Telegraficamente ecco le informazioni giunte or ora dalla Spagna: il golpe contro Telegram è fallito!
Come? Non si sa. Nel senso che il provvedimento del giudice sarebbe stato inappellabile. Però qualcosa è successo. E, sembra, con una informale deroga della Legge, quasi sia stato il Rey Catolico ad ispirarla dall’alto: si è fatto in modo che il ban di Telegram non ci sarà. E non c’è.
Anzi, il giudice in questione, Pedraz (dopo aver ricevuto un rapporto della polizia, ndr), sembra sia stato di fatto costretto a chiedere scusa, di fatto avendo affermato che, circa, forse è stato un provvedimento un tantino esagerato (…)
«El juez no sabía ni lo que era Telegram»: los errores que han paralizado el bloqueo de la ‘app’ en España [il giudice non sapeva nemmeno cosa era Telegram!, riporta abc.es ]
A parte la figuraccia, almeno in Spagna hanno il coraggio di prendersi le proprie responsabilità, anche e soprattutto i magistrati, Chapeau!
In altri paesi EU, soprattutto se affacciati sul Mediterraneo, non avrebbero avuto tante remore ad apparire come golpisti, ne siamo praticamente certi.
Pensate, per i paesi occidentali democratici è pressochè inammissibile che un privato cittadino NON possa fare valere lui medesimo i suoi diritti costituzionali di fronte ad un giudice. Mentre in un ridente [una volta] stato EU-mediterraneo solo lo Stato può farlo, non i privati.
D’altronde in Spagna il famoso giudice Baltazar Garzon è stato addirittura radiato dalla magistratura perchè ebbe accesso alle conversazioni tra indagati e difesa. In un altro paese EU, o forse lo stesso di cui sopra, invece il ministro della giustizia ha candidamente affermato poche settimane or sono che non sarà più possibile – ossia era prassi in passato, … – accedere alle mail ed ai messaggi elettronici tra difesa ed indagato… Poi, decidere di fidarsi di cosa dice un ministro di un tale paese, auguri…
Di grazia, di che stato/i stiamo mai parlando?
Direi che prima di sbandierare “la Costituzione più bella del mondo” forse bisognerebbe farsi un piccolo esame di coscienza…
Ricordatevelo molto bene: il Don Rodrigo del Manzoni (Promessi Sposi) era italiano, NON Spagnolo (il cd. “Don” , equivalente a “Signore”, serviva per ingraziarsi lo straniero di turno – spagnolo – che ai tempi dominava l’Italia, …, al fine di poter continuare così a perpetrare le solite angherie ai danni della povera gente locale: poco sembra cambiato da allora…)
MD