Redazione:
L’amico Maurizio, tra le altre cose autore di un bellissimo libro su Guglielmo Marconi, ha esposto un ragionamento tanto semplice quanto definitivo: l’attacco dell’Iran ad Israele ha cambiato le regole del gioco. Nel senso che, cambiando gli addendi di costo, è chiaro che la vittoria secondo i media mainstream di Tel Aviv nel difendersi dall’attacco iraniano senza apparenti danni resta vittoria di Pirro.
Dunque, abbiamo un vincitore tecnologico, l’asse occidentale, con tecnologie decisamente superiori, senza dubbio. Ma carissime.
Ed un vincitore strategico: l’Iran, nei termini i che spiegheremo di seguito.
Tradotto:
l’attacco a Tel Aviv di Teheran è costato, che so, circa 5 milioni di dollari; mentre la difesa israeliana ha messo in campo risorse – come valore – pari a circa 1 mld di dollari USA. Vale la pena notare che i droni di Teheran lanciati contro Tel Aviv sono davvero tanto, troppo simili alle fu V1 naziste dei tempi, fatto su cui secondo noi è necessario meditare, vedasi immagine al titolo (…)(che poi l’Iran sia anche l’unico Paese al mondo a non aver mai condannato le gesta di Hitler, Olocausto incluso, oltre a autodefinirsi popolo ariano, resta un mero corollario)
In pratica ciò significa che attaccare coi droni low cost, nei termini spiegati da Maurizio nel suo intervento, paga, eccome!
Ed invece chi si deve difendere può farlo solo con massima attenzione, ossia con massimo costo (…).
Dopo aver letto il bellissimo intervento di Maurizio, capirete che Israele può solo contrattaccare contro Teheran alla stessa maniera; perchè alla lunga Israele non può difendersi (all’infinito), intendo come costi da tali aggressioni esterne “cheap“. A meno di inflazione galoppante! Facile dunque immaginare che l’Iran, a tempo debito, rischi di diventare un parcheggio mediorientale, sigh, in assenza di accordi tra le parti (che speriamo ci saranno).
Per inciso, non siamo mai stati così vicini alla guerra mondiale da 79 anni a questa parte, solo questione di tempo prima che scappi di mano purtroppo.
Buona lettura
MD
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L’Iran rivoluziona la guerra
L’attacco iraniano ad Israele ha cambiato per sempre la strategia della guerra ed è davvero stupefacente che nessuno lo rilevi.
‘È stata un’azione dimostrativa, i missili e di droni sono stati tutti intercettati, i danni sono pochi, la cosa finisce qui’, etc. etc.
Questi sono stati gli imbarazzati commenti della stampa mainstream, che rivelano però il panico delle alte autorità militari.
Perché l’arma segreta dell’Iran si è rivelata micidiale, ben al di là di ogni aspettativa. Essa è costituita dai droni cheap, cioè a basso prezzo, dell’ordine dei 10.000 dollari l’uno, il costo di una Panda.
Se ne era avuto già sentore nella guerra ucraina perchè i russi li avevano acquistati e testati ma questa volta l’effetto è stato devastante.
Il motivo è che per intercettare uno di questi droni la difesa deve usare un missile Patriot o simile che costa da 1 a 3 milioni di dollari. Lo ‘scudo stellare’ si è dimostrato efficace è ha abbattuto la quasi totalità dei 300 vettori iraniani ma si calcola che Israele abbia speso più di un miliardo di dollari in una sola notte.
Il problema non è solo quello economico, il dramma è che adesso la difesa si trova sguarnita: i missili Patriot sono terminati. L’attacco con centinaia di piccoli droni è in grado di saturare le capacità difensive di chiunque.
Certo che la cosa deve finire qui, se ci fosse un altro attacco non ci sarebbe difesa.
Il fatto fondamentale è che non c’è alternativa: le piccole ‘zanzare’ iraniane ‘devono’ essere intercettare tutte, perché non si può sapere cosa contengono. Potrebbero essere anche innocue e non avere nessuna traccia di esplosivo a bordo ma noi non possiamo saperlo e dobbiamo abbatterli lo stesso.
I droni cheap sono pure lenti, ci hanno messo ore per coprire il migliaio di chilometri tra le basi iraniane e Israele, l’attacco era stato ‘telefonato’ ma questo non ha avuto alcuna importanza, anzi.
Tutti fingono di ignorare il fatto più terrorizzante di tutti. Per costruire una bomba atomica sono sufficienti circa 7 kg di plutonio. Opportunamente ingegnerizzata la bomba potrebbe pesare meno di 100 kg, cioè un piccolo drone con questa minima capacità di carico potrebbe anche avere a bordo una bomba al plutonio.
Qual è il migliore nascondiglio per una zebra nella savana? Con il suo mantello bianco e nero è visibile a chilometri distanza se è da sola e quindi il miglior nascondiglio per una zebra è in mezzo alle altre zebre, nel branco.
Non possiamo perciò scegliere di accettare i presunti piccoli danni che un piccolo drone potrebbe fare perché il danno potrebbe anche essere enorme. Ecco perché dobbiamo abbatterli tutti i droni cheap, ma proprio tutti.
In sostanza le regole della guerra si sono ribaltate: con i droni a basso costo non è più la difesa a essere favorita ma l’attaccante. Si tratta di una rivoluzione epocale.
Dovremo anche cambiare le regole del Risiko, dove ci volevano mediamente ben tre carrarmatini in attacco per batterne uno in difesa. Da oggi sappiamo che non è più così: la Persia ha cambiato le regole della guerra, per sempre.
Cosa questo significhi in termini di geopolitica mondiale nessuno è in grado di dirlo, ad oggi, ma dobbiamo prendere atto che neppure gli Stati Uniti sono in grado di intercettare un attacco di migliaia di piccoli droni ‘zanzara’ che costano come una Panda ma che potrebbero anche avere a bordo una bomba atomica.
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