Redazione: ormai pochi osano negare che la “Pandemia di Covid” sia stata quantomeno molto strana. Con un “virus” capace di viaggiare in pochi giorni per migliaia di km saltando da un continente all’altro, colpendo duramente certe zone ma saltandone completamente molte altre. Altrettando strani sono stati i sintomi del “virus”, la carenza di ossigeno nel sangue e le micro-trombosi che affliggevano i polmoni, con gente a Wuhan che cadeva per terra mentre camminava o le migliaia di morti a Bergamo (cremati prontamente senza autopsia), con un’incidenza di decessi mai più verificatasi in nessuna altra parte del mondo. Per non parlare della risposta sanitaria dai risvolti autoritari imposta in perfetta sincronia in tutti i paesi occidentali, con lockdown, mascherine e protocolli assurdi fino all’obbligo (di fatto) vaccinale, con annessa censura e criminalizzazione del dissenso..
“Non c’è nessun virus. Non c’è stata nessuna fuga da un laboratorio”
Perché mai qualcuno dovrebbe supporre che ci siano solo due possibili narrazioni per spiegare quanto è avvenuto negli ultimi anni?
In tutti gli eventi geopolitici ci sono almeno 2 narrazioni. Una mainstream, di solito falsa [esempio: il virus proviene da un pangolino infetto ndr] e almeno un’altra, di solito altrettanto falsa [esempio: il virus proviene da una fuga di laboratorio ndr].
… poi c’è la verità (di solito qualcosa di completamente diverso e tabù).
Non c’è mai stato un virus?
La sequenza genetica fornita all’OMS e distribuita in tutto il mondo non era derivata da un campione puro. Era contaminata con cellule renali di scimmia, cellule fetali, antibiotici e altri “additivi” standard. È stata centrifugata mediante test PCR e la zuppa risultante è stata filtrata per individuare frammenti di RNA. Le sequenze genetiche sono state inserite in un computer e ricombinate per produrre una sintesi che non è MAI esistita in vivo.
Il codice genetico utilizzato per realizzare i vaccini era solo nel silicio… scritto in codice informatico.
Quindi non c’è stata alcuna fuga del virus da un laboratorio?
È impossibile che sfugga qualcosa che non è mai realmente esistito.
La sequenza genetica che chiamiamo SARS-Cov-2 non è altro che un qualcosa progettato da un computer. Ciò è stato dimostrato nel dicembre 2020 dagli scambi di e-mail con l’MHRA del Regno Unito (il corrispettivo dell’EMA europeo ndr).
Nel frattempo, la causa principale di ipossia, palpitazioni, dispnea, neuropatia, perdita di capelli, ictus, attacchi cardiaci, convulsioni e morte veniva probabilmente trasmessa silenziosamente nelle città di tutto il mondo chiuse per i lockdown.
Già, perché se si presta davvero attenzione alle mosse totalitarie globali, non si può infatti non correlare l’introduzione del 5G con l’incidenza dei sintomi fisici etichettati come Covid-19. Sintomi noti per essere associati a determinate microonde.
Wuhan è stata dotata di 10.000 torri e ai cittadini sono stati forniti nuovi telefoni predisposti per il 5G, tutto giusto in tempo per il 16 ottobre 2019, la cerimonia di apertura dei Giochi militari delle Nazioni Unite. Casualmente molti partecipanti ai giochi si sono ammalati nel silenzio generale.
Successivamente la tecnologia a microonde 5G è stata attivata a Bergamo, nel nord Italia.
Quindi Teheran ha testato le sue nuove installazioni 5G.
Poi Londra, New York ecc.
Sarebbe quindi logico pensare che sia stata questa la causa e che non ci sia stata nessuna “fuga da laboratorio”.
C’erano invece radiazioni elettromagnetiche che sovraccaricavano i nostri circuiti naturali, ma alcuni ancora insistono sul fatto che ci fosse un virus… anche se non ne hanno mai visto uno e le prove della loro esistenza sono più deboli di quelle relative all’esistenza dei folletti.
Perché l’influenza è una malattia elettrica?
Quando si considerano le risposte a problemi complessi, la spiegazione più semplice è spesso quella giusta.
