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Israele è un crogiolo di popolazioni e culture: dopo decenni passati a raccogliere ebrei dispersi nel mondo lo stato ebraico sta esplodendo. Fin qui bene tutto sommato, indice di grande successo.
Il problema nasce infatti nel passo successivo, ovvero i problemi che tale iperpopolazione genera, pensioni di pagare, salute da preservare, crescita da ingenerare ecc.
Non è un segreto che il sistema pensionistico israeliano sia quasi al collasso, almeno in modo pari a Italia, Austria e Francia. Ne abbiamo parlato QUI.
Il messaggio che deve restare da questa premessa è che Israele ha dei problemi strutturali di cui preferisce non discutere. Ma che deve risolvere.
Possiamo dunque aggiungere, come derivata, che non è da escludere – ed anzi il contrario – che Israele cerchi terra per accogliere più ebrei di ritorno a casa.
In effetti prima di arrivare ad Israele si parlava del Kenya come approdo dello Stato ebraico là da venire. Chiaramente i luoghi dove gli ebrei si stabilirono in tempi passati restano preferibili (…).
E qui non possiamo non ricordare l’antica storia degli ebrei, le 12 tribù abramitiche disperse, che si trovarono a combattere i romani, loro acerrimi avversari (…).
Prima ancora c’erano i caldei, ebrei poi fusi con i babilonesi, grandi astrologi cabalistici, che vivevano nelle zone direi incredibilmente visitate di recente da Jorge Bergoglio (assieme al Kazakhstan)(notasi che l’ex vescovo di Buenos Aires diventato vescovo di Roma non ha ancora trovato il tempo di visitare il suo Paese, ndr).
Chiaramente non può mancare l’Ucraina, una parte almeno, nel novero dei possibili approdi ebraici là da venire, diciamo come espansione; terra dove – lo ricordo – in tempi antichissimi si stabilirono i popoli ex-babilonesi emigrati ad ovest, i famosi Khazari. Che poi si convertirono alla religione dei loro servitori, quella ebraica, adesione anche dei loro re, i Kagan, così si chiamavano i loro sovrani.
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Con questa premessa passiamo ad analizzare il presente, partendo dai fatti.
A settembre scorso sembra sia successo qualcosa, tra militari USA e Russia, una sorta di accordo per far finire la guerra ucraina (la battaglia di Azovstahl a Mariupol fu terminata con accordi per via militare tra USA e Russia, non dai politici, lo ricordo, ndr). La portaerei Ford era ai tempi a Trieste – ricordate – molti sussurravano per riappacificare la Libya, con la fida Italia al seguito.
L’8/10 si scatenò invece – improvvisa – la guerra di Hamas, lo strano attacco ad Israele, che scombussolo’ ogni piano.
Da lì caos in medio oriente e non solo, con l’incredibile incapacità di prevedere l’attacco da parte dell’Aman, il potentissimo servizio segreto militare israeliano. Con addirittura mea culpa del vertice militare; ma senza alcun licenziamento, cosa a dir poco inammissibile in Israele.
Che ci sia collegamento tra caos di Hamas e caos ucraino sembra vieppiù palese.
Di seguito la volontà di Tel Aviv, ferrea, osteggiata materialmente (togliendo mezzi a supporto) di fatto solo dagli Stati Uniti, di continuare con la distruzione in Palestina. Con un fallimento totale – sigh – nel cercare di far ragionare Netaniahu, ossia di fermare i folli attacchi di fatto genocidi su Gaza ed ora Rafah.
In mezzo, la decisione “stop guerra” in Ucraina da parte degli USA, con addirittura la defenestrazione dallo scenario ucraino del secondo diplomatico americano più alto in rango, Victoria Nuland, di origini per altro askhkenazite.
Proprio come Zelensky, lo stesso che si è affrettato a mandare supporto militare ucraino in Palestina a sostegno di Tel Aviv contro Hamas, pochi mezzi ma significativi.
Che poi ci sia e ci sia stato ampio sostegno del Mossad a Zelensky in Ucraina, fin dagli albori della controversia, beh, questo resta il segreto di Pulcinella.
Israele e Zelensky sembrano un tutt’uno
Sappiate infatti che Victoria Nuland, col marito Robert Kagan, è stata recentemente defenestrata proprio dai militari USA, quelli che suppostamente stanno coltivando la pace con la Russia.
Rileviamo però che, da quando lo stato apicale di Israele si è sentito come abbandonato dagli USA nella sua necessità di fatto (richiesta?) di espansione territoriale, qualcosa sembra essere cambiato: dall’accordo degli USA con l’ala moscovita della Russia, quella che vuole la pace, al contrario della cuspide di San Pietroburgo, molto è cambiato negli equilibri globali non solo ucraini.
In tanti ai tempi sussurravano che l’attacco di Hamas fosse avvenuto per impedire la presa della Libya, ovvero la sua pacificazione. Dunque evitando che avvenisse la chiusura della porta libica, l’unica che ancora permette una sorta di via di collegamento tra Africa coloniale francese del Franco CFA e Parigi, tutto direi vero.
Ossia emerge – molto supportata – la versione dell’attacco di Hamas per salvare la Francia altrimenti senza risorse africane a prezzo coloniale, che così imploderebbe. Facendo dunque – come inevitabile conseguenza – implodere l’EU, la vera pietra angolare di Davos.
