Lucio Caracciolo ha aperto il vaso di Pandora: dai vertici di Limes ha chiarito che l’Italia deve fare un accordo omnicomprensivo con gli usa, mollando di fatto l’EU.
Naturalmente è stato silenziato, tanto sarebbe giustificata tale mossa.
Che l’Italia, come tutti i paesi EuroMed , avrebbe/(avrebbero) grandi vantaggi da una special relationship con gli USA è palese: lo abbiamo ripetuto in tutte le salse quanto conveniente sia il trade surplus accumulato con Washington, da leggere assieme all’enorme trade deficit invece accumulato con la Cina grazie alla scellerata Via della Seta cucinata dal leghista Geraci.
Ma ora si va oltre: il Mediterraneo è tornato cruciale, come sempre è stato. E per parlare con il Medio Oriente l’Italia è più che cruciale, lato USA. O meglio, il sud Italia.
Il punto è che l’America non può permettere agli avversari EUropei di superare i confini orografici italici, ingerendo da insider nei confronti dello splendido alleato USA in EU.
Il motivo è semplice: una volta “entrati” saranno come un cancro, espandendosi a sud, solo questione di tempo. Non è infatti un segreto che l’EU vorrebbe un’Italia divisa in due, come fu con la R.S.I.: il nord filo tedesco, ai tempi stato fantoccio nazista; oggi stato fantoccio dell’EU francotedesca, poco cambia. Ed il sud americano.
Chiaro, gli EUropei francotedeschi sognano il confine dell’Italia divisa precisamente dove fu la linea gotica, proprio sotto Pisa sul lato tirrenico.
Sopra: Linea Gotica, mappa americana. Sotto, vedasi LIMES, confini EU “moderni” sopra la linea gotica, al LINK
Precisamente dove poi gli USA – non a caso – costruirono la più grande base di armamenti tradizionali fuori dagli USA, Camp Darby, in ricordo del generale fondatore dei Rangers morto durante la WWII in prossimità del lago di Garda mentre “cacciava” i nazisti dal nord Italia.
È chiaro che un siffatto accordo USA-Italia, a ruota tutti i paesi euroMed, metterebbe fine ad ogni diatriba: l’Italia, coi suoi tanti oriundi americani con cui ci si sente di norma a Natale, è vicinissima come interessi all’America, visto che vivono entrambi di svalutazione della moneta oltre che di consumi, opposto come modello a quello ordoliberista tedesco. Con Washington che è interessata a mantenere il dollaro valuta globale, via petroldollaro. Ossia via Medio Oriente, per preservare il proprio benessere. Dunque l’Italia è – encore – cruciale,
Chiaramente la Penisola – così come tutti i paesi euroMed – può/(possono) avere enormi vantaggi da tale interesse strategico USA.
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Va infatti ricordato che il dollaro ha creato, post WWII, prosperità in Occidente (cancellando le violente colonie dei soliti, violenti imperi Europei durati secoli, sostituendoli con meri protettorati pro-dollaro, ndr).
Ma tarpando così le ali ai poteri coloniali storici che, si sa, vivevano e vivono di soprusi elitari, lo han fatto per tanti secoli…
Dunque tali paesi Europei caduti in disgrazia, parlo su tutti dei colonialisti Francia e Germania, ma anche di Londra (notasi, non ho detto Gran Bretagna, ndr) oggi vorrebbero più spazio, dopo aver di fatto cd. annientato il futuro della propria classe media, che mai è esistita in Europa prima della fine della WWII essendo invenzione del popolo osannato da Alexis de Toqueville.
Per tale ragione i poteri vetero-coloniali devono leveraggiare la loro sete di potere, oggi, subito.
Per fare questo devono rifare Yalta, cancellando quella vecchia da cui vennero esclusi. Gioco pericoloso, perché implica una guerra mondiale.
Qui siamo.