Prima di poter trovare risposte alle origini e alla causa di una pandemia globale come l’influenza russa del 1889, l’influenza spagnola del 1918 o il Covid19, dobbiamo fare le domande giuste.
1. Perché le pandemie del 1889, 1918, 1957, 1968 e 2020 sono coincise, tutte, con un aumento esponenziale delle radiazioni?
2. Perché l’influenza colpisce così spesso i giovani adulti e risparmia i neonati e gli anziani?
3. Se l’influenza del 1918 era contagiosa, perché i pazienti a cui era stata iniettata la saliva del sangue di pazienti malati non si ammalavano?
4. Se l’influenza del 1918 era una malattia respiratoria che colpiva le vie nasali, perché oltre la metà di tutti i pazienti affetti da influenza non presentavano i sintomi iniziali di naso che cola, starnuti e mal di gola? Perché molti sintomi erano neurologici, tra cui la schizofrenia e l’emorragia cerebrale? (oltre il 40% dei pazienti di influenza nella Marina ha riportato sangue dal naso e spesso è morto annegato nel proprio sangue).
5. Se l’influenza del 1889 cominciò in Russia a settembre, ed era contagiosa, come è possibile che viaggiò più veloce dei treni dell’epoca, raggiungendo la Scozia in ottobre, e il Sud Africa a novembre?
6. Se il Covid19 è causato dalla SARS-CoV-2, che è una malattia respiratoria, perché i sintomi comuni includono mancanza di gusto, cambiamento del ciclo mestruale, eruzione cutanea, nonché depressione e ansia?
7. Perché le epidemie di influenza e le pandemie si verificano in periodi di elevato numero di macchie solari e aumento della “tensione atmosferica”?
Forze cosmiche
Sin dai tempi antichi, l’influenza era conosciuta come una malattia imprevedibile, che devastava paesi e villaggi contemporaneamente e senza preavviso e svaniva con la stessa rapidità con cui era arrivata, a volte non ritornando che anni o decenni dopo. I nostri antenati credevano che non fosse contagiosa e si pensava che il suo arrivo fosse governato dall’“influenza” delle stelle. È da qui che l’influenza prese originariamente il suo nome.
Tuttavia nel 1889 il comportamento di questa misteriosa malattia cambiò. Dopo il 1889, l’influenza cominciò a ritornare ogni anno, e da allora ci ha accompagnato qui e in ogni parte del mondo.
Nel 1992, una delle autorità mondiali sull’epidemiologia dell’influenza, R. Edgar Hope-Simpson, pubblicò un libro in cui sottolineava che i fatti essenziali conosciuti non supportavano la teoria del contagio per contatto diretto da uomo a uomo. Simpson suggerì anche che l’innesco dell’influenza fosse collegato alle differenze stagionali nella radiazione solare e che potesse avere una natura elettromagnetica, come avevano proposto molti dei suoi predecessori nei due secoli precedenti.
Un medico danese di nome Johannes Mygge aveva anche dimostrato come le pandemie influenzali tendessero a manifestarsi durante gli anni di massima attività solare e che il numero di casi in Danimarca aumentasse e diminuisse con il numero di macchie solari. Le macchie solari aumentano la “tensione atmosferica”, o carica, nel nostro ambiente e recentemente sono state correlate anche a cambiamenti psicologici.
Il dottor Mygge aveva tenuto un accurato diario della sua salute per nove mesi, e in seguito confrontò le sue registrazioni con quelle del potenziale elettrico dell’atmosfera, che registrò tre volte al giorno per dieci anni. Le sue emicranie invalidanti, insieme a episodi di insonnia, vertigini, irritabilità, ronzii alla testa, battito cardiaco irregolare e pressione al petto, si sono verificate quasi sempre lo stesso giorno o il giorno prima di un forte e improvviso aumento o calo della tensione atmosferica.
Nel 2001, l’astronomo canadese Ken Tapping, insieme ad altri due medici della Colombia britannica, furono gli ultimi a confermare che almeno negli ultimi tre secoli le pandemie influenzali hanno avuto maggiori probabilità di verificarsi intorno al culmine di ciascun ciclo solare di undici anni, quando le forze magnetiche del sole sono al loro apice.
