
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Referenze esterne:
** “… Scientific papers about geoengineering studiously ignore the fact that tropospheric aerial spraying, done by the military and its various commercial contractors, has been ongoing for at least two decades [44-50]” – Journal of Geography, Environment and Earth Science International
21(1): 1-11, 2019; Article no.JGEESI.48873 ISSN: 2454-7352
Further Evidence that Particulate Pollution is the Principal Cause of Global Warming: Humanitarian Considerations – J. Marvin Herndon and Mark Whiteside (*1)