Una sommaria valutazione delle fonti aperte sembra dare risultati dirimenti. E’ infatti palese che molti supporter di Trump usano Telegram, uno strumento quasi inattaccabile in tema di sicurezza (sempre che l’app venga scaricata dal sito e NON dalle varie App Store ad esempio di Android o di Apple, ndr). Ovvero poter attaccare la rete filo Trump nel mondo ha un valore incommensurabile per Davos, nemico giurato del MAGA.
Non mi dilungo sul fatto che se Telegram deve essere cancellato, lo stesso dovrebbe valere per tutti i servizi di VPN disponibili sul mercato. Ovvero bisognerebbe far accettare urbi et orbi che i vari Stati, soprattutto Europei, in difesa delle proprie agende, non necessariamente della democrazia, cancellassero buona parte delle libertà. Stato di polizia insomma-.
Non possiamo infatti dimenticare il caso di Youtube.com che ha censurato bellamente la nostra intervista a Vera Sharav, Lei ultima sopravvissuta di Auschwitz, per motivi nebulosi a dir poco, regole della Community etc., vedasi sotto.
La nostra intervista a Vera Sharav. “Il green pass ha un parallelo diretto con l’Olocausto”
Senza parole, quando si dice censura…
In pratica, le affermazioni di Vera che collegavano nazismo e Green Pass, nelle sue dotte elucubrazione da parte dell’ultima persona in vita che l’Olocausto di Auschwitz l’ha davvero visto, non sono ritenute credibili dai grandi media affiliati ad una certa fazione politica. No credono a Vera Sharav…
Fino a convincerci che Vera abbia davvero ragione del rischio che stiamo correndo: forse il nazismo è davvero tornato, virus millenario, nazismo solo il suo ultimo nome.
Ecco che l’arresto di Pavel Durov, CEO di Telegram, appare sotto un’altra luce: qualcuno sembra davvero volerci far intendere che tale arresto significa che è giusto cancellare anche l’intervista della stimatissima Vera.
Tutto questo Vi sembra accettabile?
A noi assolutamente no.
Dubitiamo però che il motivo siano le astruse motivazioni addotte da Parigi, infatti anche giornalisti schierati su barricate molto politiche, lontane da quello a cui noi crediamo, parlo di giornalisti intelligenti dei grandi media, non riescono a dar seguito a tali allucinazioni.
Molto più probabile che alla Francia serva un colpo di teatro per ribaltare le sorti della guerra in Ucraina, guerra che Parigi e Londra vorrebbero continuare all’infinito e che invece stanno perdendo e dunque pure terminando. Mentre Mosca e Washington no, loro non vogliono più tale guerra. Idem Berlino, che tutto vuole tranne che un conflitto armato ai propri confini.
Dunque, vero, la Francia accedendo al cuore di Telegram potrebbe ottenere informazioni militari non indifferenti, visto che le forze di Mosca usano regolarmente sul campo di battaglia il social del tecnico russo cresciuto a Torino.
Parimenti, sebbene nessuno lo dica, tale Telegram è stato regolarmente utilizzato anche dai patrioti vicini a Trump: anche molti ex militari americani hanno canali anche molto ben frequentati su tale sociale. Ben sapendo che oltre 5’000 followers si è soggetti ad una comunicazione al ministero degli interni Russo; mentre sopra 100’000 accessi ci sono accessi possibili da parte delle autorità ex sovietiche. Nulla pero – permetteteci – rispetto alla censura che abbiamo visto negli scorsi anni su altri social occidentali, ad esempio prima che Elon Musk acquistasse Twitter
Da tempo – si noti – cerchiamo di farvi assimilare che da settembre scorso USA e Russia si sono avvicinate per correggere Yalta, NON per farne una nuova. Ciò forse fa il paio con la possibilità di usare Telegram fuori dalle beghe politiche occidentali.- Tale unità di intenti è stato game changer, nonostante l’attacco ordinato nottetempo dall’Iran contro Israele.
Bene, sappiate che Macron arrestando Durov, e ricattandolo con la minaccia di mandarlo in galera, spera di accedere anche alle informazioni dei patrioti americani, di fatto interferendo nelle elezioni USA.
Tale azzardo riteniamo costerà purtroppo molto caro a Parigi.
La prima reazione – immediata – è stata una forte controffensiva militare sul campo in Ucraina, lato russo, fino a pochi giorni fa molto attenta a non sfondare le linee ucraine. Infatti lo scopo era arrivare a Novembre con Trump vincente, evitando la WWIII con accordo tedesco (ma con la disperazione di EU destinata a sparire; oltre a quella della “entente cordiale” Parigi – Londra). Il tutto per fermare il conflitto ucraino, liquidando l’Unione Europea diventata ormai un problema di equilibrio mondiale (…).
Chiaramente il grande perdente occidentale, la Francia, non è d’accordo con tale epilogo. Ovvero Macron, a nome di Davos sta tentando il tutto per tutto, sembrano davvero disperati.
Ma la reazione più forte arriverà a scadenza, dal prossimo anno: stante che l’EU verrà secondo noi liquidata, 3D, con accordo tedesco che vedrà Berlino nel momento topico uscire dall’euro (appena il trade balance EU diventerà strutturalmente negativo), gli americani provvederanno a completare la decolonizzazione francese nel mondo. In modo radicale
L’assenza di colonie a disposizione delle €lites di Parigi, non solo colonie africane, massacrerà il benessere delle elites parigine.
Parimenti l’Italia verrà messa sotto tutela militare statunitense, l’ospite militare nella Penisola, i piani siamo certi sono già operativi. Cosa potrà succedere a livello politico e sociale a Versailles e dintorni non ci è dato sapere. Nemmeno se esiste ancora qualche ghigliottina che possa funzionare, in Francia.
Il messaggio che deve restare in fondo è solo uno: l’arresto di Pavel Durov è sintomo di massima disperazione lato francese. Ovvero lato Davos
MD