Almeno dal 1799, alcuni scienziati hanno collegato l’influenza alle macchie solari e ai drastici cambiamenti del voltaggio atmosferico. La ricerca storica ha anche dimostrato che durante il minimo di Maunder (1645-1715), un periodo di attività solare e macchie solari estremamente basse, non si verificarono epidemie di influenza.
Il nostro corpo elettrico
Avete mai fatto un elettrocardiogramma o un elettroencefalogramma? Spesso pensiamo al nostro cuore come a una pompa. Ma quale forza fa funzionare questa pompa?
Nel suo libro del 1985 The Body Electric, il chirurgo ortopedico Robert Becker ha confermato che i nostri corpi operano su un circuito elettrico DC (corrente continua) e che tutti i nostri processi metabolici avvengono attraverso lo scambio di elettroni (-) e protoni (+). La medicina, a quanto pare, è in realtà più fisica quantistica che chimica, poiché le forze magnetiche agiscono sulle nostre strutture elettriche cristalline dei nervi e delle ossa, eccitando le molecole dentro di noi per influenzare uno spostamento nella direzione della crescita, o dell’infiammazione.
Prima del 1889 e dell’adozione globale di massa dell’elettricità e delle lampadine, la Terra forniva una quantità costante della propria elettricità statica. Ogni volta che cadeva un fulmine, la nostra atmosfera risuonava al ritmo di 8 impulsi al secondo. Chiamato risonanza di Schumann, questo ritmo prende il nome dal fisico tedesco che ne intuì l’esistenza. Le frequenze di questi toni vanno principalmente da 8 a 32 battiti al secondo (Hz) e fanno risuonare tutta la vita sulla Terra al loro ritmo. La frequenza primaria del nostro cervello, nella vita adulta, funziona esattamente a questo ritmo di 8 battiti al secondo, chiamati “onde alfa”.
Quando Edison perfezionò il progetto della lampadina nel 1889, l’industria aveva ancora bisogno di un modo economico per fornire elettricità alle masse. Di conseguenza, il sistema di alimentazione AC (corrente alternata e pulsata) di Tesla è stato implementato in tutto il mondo. Ricordate che i nostri corpi sono pensati per funzionare con la corrente continua, principalmente tra 8 e 30 Hz. Una volta che l’energia elettrica è stata distribuita e la luce elettrica si è riversata sulle città di tutto il mondo i nostri ritmi biologici hanno dovuto tenere conto di questo cambiamento alieno. Per coincidenza si verificò l’influenza “russa” del 1889.
Quando nel 1918 iniziò l’era della radio, scoppiò un’altra pandemia. La radio a onde corte sviluppata da Marconi funzionava a frequenze di circa 30 megahertz (MHz), ovvero circa 30.000.000 di volte più veloci delle frequenze delle onde alfa del nostro cervello. Queste radiazioni rimbalzano e perforano anche la fragile ionosfera della Terra, abbattendosi sulle popolazioni ignare.
Come possiamo aspettarci che il nostro corpo reagisca a uno spostamento così improvviso e violento di elettricità?
Come l’elettricità ha creato malattie cardiache
Conosciuto come il padre della radio e inventore del telegrafo, Guglielmo Marconi ebbe dieci attacchi di cuore dopo aver iniziato a lavorare con l’elettricità. Marconi aveva 63 anni quando lo uccise il decimo ed ultimo infarto…
“Il contagio da solo non è sufficiente a spiegare l’improvvisa epidemia della malattia contemporaneamente in paesi molto lontani, e il modo curioso in cui è noto che attacca gli equipaggi delle navi in mare, dove la comunicazione con luoghi o persone infette era impossibile” (Sir Morell Mackenzie, MD -1893-, Rassegna quindicinale).
L’elettricità viaggia più velocemente delle persone, soprattutto nel 1800 quando il mezzo di trasporto più veloce era il treno. Quando nel settembre del 1889 scoppiò l’influenza russa, si supponeva che provenisse dalla Siberia, e l’opinione del tempo era che questa “malattia misteriosa” avrebbe proceduto in modo ordinato a infettare il resto del mondo. Tuttavia, quando l’influenza raggiunse Mosca in ottobre, la malattia veniva già segnalata in Sud Africa e Scozia. Canada e Giamaica hanno segnalato epidemie a novembre. Anche l’Africa centro-orientale è stata colpita nello stesso periodo della Russia. L’influenza non era mai comparsa prima in questa parte dell’Africa.
