Mai dimenticare che i militari USA giurano sulla Costituzione USA e non alle cariche politiche americane. Questo fu un dettame preciso dei Padri Fondatori, non casuale.
Molti ritengono infatti che nel post Nixon i militari USA presero il potere, a seguito di un attacco esterno al Paese, attacco straniero. Il risultato fu la definitiva fine dell’egemonia britannico-francese in medio Oriente, attorno a Suez, sostituendo i vecchi alleati nell’area con Israele, a cui infatti venne concessa l’atomica. E con Camp David a breve giro. Trame simili valgono pure per il famoso “Business Plot” sventato dal generale Smedley Butler salvando il presidente Roosevelt (…).
Pensate che, pochi tempo prima dell’elezione di Nixon, la Francia nottetempo mollò Tel Aviv, una volta compreso che il grande grande passo USA voluto dai militari avrebbe reso Israele il referente medio orientale americano. Ossia avrebbe tolto l’osso all’entente cordiale, parlo del medio oriente in generale e del canale di Suez in particolare. Tanto che la promessa fornitura ad Israele di aerei Mirage 5 dalla Francia venne interrotta nottetempo una volta compreso che Israele stava diventando un avversario francese nell’area. In realtà Tel Aviv aveva già copiato il progetto, che poi chiamo Kfir, una copia del Mirage 5.
Curioso poi che la cortina fumogena sull’attentato di Ustica arrivò ad affermare, giusto qualche mese fa, più o meno in contemporanea alla morte del registra Marco Purgatori, che furono proprio dei Kfir israeliani ad abbattere il jet Itavia. Ma senza spiegare che i Kfir sono indistinguibili dai Mirage 5 francesi, infatti furono copia pressochè perfetta, che invece ronzavano a frotte precisamente nel Mediterraneo dove l’aereo Itavia esplose….
Tornando a bomba, precisamente, oggi sembrerebbe che la gestione Biden sia stata altamente marziale negli scorsi anni, intendo come policies internazionali, in molti così sussurrano. Ma le ultime notizie, anzi i rumors, se confermati sarebbero davvero esplosivi in tale contesto: qualcuno infatti ipotizza che Joe Biden si dimetterà qualche giorno prima delle elezioni USA.
Bene, sappiate che se ciò succederà sarà la prova provata di quanto sopra.
Come con Bartali e “I francesi che si incazzano…”? Chissà…
Infatti una dimissione del Presidente Biden porterebbe Kamala Harris alla Presidenza, lasciando vacante la Vice Presidenza. Peccato che la Vice Presidenza USA sia quella deve certificare i risultati elettorali americani. E chi prenderebbe nel caso il posto di Kamala Harris alla Vice Presidenza sarebbe lo “Speaker of the House”, ossia Mike Johnson: non solo repubblicano ma addirittura un trumpiano super-DOC!
Quindi – comunque – si gioca tutto tra il 3 gennaio (quando giurano rappresentanti e senatori) ed il 6 gennaio (quando “Il Vicepresidente, in qualità di Presidente del Senato, presiede il conteggio e annuncia i risultati del voto del Collegio elettorale.”)
Chiaro dunque il messaggio, che è duplice: da una parte, non spaventatevi dei grandi cambiamenti negli USA nei prossimi giorni, anche se vi sembreranno delle sorprese. Dall’altra abbiate fiducia in una struttura statale occidentale ancora insuperata come efficienza, quella americana, quanto meno in ambito democratico (in paragone ad altri Paesi là la democrazia è ancora evidente, per fortuna).
In ultimo, ammettiamolo, Castlerock è stato un film durato ben quattro anni…
Fra tre settimane sapremo, il tempo stringe per i nemici di Trump e – osiamo dire – dell’America.
MD
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