Mario Draghi secondo molti è il simbolo dell’asimmetria di potere a danno del 99% della popolazione: odiato da Cossiga, che lo definì “vile affarista”; inviso al prof. Savona con cui non corre buon sangue (essendo Savona I. Repubblica è un cd “Carliano”); avversario di Mario Monti quale altro Don Rodrigo; inconciliabile con Giulio Tremonti, troppo diretto ed intelligente per andargli a genio…
Sposato con una nobilissima veneziana, fiorentina d’adozione, cresciuto dai parenti causa morte dei genitori, una apparente somiglianza direi straordinaria con il fu Conte Kalergi (è fattuale, basta guardare le foto), scuola dai gesuiti – e come poteva essere altrimenti… -, compagno di studi di altri grandi politici europei di alto rango, sebbene non proprio capaci (su tutti, lo spagnolo Rajoy…), ha scalato rapidamente le gerarchie del potere EUropeo quasi avesse dietro di se una invisibile spinta.
Segui’ istituzionalmente le orme di Carlo Azeglio Ciampi, altro toscano, che di fatto avallò/non osteggio’ se non in minima parte la svendita italica post Tangentopoli (dopo aver visto la forzata dimissione, per arrivare alla sua nomina a Prèmier e poi a Presidente, addirittura di Francesco Cossiga che si opponeva allo sbando: sì, Cossiga si dimise da Presidente solo dopo il terzo tentativo di impeachment, ndr), il cui figlio era nella filiale della BNL Atlanta dove sparirono migliaia di miliardi di lire (li stanno ancora cercando), Draghi, dopo il passaggio in continuità con colui con sembro’ non opporsi a Tangentopoli (Ciampi), ma restando in opposizione a chi cerco’ invece di opporsi (Guido Carli, che dovette obtorto collo firmare il trattato di Maastricht con governo decaduto, “mi tremava la mano”, disse tempo dopo…), venne nominato capo dei capi in Banca d’Italia.
Un decennio dopo arrivò lo nomina pure in BCE, grazie al fu Cavaliere, in sostituzione di Trichet, oggi a capo del gruppo dei 30 di cui anche Draghi fa parte (e con Domingo Cavallo, colui che fece fallire l’Argentina nel 2001, ndr).
Tempo pochi mesi e Draghi tradì Berlusconi, con la famosa lettera scritta a 4 mani col solito francese Trichet, missiva inappropriata ed inconsulta sia nei modi che nei contenuti (con Draghi la BCE inizio’ a fare politica, in primis contro l’Italia), ma che inauguro’ così la crisi dello spread, di fatto iniziata grazie alla sponda di Francoforte.
Sappiamo come è andata a finire: ancora oggi l’Italia non si è rialzata…
Peccato Draghi si sia dimenticato di dirvi che non si sa, base bugiardino di luglio 2023, se tali vaccini causino o meno il cancro (non è stato fatto alcun test, dati preclinici, ndr)
Ma, visto che gli italiani non ne hanno mai abbastanza di masochismo, circa 10 anni dopo lo hanno pure eletto Premier post COVID, ottenendo la famosa repressione vaccinale, leggasi l’obbligo di vaccino per lavorare (come unicuum mondiale con tale forza di legge, multe incluse, ndr). Una gestione scellerata della crisi sanitaria in ambito vaccinale, vedasi le implicazioni penali per chi non voleva farsi inoculare un preparato che ancora oggi non si può escludere possa essere o meno cancerogeno (si, è così, sebbene il consenso informato controfirmato per accettazione dagli inoculati sottrarrà – comunque vada – dal giudizio gli esecutori e la politica a supporto di tale folle inoculazione massiva, ndr)…
Ma non è abbastanza: Draghi avallo’ pure il folle Superbonus, riattivandolo dopo le titubanze implementative del M5S che, pur banda di scapigliati, avevano intuito che sarebbe stato un suicidio etico ed economico: infatti oggi emerge che gli extra costi da superbonus, cessioni volute da Draghi incluse, un provvedimento che fa pagare al popolo italiano i rifacimento delle ville dei ricchi don Rodrigo locali, ha causato buchi di bilancio tanto ingenti da bloccare quota 41. Si, avete capito bene, anche e soprattutto causa Superbonus dal prossimo anno e fino al 2040 (restando nell’euro) voi andrete in pensione a circa 70 anni…
Da Italia oggi.it, al LINK
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Ma non basta: Draghi prima di terminare il suo disastroso Prèmierato doveva finire il suo compito: far ratificare il trattato del Quirinale. Infatti appena dopo la ratifica in Senato si dimise, che caso, che puntualità! Memento che tale trattato di fatto permette, se attivato, una sostanziale integrazione politico-militare con la Francia (per essere eleganti, diciamo così…). Ma a vantaggio francese, non Italiano, stile trattato di Fontainebleau del 1807 per intenderci, quello firmato dallo spagnolo Godoy poi morto esiliato a Parigi.
