Avrei dovuto – e voluto – parlarvi oggi della profezia di Albert Pike, il successore di Mazzini ai vertici della massoneria mondiale, intendo la profezia relativa alla terza guerra mondiale in arrivo (dopo quelle azzeccatissime delle due precedenti), i dettagli sono infatti molto importanti.
Ma visto il clima festaiolo di questi giorni, in attesa dell’orgia occulta di cui alle elezioni EUropee che porteranno ritengo un filo americano a tutto tondo a capo della Commissione EU, molto probabile (…), ho preferito per il momento puntare l’attenzione su un aspetto che in pochi hanno osservato a dovere: il Panem et Circenses italiano che gioca a calcio oggi è in mano di fatto agli USA.
Immaginate senza acquirenti americani cosa sarebbe oggi il calcio nazionale, 50 milioni di allenatori di calcio finiti senza lavoro (in molto si sono già riciclati in virologi, traders gas, strateghi di guerra ecc.).
I fatti ci dicono che il fu campionato più bello del mondo, figlio di una nazionale che dovevano azzopparla perché non vincesse tutto – perché fu fortissima, ai tempi – è da anni in progressiva degenerazione. Oggi addirittura il calcio puzza tanto è putrefatto (e gli scandali, messi sotto grasso, shhh!), vedasi la nazionale italiana che ormai non mi ricordo più da quanti anni manco si qualifica per i mondiali…
Naturalmente i media nazionali, tutti inequivocabilmente pro-Davos, dunque pro-Don Rodrigo, ossia pro-asse francotedesco, hanno il ruolo di non farvi vedere tale putrefazione, complici piccoli successi di seconda e terza classe nei campionati di club.
Il punto però è un altro: se è vero che qualcuno voleva abbattere il calcio italiano per indebolire il senso dello stato degli stessi cittadini, fiaccando la resilienza nazionale, piano direi in corso di esecuzione dalla caduta di Berlusconi, è parimenti vero che c’è stato lo sforzo all’unisono a compensazione dell’unico soggetto strategicamente interessato a supportare lo spirito patriottico e il credere in se’ stessi degli italiani, parlo degli alleati USA nell’Alleanza di Camp David, oltre che un minimo di locale benessere possibilmente, si spera….
Sembrerebbe assurdo ma se ci pensate è precisamente così: gli italiani si sentono tali, ITALIANI, soprattutto nelle vittorie sportive, calcistiche in particolare. Senza successi, poca Italianità, a vantaggio di chi ambisce a fare a pezzi l’Italia….
E tutto questo succede – appunto – mentre i poteri Europei, sempre coloniali, facevano e fanno di tutto per abbattere la voglia di combattere italica, migranti in eccesso docet (entente cordiale in testa, ma anche Berlino sebbene in modo più selettivo).
Oggi sembra quasi che alla Londra dei Remainers (Cameron per intenderci), legata a filo doppio a Davos ossia all’EU attuale, pro-liquidazione del calcio italiano, si sia sostituita Washington, anzi Georgetown, che invece spinge per salvare il salvabile, in attesa di Musk con TV private nazionali e pure con lo sport tricolore di vertice (…).
Se ancora vi sentite stupefatti di quanto sopra, pensateci bene: quello che resta del discorso sono gli atti ed i fatti, innegabili, visto che tutto il calcio italiano che conta oggi è davvero straniero e prima di tutto americano.
Se infatti ci aggiungete la Juventus più francese che olandese, capirete fra qualche tempo che ormai lo sport italiano non esiste più…. (salvo che gli Elkann vengano cacciati per via giudiziaria dai legittimi eredi Agnelli alla guida dell’Impero ex torinese, ndr)
Contando i club della serie A del prossimo anno, diventati stranieri, abbiamo:
– Inter, Milan, Roma, Fiorentina (di un oriundo), Atalanta, Genoa diventati americani
– se Venezia e Parma salgono, altre due club americani
– il Bologna è canadese, di un oriundo
– Juventus francese, in quota Exor basata a Parigi (olandese, fate voi, direi non italiana)
– il Como è indonesiano (due fratelli ricchissimi, 40 miliardi di dollari di fatturato, curioso che arricchendosi hanno fatto gli stessi passi degli oligarchi italiani, industrie e business diciamo oligopolistici, grande distribuzione, spettacolo, media ecc.)
– e con il Napoli diciamo più americano che italiano, come gestione (dagli azionisti footballistici americani in Italia aspettiamoci una gestione simile a quella di De Laurentiis, ndr)
Diciamo la maggioranza dei club calcistici di serie A il prossimo anno sarà straniera? In massima parte americana?
Diciamolo pure…
Speriamo che gli italiani di questo passo – tirate la linea a 20 anni – non siano proprio loro ad essere di troppo, in Italia, fatti salvi gli oriundi a “salvarli”, sebbene per l’ignavia dimostrata proprio non se lo meriterebbero….
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Il messaggio da cogliere, finale, ve lo faccio facile: gli unici interessati a preservare l’Italia, anche per propri interessi strategici, pare siano davvero solo gli americani! Se fosse per Davos (sangue nobile centro-europeo, ndr) la Penisola verrebbe spartita tra gli imperi coloniali europei, come è successo per circa mille anni… anche – ed anzi a partire – proprio dallo sport del momento, il calcio.
Spero vi ricordiate di queste nostre parole nei prossimi mesi, sarà molto importante che, anche solo pavlonianamente, qualcosa intuiate, con tutto quello che sta per succedere.
In bocca al lupo a tutti, belli e brutti (fessi e no)
MD
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