L’ultimo bollettino dell’OECD sulla situazione salariale nel mondo, paesi OECD, a fronte dei costi della vita in salita, è decisamente impressionante. Soprattutto per quanto riguarda l’EUropa.
Si sa, i salari non hanno recuperato la perdita del potere d’acquisto degli ultimi 3-4 anni. E’ infatti chiaro – a chi non sia cieco – che l’aumento dei costi della vita degli scorsi anni non è stato compensato da aumenti salariali corrispondenti. Ben sapendo che l’aumento dell’inflazione degli scorsi anni è dipeso dalla fiammata inflattiva determinata da una deliberata volontà di NON riempire gli stoccaggi gas soprattutto da parti dei paesi del nord EU (evidentemente volevano far attivare il North Stream in emergenza con la scusa dei prezzi decollati, peccato che poi è esploso, ndr).
Resta che la popolazione EUropea in forza di tale fiammata inflattiva si sta impoverendo.
A guardare bene i dati è proprio l’EUropa a soffrire di più, foto fatta dall’OECD. Ed il paese alla lunga del mondo occidentale dove sembra i salari reali sono saliti meno è proprio l’Italia: con questo trend nel giro di 5 anni gli italiani, quelli che non hanno cospicui patrimoni alle spalle, avranno un potere d’acquisto approssimabile alla Tunisia! (e chi avendo patrimoni dovesse aver investito in BTP, a fronte di applicazione futura delle CACs restando nell’euro, o trasformando gli euro in lire uscendone, finirebbe comunque con le ossa rotte come perdita in conto capitale dell’investimento, ndr).
Oggi i BTP li comprano SOLO gli italiani, bombardati dai media di Don Rodrigo che li spingono a comprare debito statale. Tali BTP vengono comprati anche dagli USA, per motivi geopolitici però, riteniamo, ovvero a sostegno del governo italiano. Invece BCE ed investitori EUropei vendono. Tradotto: anche nel caso dell’uscita dall’euro saranno le famiglie italiane a pagare il conto (restando nell’euro invece sono le famiglie italiane che pagarono, han pagato e pagano il conto, i Don Rodrigo ringraziano…, ndr)
Fa infatti impressione vedere che tutte le classi di dipendenti italiani sono state toccate dall’erosione del potere d’acquisto, in particolare gli stipendi alti (che forse pensavano di esser al riparo? Illusi…).
La profondità di perdita del potere d’acquisto è davvero impressionante: al di fuori dei dati ISTAT, che sappiamo essere tremendamente fallaci in presenza di picchi inflattivi (se tenete gli scontrini del supermercato capite cosa intendo, ndr), oltre a dubbi sul fatto che si tenda anche ad addomesticare tali dati (mai dimenticare il caso del gas mercato libero assente nel paniere gas ISTAT fino a gennaio 2022, ossia “bevendosi un aumento monstre x3-4 dei prezzi gas, circa), la pervasività delle tendenze di sistema a non aggiornare i salari stanno impoverendo la società in modo direi devastante, alla lunga.
Se tale trend durerà ancora qualche anno sappiate che i problemi saranno immani, insostenibili direi.
Anche in tale ambito l’Italia brilla, ma in negativo: non solo con salari poco o nulla incrementati, parlo di livello nominale. Ma anche come inflazione, scappata di mano per troppo tempo, sebbene opportunamente e mediaticamente tenuta “coperta”, silenzio per favore, … (…).
La chiusura del cerchio la vediamo nell’ultimo grafico che vi proponiamo, sotto, in fondo. Ossia che i profitti aziendali attuali sono stati tenuti in piedi dal mancato aggiornamento dei salari dei lavoratori. Detta in altro modo, i profitti di oggi delle aziende, comunque direi poco più alti della media storica in quasi tutti i settori, sono pari al mancato aumento degli stipendi dei lavoratori.
Perchè, si sa, o almeno tutti sanno tranne forse alcuni popoli mediterranei (…), che l’inflazione incrementa i prezzi. Prezzi che, dopo la fiammata, poi non scendono, di norma; ovvero il trend normale è che poi ci sia un rallentamento dell’aumento dei prezzi o una stabilizzazione, quasi mai una discesa.