Davos infatti rappresenta l’EU, i poteri neofeudali, le elites che vivono di soprusi. L’America resta invece solidamente, come popolazione, legata ai pregi citati da de Toqueville, trumpiana insomma. Ad esclusione della sua élite filo EU ben impersonificata dal clan Dem, Obama su tutti.
Ecco perché l’epilogo sarà comunque la candidatura di Michele Obama, una creatura che sembrerebbe come clan familiare prettamente EUropea. Anzi prettamente tedesca (…).
E qui non possiamo non ricordare il famoso Zimmermann Telegram, dove i pre-nazisti cercarono di interferire con gli USA, per indebolirli. O il Business Coup, disinnescato da Smedley Butler, generale tanto simile a Milley e C.Q. Brown, tutti e tre di altissimo rango. O con le infiltrazioni tedesche nei gangli USA, ben rappresentate dai politici pan-tedeschi G. Schulz e P. Volcker.
In tutto questo non possiamo dimenticare che la forza popolare trainante in EU per tutela del progetto francotedesco del III. millennio, erede di Vichy, sarà costituita proprio dalle famiglie (illuse oltre che storicamente poco acculturate, soprattutto nella Penisola) di quei 40 milioni di fascisti diventati antifascisti in una notte, opportunamente – appunto – illuse più che foraggiate (perché ad es. il futuro dell’Italia, secondo la dottrina EU post/in continuità nazista, vede il piano Morgenthau applicato all’Italia, non alla Germania, ndr).
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In tale contesto l’unica ancora di salvezza per l’EU francotedesca, in attesa di Trump, resta la folle cd. transizione Green.
Che, lo ricordo, deriva dalla percezione di caldo apparente sull’EUropa, ossia dove stanno gli stakeholders elettorali di Davos.
Che poi il petrolio che l’EU non ha si sia deciso di sostituirlo con il rinnovabile e dunque l’elettrico (che abbisogna però di litio, che parimenti l’EU non dispone: le uniche fonti accessibili in teoria dall’EU sono nel Dombass russo, oggi off limits, spero capiate) fa parte della stessa folle illusione francotedesca*.
Per tale fine le insufflazioni di aerosol solforati in alta troposfera sopra l’EU, apparentemente metallizzate in post combustione (pro-igroscopicita’, …), continueranno senza sosta, portando ad un accumulo di energia notturna in forza dello schermo che tali simil-cirri rappresentano per i raggi infrarossi in uscita dalla terra scaldata di giorno dai raggi solari, ossia UV, invece trasparenti rispetto a tali aerosol (…).
Ovvero il fine sembra davvero essere quello di scaldare il clima EU per giustificare la suddetta transizione Green, vis a vis coi pecoroni Europei imbibiti dalla propaganda che non sano fare domande contestuali e precise ai loro governanti e scienziati al seguito.
Sappiate solo che tali insufflazioni aumenteranno, soprattutto a nord delle Alpi: il motivo è semplice, a causa del blocco del canale di Suez.
Infatti il progetto anti USA, che vedeva la Cina a letto con l’EU (notare: “vedeva”, oggi non sembra più così certo, ndr), sarà inevitabilmente di sciogliere i ghiacci del Polo Nord per creare una rotta alternativa ai traffici marini. Peccato che tale ipotetica soluzione si porterà dietro inenarrabili catastrofi naturali, di cui vi parleremo in un’altra puntata di questa saga del disastro.
D’ogni modo, resta inevitabile l’epilogo: non c’è il due senza il tre oltre, l’EUropa scatenerà una terza guerra mondiale (che la vedrà comunque – speriamo – definitivamente soccombente, visto gli ideali coloniali ed elitari che da sempre tragicamente esprime).
MD
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*La guerra contro la Russian ormai alleata, post Putin, dell’America per solo correggere Yalta, non per cancellarla, costringerà i francotedeschi a combattere loro stessi contro i russi, per il litio del Dombass. Basta attendere e verificare (soprattutto una volta che la Francia verrà tagliata fuori dall’Africa chiudendo la porta libica)