Ebbene si, l’esplosione nella centrale emiliana di due giorni fa è avvenuta nel sito – in senso allargato – che doveva ospitare lo sviluppo prossimo futuro, o forse in corso, come comprensorio Suviana-Brasimone (vedasi oltre) del nucleare di ultima generazione.
Il centro ENEA di Brasimone, a cui la centrale di Bargi appartiene come centrale idroelettrica di ripompaggio fra i due bacini, è infatti il sito dove storicamente vennero fatti gli esperimenti 50 anni fa per il nucleare raffreddato a sodio liquido, che poi è il nucleare di ultima generazione che Bill Gates pensa di sviluppare oggi come cd. “nucleare pulito”, IV. generazione.
Progetto a cui gli italiani hanno partecipato fin dall’inizio, poi confluito nel famoso reattore Superphenix italo-francese, poi abbandonato dall’Italia a seguito del disastro di Tchernobyl (da tale collaborazione ENEL-EDF derivano i contratti lungo termine attuali tra Francia ed Italia, a fronte degli investimenti italiani fatti ai tempi del progetto, ndr). Va infatti ricordato che, per imprimatur addirittura dello stesso Enrico Fermi, l’Italia sarebbe dovuta essere il primo paese non anglo a poter sviluppare il nucleare civile post bellico durante la pax americana; purtroppo anche a causa della morte prematura del famoso fisico italiano, dopo circa 70 anni dall’annuncio tale intento resta ancora lettera morta (…)
Or dunque, il disastro di ieri a detta centrale idroelettrica emiliana, Bargi, in detto comprensorio, è stato immane. Tanto grande che nelle prime battute degli interventi di soccorso sono intervenute, secondo quanto riportato da Il Tirreno, giornale del lato toscano del comprensorio, sotto, addirittura le unità dei vigili del fuoco in tenuta NBCR (Nucleare Batteriologico Radioattivo Chimico), vedasi sotto.
Pensate che, a parte la inusuale evenienza di un incendio, esplosione, crollo e distruzione generale in una centrale idroelettrica, la cosa strana sembra però un’altra: si avevano in loco le scolaresche in visita alla centrale, proprio il giorno della riattivazione dopo una manutenzione straordinaria.
Primo punto: meglio sarebbe evitare visite di ragazzi in una giornata critica di riattivazione pianificata post-manutenzione straordinaria, che dite? Meno male che, per una fatalità, tutto è andato comunque nel miglior modo possibile, quasi un miracolo: nel senso, i ragazzi, sentito un forte odore all’interno del sito (…), sembra abbiano accorciato la visita e se ne siano andati. Solo per sentire il boato da pochi chilometri di distanza.
Corriere di Bologna, 27.1.2024, al LINK
Come sapete la centrale in oggetto era in manutenzione straordinaria e stava ripartendo dopo un lungo fermo; andrebbe per altro capito se sono stati coinvolti macchinari di un famoso fornitore tedesco, che conosciamo essere avvezzi a seri problemi, ad esempio in Iran tanti anni fa (…).
La prima cosa su cui riflettere è però l’incendio con annessa l’esplosione: come saranno potuti accadere? E poi l’odore: di cosa? Certo, se c’è stato un incidente con fuoco e fiamme c’era qualcosa di combustibile in loco, si parlava infatti di vasto incendio: possiamo pensare solo all’olio lubrificante delle turbine. O ad altro? Gli alternatori forse? Da valutare attentamente.
L’odore sentito PRIMA dell’incidente sarà molto importante verificare di cosa fosse, i vestiti dei ragazzi speriamo siano stati conservati senza lavarli.
Infatti, passando al track record degli incidenti, abbiamo trovato solo un incidente simile, in Russia: nel 2009, con il generale Shoigu, fedelissimo di Putin (oggi messo un po’ in disparte, ndr) quale ministro delle emergenze russo/energia. Anche in tal caso fu una centrale idroelettrica in manutenzione esplosa alla ripartenza, con danni ingentissimi. Sembra si sia trattato di una rottura di pale, ai tempi, con vibrazioni fortissime pre-disastro a giustificare il crack, vedasi al LINK
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Ora, qualche appunto sul progetto del nucleare di nuova generazione ospitato nelle vicinanze, all’ENEA di Brasimone, sul lago omonimo di cui la centrale fa parte, come sito produttivo integrato di ripompaggio tra i due laghi Suviana e Brasimone: trattasi di progetto di fatto italo-inglese, tra ENEA e NEWCLEO.
Può essere che lo sviluppo dello stesso possa essere ritardato dopo tale grave disastro, speriamo di no, vedremo nei prossimi giorni (il raffreddamento nei progetti nucleari è fondamentale, va capito come inciderà il disastro nella condotta forzata a valle, ndr).
Una vera sfortuna, va detto chiaro: come leggiamo su sito del gruppo NEWCLEO, che aveva come obiettivo implementare tale nucleare di ultima generazione, l’Italia era stata individuata come target per lo sviluppo grazie alle competenze italiche storiche in materia, a partire dal Politecnico di Torino come Alma Mater. Ed al supporto cruciale dell’ENEA Brasimone, già pioniera della fusione fredda se ricordate bene, con il fantastico duo Preparata-Del Giudice, entrambi purtroppo morti prematuramente (ma nel caso era ENEA Frascati, ndr). Vedasi oltre.
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A latere possiamo solo fare alcune brevi ed elementari considerazioni, su tale immane disastro.
La prima: Sfortuna. Non riusciamo a pensare ad altro (…).
In effetti tutti i rimandi passati sul nucleare italiano hanno finito per sfavorire l’Italia, quasi fosse questione di fato. Favorendo al suo posto di fatto un solo soggetto, tranne che nel cd. riavvio dell’epoca Berlusconi. E’ infatti innegabile che la Francia alla fine abbia ha potuto sviluppare in egemonia in Europa il proprio nucleare di seconda e terza generazione, direi anche di prima generazione commerciale.
Nel caso invece di Fukushima la cosa fu diversa: le male lingue parlano addirittura di strani avvenimenti pregressi, (…) allo sviluppo futuro francese delle centrali nucleari in Italia, ai tempi, poi tutto deragliato dal disastro giapponese (…). Sta di fatto che anche in tale caso l’Italia rimase senza il proprio sito produttivo del nucleare civile.
Ora abbiamo questo caso.
Possiamo dunque concludere che il fato sembra davvero nemico dell’Italia, nel contesto: Pas de Chance per Roma verrebbe quasi da dire! Una costante quando si parla di nucleare italiano, purtroppo.
(Comunque, vietato arrendersi! Anzi, il contrario…)
MD
Aggiornamento/Integrazione – 11.04.20226 h. 1040:
Il 9 Aprile 2024 la NEWCLEO aveva firmato un accordo per lo sviluppo del nucleare di IV. generazione fino a tale data in sviluppo in Italia, con in Francia, ovvero con la CEA, “Commissariat à l’énergie atomique et aux énergies alternatives”. Il giorno prima dell’esplosione della centrale di Bargi
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