Chiaramente Davos – comunque – non può permettere la fine dell’EU, la sua creatura. A qualsiasi costo.
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Quanto sopra scopriamo oggi essere stata una versione realistica se non assolutamente reale della vicenda. Ma purtroppo riduttiva.
Infatti sembra esserci molto di più. Ben notando – in tale contesto – addirittura il richiamo ufficiale dei militari USA all’Ucraina per fermare l’attacco alle raffinerie russe, storia quasi paradossale ma assolutamente vera. E che dice molto.
In pratica, si deduce, la richiesta di fatto di intervento ad Hamas (contro Israele) da parte di Davos per salvare Francia ed EU, che significa EU Franco tedesca a letto con la Cina ed alleata dell’Iran, determinò l’attacco ad Israele del 7/10 ! (memento: la rivolta di Khomeini venne organizzata proprio dalla Francia, dove risiedeva, mentre i nazisti sono alleati degli iraniani, popolo ufficialmente autoproclamatisi ariano, da quasi 100 anni, ndr).
Un attacco, quello di Hamas, avvenuto con soldi Iraniani versati dal Qatar come ufficiale pagatore, estratti dal giacimento gas condiviso con Tehran. E con la complicità del deep state globalista di casa all’ONU, che organizzava i versamenti fisici di denaro ai palestinesi, con incredibile approvazione esplicita di Netaniahu (…).
In pratica – per assurdo – la pace in Ucraina voluta dai militari americani e russi sembra aver globalizzato ed anzi estremizzato il caos, per altro marginalizzando la sponda di San Pietroburgo, a Mosca.
Non casualmente – sembra – l’attacco di ieri stile Bataclan in terra russa, tempismo eccezionale, chiaramente di matrice occidentale, non fa altro che rafforzare le ipotesi di una guerra intestina a Mosca, tra chi – alleato di Davos – vuole la guerra a favore dell’EU (San Pietroburgo-putiniana ex Stasi, a letto con Germania e Francia nel North Stream) e l’ala moscovita prona invece ad una pace con gli USA.
Due Americhe? Nel mentre, la strategia della tensione in Russia cerca di risollevare le sorti dell’ala perdente di San Pietroburgo…
Non è infatti un caso che sia proprio Macron a spingere per la guerra in Ucraina, guerra NON voluta dall’Italia, come solido alleato americano (e meno male che Giorgia Meloni non vuole mandare truppe italiane a Kiev!).
Infatti se la guerra ucraina finisce con un accordo USA-Russia, Yalta non verra’ cancellata e l’EU senza risorse già esclusa dai giochi 79 anni fa implode.
Non sembra nemmeno un caso – anzi! – che, precisamente nel giorno degli attentati a Mosca stile Bataclan, proprio Cina e Russia (quest’ultima alle prese con una lotta di successione interna, la vittoria di Putin equivale a quella di Biden nel 2020, come indice del vero potere interno al paese, ndr) abbiamo messo il veto alla risoluzione ONU americana per riappacificare la Palestina!
Avete capito bene – spero – chi vuole la guerra….
(Il sospetto coinvolgimento del Mossad nella genesi dell’ISIS è argomento ampiamente dibattuto in rete e nei circoli della cd. sicurezza internazionale, ndr)
Fatta breve – e concludendo – Israele evidentemente aveva ed ha interessi sull’Ucraina, magari da spartire a fine guerra di concerto con Davos. Anche con scambi incrociati (…).
Nel momento in cui i militari Americani e Russi hanno trovato l’accordo di pace, le terre Ucraine – ad esempio per la II. Israele tanto agognata da una Tel Aviv iperpopolata – sono diventate inaccessibili. E dunque è scoppiato il caos.
Da tale driver sembra ingenerarsi l’attacco di Hamas ad Israele, con tempistica perfetta, opportunamente non visto dal miglior servizio segreto del mondo.
Da cui è scaturita la sproporzionata reazione (israeliana) all’attacco di Hamas conquistando terre palestinesi, ovvero un’azione geostrategica che probabilmente sembra avere come reale obiettivo quello di rifarsi della “terra promessa” dello spezzatino Ucraino diventata oggi un miraggio. Dunque rifacendosi con le terre di Gaza e Rafah, oltre che sui suoi giacimenti marini di gas (…).
E con il silenzio di Davos, ossia dell’EU (che imaginiamo era d’accordo fin dall’inizio, le elites ashkenazite si sa essere di casa a Davos, ndr).
La stessa EU francotedesca che NON si sta spendendo sia per fermare la guerra in Ucraina che per riappacificare la Palestina, anzi il contrario.
Che poi l’artefice del piano dello spezzatino Ucraino, Victoria Nuland (ripeto, recentemente esautorata dai militari USA al comando del loro paese, ndr) sia moglie di un certo dr. R. Kagan, cognome che in lingua khazara – ossia antica Ucraina – significa Re, è forse solo un dettaglio non completamente casuale.
Il quadro strategico attuale vede contrapposte due fazioni: quella pro-pace (USA e Russia) vs. Pro guerra (Davos-EU-Iran-Cina).
La classe media occidentale, in caso di guerra, sarà la prima a venir annichilita.
MD
Fine II. Parte – III. Parte
(parti precedenti: I. Parte)
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Image: Yalta Conference, February 1945, public domani, https://commons.wikimedia.org/wiki/File:The_Yalta_Conference,_February_1945_NAM234.jpg