Come l’influenza del 1889, molti presumevano che l’influenza spagnola del 1918 fosse contagiosa. Ma le mascherine, la quarantena e l’isolamento sono stati tutti senza effetto. Anche nell’isolata Islanda l’influenza si diffuse universalmente, nonostante la messa in quarantena delle sue vittime.
Ammetto che questa potrebbe non essere la prova definitiva. Tuttavia un’altra prova che la teoria del contagio delle pandemie è falsa è illustrata dagli esperimenti condotti nel 1918 e nel 1919 da un team medico che lavorava per il Servizio Sanitario Pubblico degli Stati Uniti a Boston, che fallirono miseramente:
“Abbiamo raccolto le secrezioni mucose della bocca, del naso, della gola e dei bronchi dai casi della malattia e le abbiamo trasferite ai nostri volontari. Otteniamo del muco bronchiale tossendo, e poi tamponiamo la superficie mucosa delle narici e della gola… Ciascuno dei volontari… ha ricevuto 6 cc della miscela mista che ho descritto. Lo ricevettero in ciascuna narice, lo ricevettero nella gola e negli occhi… Nessuno di loro si ammalò”. (Firstenberg. L’arcobaleno invisibile , pp. 107-108)
Quando questo esperimento non ha funzionato, i ricercatori hanno iniettato ai volontari sani le mucose, poi il sangue, di pazienti malati. “Nessuno di questi si è ammalato in alcun modo.” Il dottor Milton Rosenau ha concluso: “se abbiamo imparato qualcosa, è che non siamo del tutto sicuri di ciò che sappiamo sulla malattia”.
La correlazione non implica causalità
La confusione crebbe ulteriormente quando il virus dell’influenza A nei furetti fu “isolato” nel 1933. Da allora, l’influenza umana è stata identificata nell’organismo che causa il contagio, piuttosto che con i suoi sintomi.
Sebbene questi virus siano stati correlati con le epidemie, non è mai stato dimostrato che ne siano la causa. La pandemia di oggi crea ancora più confusione, poiché abbiamo persone che risultano positive a un virus che non è stato isolato. Potete verificarlo voi stessi a pagina 42 del documento CDC linkato qui .
Qual è stato allora il fattore scatenante?
Cosa ha sempre preceduto le epidemie di influenza?
Perché nel 1889 e nel 1918 morirono così tanti giovani?
Se l’influenza fosse causata dall’infezione di un organismo contagioso, allora dovrebbe causare qualche sospetto il fatto che muoiano prima quelli con un sistema immunitario robusto. Tuttavia, entrambe queste pandemie hanno ucciso giovani nel fiore degli anni. Due terzi dei decessi dovuti all’influenza spagnola avevano tra i diciotto ei quarant’anni.
Sembra che l’influenza spagnola abbia avuto origine negli Stati Uniti all’inizio del 1918, diffondendosi in tutto il mondo sulle navi della Marina. Poi a settembre l’epidemia colpì il mondo intero, apparentemente tutto in una volta. Ciò che sconcertava maggiormente i medici dell’epoca era l’enorme quantità di sanguinamento. Circa il quaranta per cento dei pazienti di influenza nella Marina soffriva di sangue dal naso, altri sanguinavano dalle orecchie, dalla pelle, dallo stomaco, dai reni, dall’utero, dal cervello e dai polmoni. Le vittime spesso annegavano nel proprio sangue. Già nel 1799 scienziati come Gerhard dimostrarono come le onde radio potessero avere questo effetto sul sangue.
Quando entrò nella prima guerra mondiale nel 1917, l’esercito americano dispiegò per la prima volta la radio su vasta scala globale. All’inizio del 1918, la Marina gestiva la più grande rete radiofonica del mondo.
