Il discorso a Davos 2024 di Milei sul collettivismo di ritorno, in forza del tradimento delle forze di mercato rappresentato proprio dalle elites davosiane, ha del clamoroso. Una vera e propria condanna di quelle elites, oggi riunite in Svizzera, che furono eredi del sangue di alto lignaggio europeo che diede la stura prima al feudalesimo poi a folli guerre fratricide nel Vecchio Continente, visto che erano tutti più o meno parenti. Guerra per difendere i privilegi elitari di tali unti dal Signore.
E senza contare i dettagli, che invece contano: Milei arriva a Davos con volo di linea Lufthansa, tutti gli altri con voli privati, alla faccia del Green e dell’ESG, due bandiere dell’Agenda 2030 davosiana.
I contenuti dell’intervento di Milei, anch’essi clamorosi, sono stati precisi ed efficaci: tra tutti, il collettivismo imposto dallo Stato comandato dalle elites, a difesa di interessi elitari, che distrugge la ricchezza diffusa determinata dal mercato (quel mercato che ha fatto crescere la ricchezza diffusa tra la gente come mai successe fino a prima del 1850, ndr) sta ingenerando enormi danni , malessere, sofferenze, povertà.
Ossia – tradotto – stante che la ricchezza ossia gli assets sono elementi scarsi, tali elites hanno tradito il mercato arricchendo se stesse, impossessandosi dei valori di pregio, dei principali driver di arricchimento. A danno della classe media prima di tutto; da qui la condanna di Milei contro il sistema statale, soprattutto in Europa governato dalle elites storiche, da secoli, che distrugge valore e ricchezza facendo gli interessi di falsi imprenditori, ex imprenditori dovrei forse dire diventati oligopolisti se non di fatto monopolisti, a difesa delle proprie rendite.
Ossia il collettivismo crea povertà, per coloro che sono esclusi dai privilegi di casta.
Purtroppo nessuno vi ha spiegato questo in TV, visto che detti media sono di fatto di proprietà/controllo elitaria/o; ovvero di gente che sta con Davos. In ogni caso le parole di Milei rappresentano una sonora condanna ai principi davosiani.
Ben ricordando come gli USA abbiano oggi la faida interna che tutti conosciamo, capeggiata dalla casta Dem anti-Trump, proprio perché l’America, con l’anima, resta sempre ai tempi di Alexis de Toqueville (gli americani fecero la guerra contro le elites colonialiste Europee tutte, e vinsero!). Dunque non casualmente ha saputo esprimere un candidato anti-sistema self made come Trump.
Mentre in Europa manco ci si vuole accorgere che, ad esempio, in Francia non è comprensibile come si possa eleggere un presidente con uno spoglio che dura solo 2 ore; in più con la possibilità di “voto per delega” (leggasi, brogli). O il fatto che il sistema Dominion indiziato di brogli elettorali in mezzo mondo (usato ad es. in Venezuela per eleggere Maduro, ndr) era di fatto di proprietà Europea.
Non c’è infatti da stupirsi che le ultime elezioni argentine che hanno incoronato il libertario Milei, figlio legittimo di Adam Smith, siano state vinte grazie al ritorno delle schede cartacee vecchia maniera, senza elettronica di mezzo che non lascia tracce….
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Il discorso di Milei a Davos, discorso perfettamente anti-Davos, rappresenta quindi un furibondo cambio di passo: tutto da ascoltare il passaggio del tradimento di quelle persone del mercato che hanno tradito il mercato, per propri interessi.
O per come Milei abbia spiegato come il mercato ha creato enorme ricchezza diffusa, impossibile da avere quando il potere e la ricchezza era di fatto tutto nelle mani delle elites storiche et nobiliari europee ad esempio (Don Rodrigo vs. WeThePeople insomma…).
Interessante per altro, come prova del nove, parallelamente verificare così le teorie del proto-comunista Thomas Piketty, moderno economista francese, pubblicazioni di solo qualche anno fa, quando spiegò che il più grande effetto redistribuivo in Francia fossero state le due guerre mondiali.
