Ogni mattina osservo tutte le prime pagine dei giornali Europei, mi sono abbonato ad un servizio apposito. Quello che ricavo è la direzione che i media vogliono imporre. Dopo anni ed un po’ di occhio lungo confido di riuscire a scorgere quello che detti media vogliono innescare come sentimento, alle masse, diciamo occidentali, come indirizzo.
Poco importa che ormai detti media siano perfettamente autoreferenziali, poco letti e tanto meno ascoltati, quasi nulla importa alla popolazione in genere di quello che dicono, post-COVID la fiducia in loro è ormai bassissima. Ma il sistema fa finta che sia la verità, quella dei media. E dunque si batte pubblicamente per adattare mediaticamente il proprio operato a tale realtà spesso virtuale: un incidente sulle prime pagine dei giornali magari è evento sperato, voluto, magari anche causato, dunque nel caso pure concordato da chi tira le fila, gli esempi nella stampa non solo italiana sono tantissimi (…). Fin anche a dover sperare che la narrazione data non sia direttamente farlocca (…).
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Oggi però sembra siamo davvero al redde rationem, ossia siamo al cortocircuito.
Abbiamo infatti raggiunto una delle classiche cuspidi della storia dove “in mesi si fanno i decenni“. Oggi di nuovo con una grande guerra in preparazione, che i soliti noti fanno di tutto per innescare, in Europa, anche se la popolazione di fatto si oppone, anche la media borghesia non la vuole; infatti tale guerra non serve se non a pochissimi privilegiati elitari, vedasi di seguito.
Ma tale conflitto devastante resta utilissimo per permettere di perpetrare i sogni di potenza delle solite elites EUropee, appunto, quelle che nei secoli si sono macchiate dei peggiori crimini, delle peggiori guerre, dei peggiori soprusi, colonialismo e schiavismo inclusi, finanche il famigerato ius primae noctis…
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Oggi infatti tali elites europee hanno paura.
Il motivo è semplice: da una parte esiste lo spettro della democrazia resusciata dal trumpismo americano che si oppone ai cd. “fixing” elettorali, da sempre la democrazia vera è una minaccia per chi sta in alto, ben sapendo che il vero “potere al popolo”, ovvero Adam Smith come sinonimo di meritocrazia, anche solo in modo parziale, metterebbe a repentaglio il primato di dette elites di privilegiati.
Ma, si sa, le elezioni sono cosa troppo importante per poter lasciar decidere al popolo, impunemente: da qui forse il sistema “Smartmatic”, i vari voti elettronici, postali o per delega (in Francia). O elezioni cartacee come in Italia, il cui risultato dello spoglio va avanti per settimane o pure per mesi, senza che la gente se ne accorga/lo sappia; pur ritrovando sistematicamente tempo dopo schede elettorale fantasma nelle discariche, succede da lustri…
Oggi però allo spettro delle elezioni vere, di fatto deragliate apposta negli USA nel 2020, contro Trump, lo stesso paese che rifiutò di essere colonia Europea secoli prima, si aggiunge un’ulteriore e terrificante minaccia per le elites della ormai deformata democrazia mediatica, uno spettro che parte dal basso: la minaccia per le elites – oggi – è prima di tutto Twitter/X, che diffonde informazioni diciamo popolari, dal basso, con effetti incontrollabili.
Infatti a poco vale dire, ad esempio, che la partecipazione al voto è del 50% se dopo i votanti su X si scambiano informazione spiegando e finanche dimostrando che quasi nessuno è andato a votare….
Idem per i fact checks delle elezioni o degli eventi che i media asserviti al sistema riportano opportunamente massaggiati, come verità di sistema; con il fine di spingere – vedrete – i votanti al fronte, trasformandoli in strumenti di potere che le elites vorrebbero spedire in folli guerre per soddisfare le loro smanie di potere e ricchezza, ovvero perpetrare i loro straordinari privilegi (capi di banche centrali europee incassano un multiplo di quello che incassa il presidente della Fed, idem per presidenti della Repubblica vs. Presidenti USA etc.).
Parlo del popolo di twitter/X, che ormai costantemente smaschera le bufale (bugie) asservite a piani diversi e maggiori. Bufale (bugie) che restano a perfetto svantaggio della gente non elitaria in generale, per inciso.
Nessuno della variegata popolazione EUropea, parlo del 99,99% della popolazione, vorrebbe oggi andare a combattere folli ed inutili guerre contro la Russia, un paese che da anni è provocato al confine – va detto – da minacce varie (soprattutto biotecnologiche, probabilmente il COVID ha fatto capire che si faceva sul serio, ndr).
Ben inteso la Russia ha certamente invaso una parte di un altro paese. Ma senza volere andare oltre all’enclave russa al proprio confine, lo ha dimostrato nei fatti per due anni e passa ormai, non è interessata ad andare oltre.