La Danimarca aggiorna i salari, forte rialzo in termini reali (febbraio 2024)
Nel caso in specie vediamo ad esempio la Danimarca che, quale paese particolarmente civile (pur in presenza di una valuta ragionevolmente forte, ndr), ha per prima aumentato sostanzialmente i salari nell’ultimo trimestre considerato dall’OECD, vedasi grafico: come risultato i profitti delle imprese sono corrispondentemente crollati, si vede bene nel grafico in fondo.
Agli altri paesi non resta che percorrere la stessa strada danese. O, come alternativa, sostituire manodopera locale troppo cara con manodopera a basso costo, ad es. immigrata. “Sostituzione”, così si chiama.
Ma che fare nel caso della manodopera troppo cara di locali sostituita, che la si usa a fare?
Vi prego solo per favore, non ditemi che ci penseranno gli effetti collaterali dei preparati mRNA inoculati urbi et orbi pur in assenza di test di sicurezza canonici dell’EMA. Ed anzi nemmeno testati sulla cancerogenicità, senza addirittura prevedere che non fossero cancerogeni (come invece fatto per la genotossicità, vedasi bugiardino del preparato Pfizer, Comirnaty, al LINK, ndr). Non ditemi così per favore, se no mi fate arrabbiare!
La terza ipotesi, per uscire dal cul de sac implosivo, sarebbe – base textbook – una forma di insurrezione locale. O di guerra, con qualche paese storicamente coloniale e guerrafondaio che approfitti della debolezza dei paesi più esposti alla perdita del potere d’acquisto. Unitamente – nel caso – ad una moria della popolazione con dati molto sopra la media storica (…).
Alternative ulteriori non ne vedo, se non che molti EUropei accettino di buon grado di diventare molto ma molto poveri senza reagire, fatto storicamente mai successo.
Non vado oltre. Concludo quindi con un sobrio “Auguri a tutti”.
Seguono grafici OECD commentati (vedasi “Conclusione” in calce)
MD
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Italia ultima come incremento di salari reali [ossia al netto dell’inflazione] nel novero dei paesi considerati dall’OECD, tra Q4-2019 e Q3-2023 (dunque nel 2024 la situazione è ancora peggiore, riteniamo)
I salariati italiani, alto stipendio, han visto la maggiore riduzione in termini reali del paniere OECD
Non solo l’Italia ha avuto il più grande calo di salario orario reale, ma ha avuto anche tra i minori aumenti di salario nominale anno su anno e uno delle maggiori riduzioni di salario reale anno su anno
Questo è il grafico del salario minimo nei vari paesi OECD considerati: come vedete l’Italia non c’è perchè in Italia non esiste salario minimo, in tutti i lavori non contrattualizzati dai sindacati (ad es. da Landini, eh, quello fu abbracciato a Draghi, ndr) possono anche pagarvi 1 euro all’ora ed è legale
In ultimo, il grafico dei profitti aziendali: con l’aggiornamento dei salari, specialmente nei paesi senza grande valore aggiunto delle imprese (ad es. alta tecnologia/prodotti innovativi, lusso ecc.; ossia senza la possibilità di far assorbire dai margini l’aumento dei costi senza andare in perdita) si inizia a vedere la contrazione dei profitti, prevedendo grandi problemi di redditività aziendale nei prossimi semestri
CONCLUSIONE
Gli Italiani stanno impoverendosi ad una velocità mai vista se non in guerra eppure non fanno un plissè, sembra gli vada bene, unico paese dove le proteste per il calo del benessere quasi non esistono. Anzi, gli italiani sembrano felici! Bene…. A questo punto che gli sia dato – invece del solito bonus – un mandolino, uno ad ogni famiglia, almeno ci si diverte tutti assieme: davanti ad un piatto di spaghetti che ci sia almeno qualcuno che suona, a turno, tocca a tutti…
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Image: thanks to Max Boehme, unsplash.com (LINK)