Anche la stampa EU inizia a parlare urbi et orbi del grande investimento fatto dall’Unione Europea, in Chile: l’osservatorio ELT, analizzerà una parte di cielo mai osservata con dovizia di particolari fino ad ora. Sopra l’Antartide. Investimenti economici enormi, per inciso, una scommessa mica di poco conto…
Ossia con un osservatorio, anzi di tanti osservatori (vedasi oltre), precisamente dove dovrebbe spuntare, guarda caso, il famoso Pianeta IX, che in molti han ripetuto per anni che non esiste (…).
Noi semplicemente colleghiamo i puntini, senza crederci o meno. Giusto aggiungendo un laconico commento: come mai tanti osservatori costruiti proprio “là” e proprio ora? Si sa infatti che, da Z. Sitchin in avanti, uno scienziato che ha collaborato con enti governativi americani, prima di tutto un sumerologo tra i maggiori esperti al mondo di caratteri cuneiformi, molti osservatori astronomici sono fioriti in tale area lontana del mondo.
La teoria di base fa scopa con tale fiorire: l’arrivo dell’Ipotetico pianeta – secondo Sitchin – dovrebbe avvenire attorno alla fine di questo secolo, con un avvistamento circa in questo decennio.
Come dire, basta aspettare e verificare.
Infatti noi non commentiamo, noi osserviamo. Anche che la stampa EU come d’incanto inizia a parlarne, scommettiamo sara’ un’onda di piena, encore, basta attendere e verificare…
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Sembra infatti ci siano svariate prove della materialità dell’ipotesi, dalle perturbazioni alla Kuiper’s belt alla conferma di teoria di genesi terrestre da parte di scienziati, su tutte l’University of Arizona, che mimano quasi perfettamente le teorie prima considerate balzane oltre che cd. complottiste di Sitchin (oggi alcuni dei suoi libri sono letteralmente introvabili, ndr), secondo cui da tale area del cielo, sopra l’Antardide, zona storicamente “poco battuta” dagli astronomi, sarà presto visibile l’arrivo di un nuovo pianeta, si dice il famoso Pianeta IX che dovrebbe cambiare la storia del mondo (…).
Sottolineo il dovrebbe.
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Geopolitica da osservatorio (astronomico)
Al di fuori delle teorie, che restano tali solo fino a quando non sono provate dai fatti, dunque vi tocca aspettare, vorremmo farvi notare che negli ultimi 30 anni (con un’accelerata incredibile negli ultimi 15 anni, ndr) sono nati come funghi grandissimi osservatori in tale parte del mondo, letteralmente.
Ad esempio il Giant Magellan Telescope, il più potente del mondo nel suo genere, gestito da detta università dell’Arizona; il Vera Rubin , privato (co-finanziato da Bill Gates); l’ELT di Cerro Armazones (finanziato dall’EU, anzi trattasi proprio di un progetto targato EU, il più grande del mondo secondo la stessa Unione EUropea).
A questi rileviamo si sia aggiunto da fine 2019 l’osservatorio Cinese in Argentina, i cui dati saranno gestiti da Pechino, chiamasi China Argentina Observational Station (NAOC), che batte di fatto la stessa porzione di cielo.
Tranne quello cinese, che in teoria è molto in ritardo, tutti gli altri osservatori saranno operativi in un lasso di tempo compreso tra il 2025 ed il 2028 con i primi dati on stream. Perfettamente coordinati – a pensarci bene – con l’Agenda ONU 2030 (di riduzione della popolazione mondiale, di fatto, ndr).
Sembra dunque che, visti i mezzi spesi, ci sia davvero tanta ciccia dietro ad ogni osservatorio nel sud del mondo.
Vista la presenza dei globalisti del WEF, privatamente, degli USA, dell’EU e della Cina, rileviamo che l’unico mancante all’appello è Mosca, tanto per far capire la debolezza nelle relazioni internazionali [che non siano pan russe] del gigante dai piedi di fango e ghiaccio basato a Mosca (vedasi tradimento di Putin a Varoufakis nel referendum sulla GREXIT per capirne il motivo; alla pari dell’altro soggetto anche lui considerato universalmente inaffidabile nel panorama geopolitico mondiale, la Francia, due paesi storicamente molto affiatati per altro, forse un motivo esiste, ndr).
Tempi interessanti ci aspettano…
MD