Ed invece durante il conflitto che vede interessati gli europei – ormai NON più gli americani – a sostegno degli ucraini si è arrivati a provocare Mosca a casa propria, droni sul Cremlino, attacchi ad assets in Russia, senza necessariamente cercare di riconquistare la terra ucraina presa con la forza da Mosca, una terra per altro enclave di russi in loco da secoli.
Non è infatti un caso che Trump, lo stesso che si oppone senza soluzione di continuità alle elezioni farlocche del 2020 a casa propria, lo stesso che vorrebbe favorire il proprio popolo di votanti come non si vedeva dai tempi di JFK (che non a caso venne ucciso, ndr) abbia candidamente affermato che la guerra con la Russia, con lui Presidente, verrebbe fermata immediatamente. Con rabbia europea per le sue parole, per altro…
E non è un caso che a voler la guerra, richiedendo armi all’infinito agli USA per alimentare una resistenza ucraina ormai inesistente, con l’unico effetto di depopolare l’intero paese, con richiamati al fronte di una guerra impossibile da vincere i soggetti uomini (stranamente non donne) dai18 ai 60 anni, sia proprio l’EU comandata dalle proprie elite storiche e veterocoloniali. Ben ricordando come la Commissione EUropea rappresenti una struttura di potere verticistico in cui il Parlamento EU ha pochissimo potere, solo l’esecutivo dirige le danze; e dove dette elites di privilegiati sono presentissime….
Da qui la notizia dell’ANSA di qualche giorno fa, al titolo, su Putin che spiega l’arcano per cui è l’Europa a volere la guerra!
Per essere precisi, meglio sarebbe dire nel caso non Putin ma Mosca. Ovvero con la Russia, non il clan di St. Pietroburgo a letto con gli europei come prima della WWI, ad opporsi alla deriva guerrafondaia, restando invece a braccetto con Trump. E dunque opponendosi al revanscismo guerrafondaio EUropeista che data secoli.
Infatti Mosca ha chiarito finalmente l’arcano, al titolo dell’ANSA:
E’ l’Europa a volere la guerra!
E dunque Mosca – ormai schierata come interessi assieme a Washington – è ormai costretta a puntare al cervello operativo dell’Ucraina per deragliare i piani bellici indirizzati di fatto da quella elite EU ormai diventata transnazionale, a cui i Remainers inglesi appartengono, colpendo il centro delle operazioni ucraine. Così Mosca punta a fermare una guerra per procura che gli ucraini MAI potranno vincere (questo è il motivo dei pesanti bombardamenti aerei sull’Ucraina tutta delle ultime settimane, mai attuati prima).
Da qui – appunto – la necessità di ribaltare Kiev, oggi, con bombardamenti mirati mai attuati ai tempi di Putin; siamo infatti – dopo settembre scorso, oggi con l’escalation – al passo successivo del conflitto, per fermare la guerra in Europa. Lato Russo ma anche lato Americano.
Purtroppo tutti noi europei dobbiamo tenere in conto che invece il driver guerrafondaio EUropeo sarà tanto più veemente man mano che ci avvicineremo prima al 30.9.2024 e poi alle elezioni americane.
Il 30.9.2024 sarà infatti una data tecnica che sapientemente è stata fissata come un chiodo nella bara da Jerome Powell per devastare alla radice il potere Europeo in grado di irretire finanziariamente il gigante USA, da 40 anni; circostanza strategica di cui parleremo nelle prossime settimane se saremo bravi e fortunati (…).
Infatti la tela del ragno americana, atta ad abbattere le €lite che hanno attentato – e stanno attentando – anche agli USA “dal di dentro” ossia contro quell’America contraria ai loro piani vetero-egemonici, è davvero un piano 3D!
Avendo ormai messo al proprio posto tutti i tasselli della guerra ibrida preventiva contro chi alla fine, inevitabilmente (salvo guerra calda dichiarata apertamente dall’EU in Russia) ucciderà il progetto EUropeo, euro ed elites €uropeiste incluse. Parlo della vittoria dell’America di Trump, a scadenza.
Ecco dunque spiegata la belligeranza di Macron, uomo di Davos a tutto tondo, ovvero al vertice della moderna stanza di compensazione Europea che ha visto il nazismo solo come ultimo passaggio di un piano molto più esteso.
In mezzo, l’eliminazione della Chiesa, come elemento stabilizzante, visto che oggi i piani dell’elite €Uropea non vogliono stabilità ma ribaltamento.
