Spero non sia sfuggito che, per proteggersi, ossia parare la reazione al finanziamento quatarino (ovvero di Davos) dell’attacco di Hamas ad Israele (oltre che al finanziamento della fratellanza musulmana in Egitto e Libya, ndr), organizzazione terroristica finanziata da Doha ed ivi ospitata, il Qatar ha immediatamente fornito per ben 27 anni gas in quota parte iraniano a Francia, Olanda ed Inghilterra negli scorsi mesi.
Si perché il Qatar deve la sua ricchezza all’immenso giacimento gas che condivide con l’Iran. Tale Emirato, considerato la Svizzera del golfo persico, sta semplicemente facendo lo stesso che la Confederazione fece nella WWII: riciclare i soldi nazisti, oggi via gas altrui, con garanzia di pace e prosperità per se stessa, il prezzo del riciclaggio. Memento: Teheran, capitale del popolo Iraniano-ariano, da sempre e’ legata alla Germania, essendo l’unico paese al mondo che mai condannò le gesta di Hitler…
In soldoni, per riassumere, l’Iran informa dove versare i propri soldi in quota parte ed il Quatar esegue, lo sanno tutti, sono tutti d’accordo grazie ad Obama. Il finanziamento ad Hamas arriva dunque dall’Iran. Che il 7.10.2023 sembrerebbe aver richiesto l’attacco ad Israele, tutto depone per tale scenario.
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Il Patto di Camp David, a cui partecipano ormai la gran parte dei paesi nord Africani, Israele, Italia, Giappone oltre al blocco anglo, ante 7.10.2023 stava infatti per riappacificare la Libya, riportandola nell’alveo degli interessi Italiani; ossia di un popolo molto stimato in loco al contrario dei francesi. Tripoli di fatto fece parte della stessa coalizione fino alla caduta di Gheddafi per mano francese, avvenuto appena dopo il rientro della Francia nella NATO 40 anni dopo il ritiro di De Gaulle.
Come capite, la “ri-presa” della Libya avrebbe causato la debacle davosiana, colpendo al cuore i due paesi in crisi esistenziale irrisolvibile senza conquiste territoriali, Francia e Turchia.
Davos in particolare, ossia l’EU, chiudendo la porta libica sarebbe stata devastata, vedasi le finanze di Parigi, oltre a tagliare fuori la Francia dall’Africa e cancellando il Franco coloniale CFA. Dunque annichilendo il progetto EU di transizione energetica (senza uranio nigerino, ndr).
Da tale emergenza è scaturito l’attacco a Camp David, al cuore, a supporto della sopravvivenza dell’ EU: ecco dunque spiegato Hamas che attacca Israele su impulso iraniano (da sempre alleato tedesco) per supportare Davos.
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In tale contesto va valutato se esistano degli infiltrati di Davos a Tel Aviv
Infatti oggi Camp David, per via dei patti di Abramo, necessita di pace, non di guerra con il mondo arabo. Peccato che qualcuno invece preferisca la guerra ad oltranza, in Israele.
Questo qualcuno tutto depone – così sembra – chiamarsi Bibi Netaniahu, sostenuto dai coloni (gli stessi della morte di Rabin, ndr).
Ecco dunque che, per interesse superiore, l’ex ministro della difesa e generale Gantz si appresta a sostituire Bibi nel viaggio a Washington, sebbene il Premier per ora non molli la poltrona. Pur avendo fallito nel prevedere l’attacco di Hamas…
Ma, un momento: siamo davvero sicuri sia stato un errore quello di non aver previsto/evitato l’attacco di Hamas ad Israele da parte dei servizi di sicurezza israeliani?
Lo Shin Bet, l’equivalente dell’FBI, ha già espresso il suo disappunto per l’operato di prevenzione, nel contesto . Il Mossad, equivalente alla CIA, invece tace, comprensibile. Ma è l’AMAN, il più potente dei tre, il servizio segreto militare, che e’ da interrogare: il suo vertice, il gen. Haliva, ha subito ammesso il fallo ma non si e’ stranamente dimesso, ben supportato dal Premier e dal Governo.
Molti dubitano ci sia del marcio a Tel Aviv, essendo di fatto l’attacco ad Israele un attacco agli USA.
Ecco dunque il contesto in cui gli USA si trovano, un attacco a loro per interposta persona, con la scusa di avere l’inetto Biden come portabandiera americano (in realtà il comando non sta certo nelle mani di un presidente sospettamente affetto da senilità precoce). Dunque a Washington e Georgetown puntano ad una sostituzione di Netaniahu, oggi con un viaggio ufficiale in USA ad incontrare gli omologhi militari da parte dell’ex ministro della difesa israeliano nonché ex chief of staff dell’IDF, Benny Gantz, rivale politico di Bibi, ben sette incontri strategici. E senza avvisare Bibi….
Certo, di mezzo alla mancata caduta del Premier israeliano c’è l’ipotesi di un supporto implicito di Trump, vero, ma nel caso solo da novembre prossimo. Sebbene nemmeno Trump voglia la guerra in Medio Oriente. Dunque Bibi sembra stia facendo un gioco molto pericoloso, anche per la sua sopravvivenza come rappresentante di Stato (…). Ben considerando che Bibi è un Prèmier diciamo con un C.V. “così così” in tema di alto comando militare, tutto sommato un’eccezione a quelle latitudini.
Al di fuori dei giochi geopolitici, quello che secondo noi Israele non ha considerato appieno e’ che sta montando un odio enorme, globale, anche Europeo, contro il popolo ebraico oltre che contro lo Stato ebraico a causa del fatto che non viene fermata la devastazione contro Gaza, una guerra ipertecnologica contro l’equivalente di degli straccioni, che infatti muoiono come mosche, ma in mondovisione.
Se passa infatti il messaggio Israele=nazismo saremo certi che la fine dei tempi è arrivata, con tutto ciò che ne consegue.
Chiaramente i media di Davos fomentano tale odio chiudendo perfettamente il cerchio col passato, ossia col virus millenario che si nasconde – letteralmente – dietro l’antisemitismo indotto (…).
Meglio dunque Bibi venga sostituito, rapidamente. Poi nel caso vedremo se stava a letto con Davos o meno.
Camp David deve sopravvivere come accordo ed alleanza di Pace, non di guerra.
MD