Un breve sunto dei fatti recenti, per punti. Più una chiosa, piccola bussola per raccapezzarsi nel caos ingenerato ad arte dai media pro EU e pro Davos, apposta. Speriamo possa servire.
Iran tigre di cartapesta
In primis, l’Iran, il paese autodefinitosi ariano, come non a caso lo furono i nazisti (infatti erano e sono alleati, ndr): una brillante operazione del Mossad ha eliminato il capo terrorista di Hamas, con una bomba piazzata mesi prima in un palazzo di Teheran.
Parlo del gruppo terroristico finanziato dal gas iraniano venduto per loro conto dal Qatar, il cui capo viveva nel lusso al contrario degli straccioni di Gaza a cui chiedeva di sacrificarsi. Lui tra un massaggio e l’altro negli hotel a 5 stelle del medio Oriente. Un don Rodrigo islamico insomma, i peggiori (intendo, i don Rodrigo in genere).
Parlo dello stesso gruppo terrorista che attaccò Israele ad ottobre scorso dietro impulso iraniano, ossia per evitare per conto di Davos che USA ed Italia riappacificassero la Libya, dunque assestando un colpo mortale ala Francia ed all’euro, tagliandola fuori dal nord Africa (oggi solo la Libya permette a Parigi un sebben flebile legame “di congiunzione” con il fu clepto-impero sahariano del Franco CFA).
Come capite – dunque – Iran, Davos, EU francotedesca sono la stessa cosa, unite dalla necessità di spazzare via gli USA da Europa e Medio Oriente.
L’attacco di Israele a Tehran, uccidendo tale terrorista apicale – e come biasimarli! – non viene oggi presentato correttamente dai giornali EU, che preferiscono sottolineare il rischio guerra mondiale. E coi Dem globalisti ad indurre pure un micro crollo di borsa per spaventare il volgo, crisi che rientrerà in qualche settimana.
Peccato chel’Iran non contrattaccherà veramente, solo mille parole, di fatti praticamente nessuno. Il motivo è semplice: Pechino, il primo acquirente del suo petrolio, non vuole.
Dunque gli Ayatollah, sempre più “chiacchiere e distintivo” permettono di fatto uccisioni mirate a casa propria, annunciando ritorsioni, a che numero siamo arrivati con gli omicidi apicali? Tutta gente che l’Iran avrebbe dovuto proteggere ed invece….
Poi, a ben vedere, quelle degli Ayatollah sono solo ritorsioni di facciata, sterili in quanto Pechino le impone di soprassedere (se no la Cina resta senza petrolio a basso costo, ndr)
Alla fin fine Israele ha ottimo gioco a continuare con le uccisioni mirate all’’interno del campo del suo direi ad oggi impotente arci-nemico, contro Tehran: infatti l’Iran continuerà a non reagire preferendo prendere in giro il popolo iraniano. In ultimo, vedrete, sarà “Regime Change” in Iran, di questo passo è solo questione di tempo… (vedremo quando, – non se – la Cina farà All In anti-USA; ma prima dovranno partire le proteste causa disoccupazione/inflazione/bassa crescita del PIL a Shanghai e dintorni: anche in tal caso solo questione di tempo, ndr)(…).
Putin che non sembra più Putin
Da oltre un mese il canale Telegram russo GENERAL SVR non viene più alimentato. Tale canale, preziosissimo, informatissimo, non solo sosteneva senza mezzi termini che Putin fosse morto a settembre scorso e fosse stato sostituito da un sosia (si immagina morto per un avvelenamento, di fatto, ndr); ma dava anche innumerevoli prove a supporto, anche previsive. Prevedendo dunque le sue mosse, di Putin, in modo direi pazzesco, sebbene in cirillico il traduttore faceva un ottimo lavoro nello spiegare coi fatti la situazione.
Il comando attuale della Russia sarebbe passato all’ala moscovita, da fine anno scorso, molto più prona ad accordi pragmatici con suo collega di Yalta, fin dai tempi del comandante Donovan all’OSS.
E con Patrushev, o meglio il suo clan, a preservare sebbene in minima parte gli interessi dell’ala di San Pietroburgo pro North Stream, capeggiata dall’ex presidente Medvedev ormai in distruzione controllata.
Al netto delle ingerenze pro Cina richieste da Xi al governo russo, vero o falso che fosse il profilo di GENERAL SVR, sembra che Mosca voglia invece chiudere la guerra in Ucraina, idem Washington. I fatti questo ci dicono.
