Hollywood da sempre anticipa i tempi in quanto ha il ruolo di preparare inconsciamente alle sfide future: succede da quasi un secolo ormai! Non stupisce dunque che oggi il nemico dell’America, anche visto da Hollywood, siano i francotedeschi.
In effetti c’è una logica: la Germania è stata nemica di Washington fin dai prodromi della prima guerra mondiale, quando intercedette col Messico affinché creasse problemi al confine, con gli USA, il famoso Zimmermann Telegram.
Lo scopo era semplice: evitare che l’America entrasse in guerra contro la Germania. A verificare bene Pancho Villa, che giunse a fare attentati dentro i confini americani, in Texas, uccidendo civili USA (determinando la reazione del generale Pershing che mise fine con le armi alle intemperanze di confine, ndr) lavorava per i tedeschi. Gli stessi che con lo Zimmermann telegram arrivarono a promettere supporto tedesco al Messico per recuperare il Texas in cambio di un certo qual attivismo messicano finalizzato a distrarre gli USA dalla guerra in Europa, la WWI.
Addirittura un ex presidente USA amatissimo, conosciuto per il suo convincimento della necessità di interventismo contro l’impero tedesco, l’influente Theodore Roosevelt, fu oggetto di un attentato stile quello perpetrato contro Trump. Da parte di John Schrank, a Milwaukee, nel 1912, un oste tedesco-bavarese che gli sparo’ per strada contrariato dal suo interventismo in Europa.
Anche il quel caso un ex presidente USA si salvò per miracolo, portando nel costato fino alla sua morte il proiettile esploso dal soggetto tedesco.
Oggi il nemico USA, ormai mainstream, non sembra essere ne’ la Cina ne’ la Russia, ma l’EU francotedesca, che da sempre cerca di sconfiggere gli USA al fine di ergersi a capo dell’Occidente, nel mondo.
Per tale fine, evidentemente, ha pure infiltrato per anni l’America, probabilmente fin dal termine della WWII coi nazisti fatti arrivare nel continente americano, operazione Paperclip inclusa.
Oggi, dopo il fallito attentato a Trump, un americano vero, originale nella sua interpretazione di sfida ai traditori, è chiaro che siamo al All In: Biden, facente parte di un partito filo Europeo (i Dem USA) puntualmente si è dimesso solo quando è diventato chiaro che Trump non sarebbe “sparito” con le cattive.
Idem Ursula Von der Leyen, che ha improvvisamente trovato i voti per farsi eleggere, giusto in tempo per evitare la reazione (militare?) americana al tentato omicidio del suo presidente in pectore.
Aggiungeteci la fine del LIBOR in dollari, un progetto voluto da Trump e portato avanti negli anni direi magistralmente da Jay Powell, ossia dalla FED (che ha messo anche un suo rappresentante in Banca d’Italia, ndr), con epilogo il 30.9.2924, ed il quadro è completo.
Anzi, no: aggiungiamoci Mr. Jamie Dimon, CEO di JP Morgan, con Trump Presidente nominato a capo del Tesoro USA, e potete stare certi che l’Europa pagherà carissima la sua sfida all’ala Trumpiana.
Infatti, si sa, tra un Paese che consuma i prodotti del suo nemico e un altro che deve il suo benessere ai propri prodotti comprati dal proprio di nemico, il primo, il consumatore, vince sempre. A patto che abbia la capacità produttiva adeguata per sostituire i beni di importazione con quelli nazionali.
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…”Dopo il fallito attentato Trump giura di voler bruciare il World Economic Forum fino alle fondamenta”, circa…
La Germania industriale è dunque costretta a scendere a patti, lo sa bene che non c’è via d’uscita: fine dell’euro in cambio della non belligeranza. L’affare è quasi fatto, peccato che senza euro la Francia, junior parte nell’euro, imploderà, inevitabile.
Dunque Parigi, disperata, cerca ogni giorno di più di mettere le mani sull’Italia, in qualche modo, Italia che nei piani originali avrebbe dovuto pagare il conto al posto suo.
Chiaro, i francotedeschi hanno le loro V. Colonne in Italia, Lega e Renziani su tutti. Gli USA lo sanno e lasciano fare, ben sapendo quali saranno gli obiettivi da colpire, senza fare errori, a tempo debito.
Lo ripetiamo da tempo, chi scrive ritiene che che gli sforzi francesi saranno inutili.
Il resto è e soprattutto sarà entropia mediatica, caos generalizzato ed un pizzico di Pulcinella nell’interpretazione degli eventi data dai peggiori giornalisti del mondo, quelli italiani.
Nel mentre nell’immaginario collettivo rappresentato dal gigante americano addormentato, svegliato di soprassalto da 11 colpi di fucile a Butler, Pennsylvania, il nemico di un intero Paese diventa sempre più – e non casualmente – un improbabile duo composto da un francese col ciuffo. Ed un’anziana signora tedesca.
Anche secondo l’interpretazione data da Hollywood.
Consiglio a tutti gli interessati, a valle del fallito attentato a Trump, di rileggere con attenzione le parole – e le motivazioni annesse – dell’ammiraglio Yamamoto dopo il fallito attacco a Pearl Harbour, sul gigante addormentato che era stato svegliato senza riuscire a colpirlo mortalmente.
MD
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Immagine: dall’ultima saga dei Minions, oggi al cinema, versione in spagnolo, ormai la prima lingua parlata negli USA