Sapete perché? Tali guerre mondiali tolsero l’enorme ricchezza accumulata alle elites storiche, che videro disintegrati i loro patrimoni! Bingo….
Tali ricchezze apicali redistribuite grazie ai grandi conflitti, andarono alla gente, forgiando la classe media, che guarda caso coincise con il maggior benessere diffuso europeo della storia.
Tradotto:
le elites soprattutto Europee, spessissimo veterocoloniali, ovvero approfittatrici, dunque rappresentate da Davos, semplicemente vogliono riprendersi con il collettivismo di ritorno (rinnegando di fatto il mercato ossia Adam Smith) quanto perso in precedenza.
In fondo il grande Reset di cui vi parla Davos – e che Milei osteggia, da ieri è fattuale – è proprio questo: “prendere alla classe media per dare alle elites”, celando la protesta prima via media cooptati, con la propaganda interessata; poi, magari, cancellando chi ha crediti col sistema (anche con sieri spacciati per vaccini con altissima mortalità a termine? Vedremo…). E finalmente coi robot, che ubbidiranno anche nella repressione la’ da venire…
Vi consigliamo dunque di ascoltare attentamente l’intervento di Javier Milei.
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Al LINK. L’amico Tom Luongo traduce efficacemente il cambio di passo trumpiano in arrivo…
La grande finanza americana promuove Trump presidente…
A latere del discorso, altro segno “pesante”, il capo di JP Morgan, la banca alla lunga più importante e sistemica del mondo, Jamie Dimon promuove Trump Presidente, limitandosi a dire, SEMPRE A DAVOS, circa, “non mi piace come dice le cose, ma Trump ha/aveva ragione…”.
Altra tonante sconfitta per Davos, memento che Hillary Clinton stava nella sua cuspide per altro. Tanto per favi capire cosa dovrete aspettarvi nel 2025.
In tale contesto, Davos, genesi fu nazista, a partire dal capo tedesco con famiglia che faceva affari coi nazi, deve cercare di far fare una nuova Yalta per poter avere spazio. Ovvero per portare la sua creatura, l’EU, al tavolo. Peccato che non ne abbia titolo, visto che Yalta va corretta, NON cancellata e rifatta. Perché rifarla significa guerra mondiale.
Ecco dunque spiegato perché Davos sta incendiando il medio Oriente, oggi con l’Iran ad esempio, paese da sempre alleato dei nazisti, che mai condanno’ Hitler. Tutto ciò non è un caso, ma una conseguenza (idem Hamas finanziata coi proventi del iraniano che Tehran non può estrarre causa sanzioni, dunque lo estrae il Qatar per suo conto, visto che il giacimento è condiviso, ndr).
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In ultimo due appunti metodologici.
Il primo, purtroppo abbiamo dovuto tagliare le fonti italiane giornalistiche: non c’è da fidarsi della stampa Italia, probabilmente la peggiore del mondo (meno male tutto sommato esiste quella svizzera italiana, a supporto informativo).
Parimenti, guarda caso, anche interlocuzioni storiche con soggetti italiani anche redazionali sono state terminate. Il motivo è semplice: esiste purtroppo la tendenza direi innata, di fondo, ad approfittarsi degli altri. Ad esempio giustificando il folle e don rodrighiano Superbonus italico, dove chi aveva possibilità, ossia redditi e capitali, si e’ rifatto la casa a spese della “collettività poverella” che non aveva mezzi (ma che poi deve pagare il conto, via extra tasse): è stato triste verificare che, direi immancabilmente, tutti coloro che difendevano tale aberrazione prima di tutto etica fossero soggetti che traevano vantaggio diretto (su asset personali) o indiretto (consulenziali, interventi fatti ecc.) da tale Superbonus (…).
La seconda considerazione è che chi non ama Don Rodrigo, ovvero chi non è Don Rodrigo, quali certamente noi non siamo, fanno fatica a vivere nel Paese dei Don Rodrigo, dove qualcuno, sempre i soliti furbi, si approfitta sistematicamente di te (dunque, si è agito di conseguenza…).
MD