Premettiamo che la redazione di questo sito, dopo approfondita valutazione, non andrà a votare a questa tornata elettorale EU, come scelta personale spiegata di seguito. Il motivo sta al titolo: il non voto rappresenta un NO all’EU, quella del l’austerità e della grecizzazione dei paesi europeriferici.
Fa infatti certamente paura che una istituzione che doveva portare la pace in Europa non solo faccia il contrario, vedasi Macron che vuole la guerra in Ucraina, mandare truppe, mezzi ecc. (a difesa di interessi francesi, non EUropei).
Ma che tratti anche la Grecia alla stregua di quanto fecero i nazisti, ai tempi, facendo esplodere ad esempio la mortalità infantile per un debito, ovvero per tangenti prese dai politici greci, pagate però dalle aziende degli stessi paesi che l’austerità hanno imposto… e che detengono il debito greco…
Resta che le parole del presidente Mattarella degli scorsi giorni, che più o meno a tanti sono suonate come “votare per cedere sovranità all’EU”, hanno convinto molti a stare a casa: il non voto, l’astensionismo, è diventato un no all’EU, un surrogato del referendum per uscire dall’EUropa che l’EU non vuole concedere.
Sembra, oggi, che le elites inizino ad avere paura di tale non voto, che farà danni soprattutto predittivi sul voto stesso: a parte che favorirà i grandi partiti (FdI in testa, che in politica estera sta facendo benissimo, ne trarrà vantaggio), pare che l’astensionismo tirerà mazzate soprattutto ai piccoli partiti falsi sovranisti, gli stessi da sempre sono una spina fianco di Giorgia Meloni, vedasi intemperanze Salviniane di ogni tipo (…). E soprattutto ai cd. renziani, che sembrano i più disperati per andare in EU, per scavalcare i 4 anni di Trump.
Vi ricordate il Renzi filo Clinton? Quello che doveva abbandonare la politica se perdeva il referendum, ed invece è sempre li’? Il rottamatore oggi in lista con Emma Bonino? Ecco, lui…
In molti si sono stufati di questa farsa e dunque, come ben dice Repubblica, l’astensionismo rischia di andare ben oltre il 50%.
In fondo un bene, direi, soprattutto se l’EU chiamerà una guerra in Ucraina, vedasi Macron: con meno del 50% di partecipazione al voto l’obiezione di coscienza massiva è assicurata!
Lasciamo perdere che l’EU come parlamento resta sterile, chi comanda è la commissione EU che viene eletta col peso dei voti di ogni stato, ossia rappresenta dei paesi e dunque degli interessi, dove Francia e Germania dominano. Ricordo infatti che il parlamento EU NON LEGIFERA AUTONOMAMENTE ma solo come indica la commissione EU.
All in all, come dicevamo sopra, aspettatevi sorprese. Ed un voto molto scarso, tanta astensione.
Cosa diversa nei voti nazionali, dove si sceglie il proprio governo.
Ritengo che per una persona di cultura italiana l’immagine migliore per dipingere l’essenza del voto EU, in rappresentanza di interessi decisamente asimmetrici tra i vari paesi , è quella al titolo: che tutti pensino al da farsi ed agiscano di conseguenza, se votare o meno!
Noi la nostra scelta personale l’abbiamo fatta; dunque senza spingere a fare come noi, chiosiamo con il più classico, gli altri facciano come ritengono opportuno.
MD