Una delle stazioni radio più potenti della Terra a quel tempo si trovava a New Brunswick, nel New Jersey. Un apicoltore vicino a quella città, che gestiva oltre 300 colonie, riferì che “migliaia di (api) morte giacevano e migliaia strisciavano nelle vicinanze dell’alveare… praticamente tutte le api operaie adulte ”
Il rasoio di Occam
Non ho una laurea in medicina né dichiaro di sapere come funzionano i ceppi virali. Tuttavia esiste una legge scientifica che mi piace applicare alle sfide della vita chiamata il rasoio di Occam, secondo la quale se hai due idee in competizione per spiegare lo stesso fenomeno, dovresti preferire quella più semplice.
“Quando senti battere gli zoccoli pensa ai cavalli, non alle zebre”.
-Anonimo
Ecco alcuni fatti da considerare:
* Nel 1889 nacque l’era dell’elettricità, poiché Edison e Tesla fornirono elettricità e luce su scala globale. Nello stesso anno, l’attività magnetica naturale della Terra cominciò a essere soppressa da quella artificiale. La pandemia di influenza russa del 1889 arrivò quando le linee elettriche iniziarono a irradiare la nostra atmosfera.
* Nel 1918 iniziò l’era della radio che alterò la nostra magnetosfera con nuove frequenze. Ne seguì la pandemia di influenza spagnola del 1918.
* Nel 1957 venne lanciata l’era dei radar, lanciando milioni di watt di energia a microonde verso i nostri cieli. La pandemia di influenza asiatica iniziò nel 1957.
* Nel 1968 iniziò l’era dei satelliti. È iniziata la pandemia influenzale di Hong Kong.
* Le reti commerciali 5G sono state attivate a Wuhan nel 2019. Il Covid19 è iniziato a Wuhan.
La nostra coltre elettrica
Dove andiamo da qui?
I satelliti vengono lanciati da SpaceX e altri nella coltre protettiva della nostra Terra, la ionosfera, a un ritmo allarmante e vertiginoso.
“Anche la prima flotta di 28 satelliti militari lanciata dagli Stati Uniti causò una pandemia mondiale di influenza quando divenne operativa il 13 giugno 1968.
L’influenza di Hong Kong iniziò nel giugno del 1968, durò fino all’aprile del 1970 e uccise fino a quattro milioni di persone in tutto il mondo”.
Il 24-25 marzo 2021, un record di 96 satelliti sono stati lanciati nello spazio in un solo giorno – 60 da SpaceX e 36 da OneWeb – e nello stesso giorno SpaceX ha aumentato notevolmente la velocità delle sue connessioni Internet satellitari.
Quel giorno, le persone di tutto il mondo improvvisamente non riuscivano a dormire, erano deboli ed esauste, avevano spasmi muscolari e soffrivano e prudevano ovunque, specialmente ai piedi e alle gambe. Avevano eruzioni cutanee, avevano vertigini e nausea, avevano dolori di stomaco e diarrea. Il ronzio nelle loro orecchie fu improvvisamente amplificato. I loro occhi erano infiammati e la loro vista improvvisamente peggiorò. Avevano aritmie cardiache e la loro pressione sanguigna era fuori controllo.
Alcuni avevano sangue dal naso o tossivano sangue. Erano ansiosi, depressi o con tendenze suicide e irritabili. I loro gatti, cani, galline, capre e mucche si ammalarono contemporaneamente.
Il 25 marzo ha registrato il secondo numero più alto di decessi per “COVID-19” nel 2021 e il quinto più alto dall’inizio della “pandemia”.
L’unico modo in cui possiamo fermare questo assalto alla vita è limitare l’uso della tecnologia usando la nostra forza collettiva per chiedere che termini immediatamente questo assalto elettromagnetico contro l’umanità.
Dobbiamo rivendicare la nostra Madre Terra, prima che sia troppo tardi.
Il presente articolo è la traduzione, sintesi e adattamento dei 2 seguenti articoli in lingua inglese, i cui autori ringraziamo:
https://francesleader.substack.com/p/there-is-no-virus-there-is-no-lab (autore: Frances Leader)
https://romanshapoval.substack.com/p/how-flu-is-an-electrical-illness (autore: Roman Shapoval)
Grazie anche a Ria Sopala per la sua foto su Pixabay
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