Il tutto senza considerare il PNRR impossibile da attuare causa folli adempimenti. E senza sottovalutare l’anima pro Green di Draghi e pro folle transizione ecologica, una transizione che si legge rovina per quanto è impraticabile e costosa, vedasi case italiane Green anche se circa metà manco hanno il riscaldamento…
Anche il filo francotedesco Ilsussidiario.net ammette l’anima Green richiesta a Draghi dall’EU
In fondo, è chiaro: Draghi, la sua storia, rappresenta l’asimmetria nei confronti della popolazione rispetto all’elite dei don Rodrigo. E, verrebbe da dire, anche una sponda straniera votata al dominio condiviso della Penisola.
L’indubbia potenza draghista l’abbiamo testata per altro con Di Maio, un politico inutile e vuoto, ma servile. Pur limitatissimo, pur bibittaro, è stato infatti reso responsabile politico e plenipotenziario dell’EU per i rapporti col Medio Oriente: chiaro che con lui sarebbero scoppiate guerre, inevitabile, evidentemente Davos le voleva… (infatti sta succedendo!)
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Appunto, Draghi rappresenta l’anima condivisa tra Londra e Parigi, quella dei Remainer in pectore, figli legittimi di quella stirpe sovranazionale erede dei valori Lotharingi, la stessa stirpe che votò per i Windsor nel golpe contro gli Stuart e che come sovrani si difendevano tra di loro in Europa fin dai tempi di Giovanna d’Arco.
Verrebbe quasi da dire che l’ex banchiere ha svolto un ruolo nei risultati anti-interessi italiani rilevantissimo durante i suoi vari mandati (anche Ratzinger ce lo ricordo’: “è molto stimato anche in Germania”, ndr).
Mai infatti dimenticare che – lo ricordo – i Windsor sono nobili tedeschi, Hannover di origine arrivati al potere britannico con un golpe anti-cristiano; anche il padrino del nazista apicale H. Himmler ce lo ricorda, votante dei Windsor (…).
In tutto questo rileviamo oggi che esiste una certa stampa che vorrebbe portarci a riconsiderare Draghi a capo della Commissione EU.
Sappiate che se questo succedesse si aprirebbero le porte della più grande e radicale restaurazione dei poteri nobiliari in Europa dal 1848, a danno in primis della classe media Europea, ossia del popolo Europeo, da depredare se non da eliminare direttamente in quanto “mangiatori inutili” (e qui dovrebbe rieccheggiarvi Davos).
Chiaro che l’EU, disperata perché condannata, vorrebbe Draghi, uno di loro (non di noi) al comando.
La realtà dei fatti è che tecnicamente l’EU è morta, schiacciata in primis dall’inconsistenza della sua politica fatta di raccomandati apicali, ossia negazione della meritocrazia di Adam Smith. E poi dal duo Militari USA-Powell, in una sfida mortale tra sistemi che vedrà l’ultimo atto a fine settembre 2024: dopo tale data l’EU potrà terminare (infatti Davos, sinonimo di EU in senso di continuità col processo fu nazista, farà di tutto per scatenare una grande crisi internazionale PRIMA di tale data, la rielezione di Trump ne è solo un mero corollario, ndr)(…).
Quello che gli amici di oltreoceano spero abbiano chiaro, è che Draghi è un nemico prima di tutto di Yalta, visto che rappresenta i valori che a Yalta persero (anche una certa Londra fu assolutamente marginale ai tempi, come peso, quanto meno se trasponiamo tale peso in quello che sarebbe oggi in un semplice ritocco di Yalta stessa, NON in una nuova Yalta: infatti Londra ai tempi perse l’Impero, oggi si tratta solo di vaticinarlo a distanza di 80 anni).
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In conclusione, arriviamo al titolo.
Se infatti è chiarissimo che la nobildonna Ursula von der Leyen, di attinenze famigliari naziste e schiaviste (come ben indicato dalla rivista “Foreign Policy”), tra le massime rappresentanti dell’essenza Lotharingia, coinvolta a tutto tondo nello scandalo di un cd. vaccino (Pfizer) non solo non testato in modo standard/canonico dall’EMA ma anche – base bugiardino – non testato per la sua possibile cancerogenicita’, non sarà presidente EU per un secondo mandato, ad oggi non è ancora chiaro chi sarà il suo successore.
E qui dovrebbe sorgere la domanda:
e se a capo dell’EU invece di Draghi, che sarebbe addirittura in continuità con l’EU desiderata da Angela Merkel più che di Ursula von der Leyen (ossia con un posizionamento ancora più radicalmente EUropeista ueber alles, copy & past del fu pangermanesimo, ndr) andasse – a sorpresa, all’ultimo momento – un leader EUropeo dichiaratamente (nei fatti) pro America?
Qui mi fermo, per ovvi motivi. Ma – vi prego – iniziate a pensarci…
MD