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G. Sapelli, oggi, su Ilsussidiario.net, a conferma, LINK
Cit.: “Le grandi manovre de “l’industrie numérique nationale” sono iniziate con l’attivismo degli imprenditori francesi della telecomunicazione sul territorio ucraino acquisendo assets privati anzitempo nonostante i rischi di una guerra in corso il cui esito definitivo sul piano della spartizione territoriale è ancora non ben definito. Ciò che colpisce di più è il tono nazionalistico per nulla europeista di questo rilancio dell’economia di guerra. Un’eco del resto del tono assunto anche dal recente accordo sui migranti e le immigrazioni sul continente europeo. Il punto fermo per tutti è stato quella della riaffermazione del profilo nazionale dei controlli sui richiedenti asilo.”
Il motivo di cotanto apparente caos, in realtà tutto pianificato (coi media asserviti al seguito), è chiarissimo: l’EU francotedesca a letto con la Cina, altro paese che a Yalta non c’era, vorrebbe una nuova divisione dei poteri mondiali, una nuova Yalta insomma.
E se per Mosca e Washington si tratta giusto di risedersi allo stesso tavolo di allora giusto per correggere i patti esistenti, date le dimensioni dei loro impero, per la Cina si stratta di recuperare più margine possibile in veste alternativa ad USA e pure Russia (memento: mai Cina e Russia sono stati veramente amici, con continui tentativi di Pechino di erodere i confini immensi nei pressi di Vladivostock ad esempio). Ecco dunque spigata l’unità di intenti geostrategica tra EU francotedesca e Pechino.
Infatti l’EU, il vero perdente – assieme ai residuati bellici degli ex poteri coloniali europei – non ha alcun titolo per sedersi a detto strategico tavolo, mancando di struttura, dimensioni, forza, indirizzo e soprattutto di valenza strategica globale, oltre ad essere l’eterno perdente nelle lotte di potere globali. Molto più probabile che a sedersi al tavolo dei veri grandi al suo posto sarà l’India, che ha chiaramente la dimensione critica geostrategica richiesta (…).
Esiste infatti – lato EU – solo un modo per ovviare a deficienze di potere, parlo di dimensione, peso geoceconomico, da sempre: vincere sul campo, una guerra calda.
Ecco perchè le elites €Uropee, che devono il loro potere e ricchezza derivanti dall’esistenza dell’EU francotedesca, figli di nobili storici europei, vedasi la casata nobiliare degli Albrecht-Von der Leyen, oggi necessitano della grande guerra europea in Ucraina, di fatto per acquistare sul campo il peso che le serve per sedersi alla nuova Yalta. Col sangue delle loro genti.
Ovvero per costringere gli USA ad entrare in guerra al proprio fianco, con la minaccia di perdere il grip sull’EU, moderno lebensraum che non a caso ha come oggetto le stesse terre nere ucraine che videro l’attivismo espansionista nazista ad est di Juergen Stroop, il Gruppenfuhrer nazista che nelle sue confessioni in carcere mise pubblicamente tutti i puntini sulle varie “i” dei veri e celati obiettivi dei nazisti in est EUropa e non solo.
Juergen Stroop, il “boia di Varsavia”, sterminatore di ebrei, [public domani (LINK)]
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Quello che da sempre noi suggeriamo agli amici americani, i veri liberatori del sud Europa della WWII dal giogo nazifascista, è però di fiducia oltre che di logica consequenziale: l’EU del nord tutto sommato è molto meno importante – oggi – dell’interfaccia Europea verso l’Africa ed il Medio Oriente. Ci si concentri dunque sui paesi Euromed.
E che il nord EU vada per la sua strada, se vuole una guerra la faccia, contro la Russia.
L’essenziale sarà che i paesi del sud europeo ne stiano fuori. A tal punto la nuova Yalta si rifarà fra qualche tempo uguale a quella precedente; ovvero dopo la sconfitta EUropea dividendo la Germania in due e cancellando alla radice i residui dell’impero di Francia e Inghilterra. Basta stare calmi e non fare le mosse sbagliate, gli USA in fondo hanno già vinto…
Chiaro, per l’Occidente, per il suo indirizzo nel prossimo secolo, le elezioni USA di novembre 2024 saranno alla lunga le più importanti forse della storia occidentale moderna: con Trump vincente speriamo a sparigliare le carte apicali fu naziste, il loro ultimo nome.
Parimenti – chiarissimo – le elites EUropee (a cui i Remainers britannici appartengono) faranno di tutto per conservare i loro privilegi. Spingendo per una guerra EUropea contro la cassaforte di ricchezze russa, per sopravvivere loro stessi e dunque per trovare la poltrona nel potere globale che agognano da oltre un secolo; guerra europea che dovrebbero combattere però i figli loro popolo, non i figli delle elites.
Facile dunque prevedere una smisurata renitenza a farsi suicidare in una guerra inutile da parte dei giovani e meno giovani europei chiamati follemente a combattere ai confini dell’EU, nel caso. E ribellioni popolari diffuse, in caso di guerra e/o mobilitazione.
Irlmaier docet
MD