Togliendo l’unica via d’uscita dalla crisi terminale all’EU francotedesca, che nel giro di pochi mesi – complice la fine del LIBOR in dollari il 30.9.2024 e il prossimo venturo trade deficit aggregato dell’EU – porterà alla fine della moneta unica per volere tedesco, altro soggetto che chiaramente NON e’ interessato ad una guerra in EUropa, ai suoi confini per altro.
Gli unici due soggetti, per motivi solo leggermente differenti, che vogliono la guerra in EU a tutti i costi restano quelli dell’entente cordiale (nata in primis per difendere il controllo congiunto del canale di Suez, 1904), parlo dei colonialisti storici di Londra e soprattutto di Parigi. In quanto essi verranno devastati nei loro interessi dalla decolonizzazione terminale in atto in questi mirabolanti mesi (per volere USA d’accordo con Mosca, vedasi punto successivo).
In tale contesto riteniamo che, sparito formalmente l’avatar dei militari USA dalla Casa Bianca, Biden, a gennaio prossimo, anche Putin seguirà a ruota nella “sparizione” oltrecortina.
Chiaramente, anche su questo aspetto non aspettatevi chiarimenti dai giornali europei. Preparatevi piuttosto alla fuga notturna di molti cacicchi locali pro EU, ossia pro Davos, in Svizzera o in altri lidi protetti non appena il piano euro-Franco-tedesco collasserà formalmente.
Usa e Russia fanno scandalo (in EU) scambiando prigionieri e “terminando” Zelensky
Lo scambio di prigionieri USA-Russia, a parte confermare che le spie sono davvero ovunque (vale per entrambe le fazioni) punta diretto verso il disgelo: a ruota le sanzioni alla Russia verranno progressivamente allentate, senza soluzione di continuità. E la guerra in Ucraina terminerà.
In EU a molti sta scoppiando la testa.
Tale epilogo getta infatti nel panico soprattutto la Parigi di Macron, che vede crollare i suoi piani: oltre alla perdita delle colonie africane, Parigi non riesce nemmeno a mettere le mani sul nord ovest italiano, come da piani di Davos.
L’ostacolo USA, complice una ottima Giorgia Meloni ed un bravissimo Crosetto, hanno fatto il miracolo di deragliare la presa di Torino e dintorni, sebbene ci proveranno ancora, statene certi (le 5. Colonne francesi in Italia sono state all’uopo remunerate per decenni, non possono esimersi, pena sputtanamento, vedremo cosa si inventeranno…).
Ma il messaggio che anche il nostro sito ha contribuito a far passare con gli amici USA è che l’Italia resta utile e strategica solo se orograficamente protetta, dalle Alpi. Se no diventa un campo di battaglia, libro di storia alla mano. Attendetevi dunque anche un referendum abrogativo dell’autonomia differenziata che avrà successo, forza maggiore (…).
Ovvero i piani di Davos no pasaran, in Italia, a breve la liquidazione del renzusconi, necessaria, andiamo a poco.
All in all, l’ultima considerazione da fare è che Yalta NON verrà cancellata ma solo rinnovata, con buona pace dei fu colonialisti europei. Salvo una guerra nucleare scatenata dai soliti noti annidati soprattutto a Parigi, epilogo che porterebbe però alla disintegrazione di interi sistemi-paese, quindi noi escludiamo tale epilogo infausto di default (…).
*****
In cotanto caos fa fin sorridere che i giornali pro- Davos, per evitare di parlare dei fatti “pesanti” che stanno cancellando la loro narrazione, siano pronti a sacrificare il wokismo piu spinto, per salvarsi le terga.
Ci sta, tengono famiglia anche loro.
Ecco dunque spiegato il caso di per se assurdo di un/una pugile con cromosomi maschili che secondo l’IBA non può combattere tra le donne, mentre per il CIO (ente tipicamente vicino a Davos, anche geograficamente) è tutto regolare.
Memento il c.t. Spagnolo della boxe Rafa Lozano che non ha alcun dubbio che tale pugile non possa essere lasciato combattere con le “sue” ragazze spagnole, le massacrerebbe, ndr [vedasi nostro canale X.com/Telegram per i dettagli].
In breve, Trump sta arrivando ed in molti iniziano ad essere terrorizzati.
MD
*****
Image: This file comes from the website of the President of the Russian Federation and is licensed under the Creative Commons Attribution 4.0 License. Attribute www.kremlin.ru.