I dettagli del cambiamento delle regole di ingaggio dei militari USA in ambito civile, attuato – a norma di legge – in autonomia dal DoD, sono profondissimi. E possono avere conseguenze radicali.
In primis vengono modificate le regole come motivo di intervento. Le modifiche più rilevanti dell’ultima versione, approvata nel silenzio dei media il 27.9.2024, Direttiva DoD 5240.01, 10 giorni dopo la nostra intervista al Lt. Gen. Michael T. Flynn, vanno ben oltre le modifiche introdotte nella versione del 2007 e soprattutto del 2016, dove il focus maggiore restava l’attivismo militare in ambito civile per quanto riguarda l’intelligence (…).
Negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno infatti dovuto affrontare una maggiore polarizzazione politica, disordini civili e un aumento delle preoccupazioni per il terrorismo interno. Questi problemi hanno posto la sicurezza nazionale in primo piano tra le priorità governative, spingendo il DoD a ricalibrare il proprio ruolo nella protezione della patria e dei cittadini.
Inoltre, i cambiamenti nella natura delle minacce, tra cui il terrorismo informatico e le campagne di disinformazione, hanno ampliato la portata di ciò che viene considerato un rischio per la sicurezza nazionale. Di conseguenza, le tradizionali distinzioni tra responsabilità militari, di intelligence e di polizia civile stanno diventando sempre più confuse. Gli aggiornamenti della Direttiva 5240.01 fanno quindi parte di una tendenza più ampia del governo a integrare maggiormente le capacità militari nelle operazioni di sicurezza nazionale.
Nonostante le sue implicazioni, di vasta portata, questo cambiamento politico è passato in gran parte inosservato. Diversi fattori contribuiscono alla mancanza di consapevolezza da parte del pubblico. In primo luogo, le direttive del Dipartimento della Difesa sono spesso considerate documenti di politica interna e non ricevono in genere la stessa attenzione mediatica dei grandi cambiamenti legislativi o degli ordini esecutivi. Inoltre, la riedizione è avvenuta senza alcun annuncio pubblico significativo e la natura altamente tecnica del linguaggio utilizzato nella direttiva rende difficile per il pubblico generale comprendere le potenziali conseguenze.
In secondo luogo, l’aggiornamento arriva in un momento in cui l’attenzione del pubblico è divisa tra molteplici crisi, tra cui le sfide economiche in corso e le tensioni geopolitiche (ad esempio, le infiltrazioni straniere sono state richiamate più e più volte, non solo in America). Di conseguenza, i cambiamenti più sottili nella politica di difesa, anche quelli con profonde implicazioni per le libertà civili, potrebbero non ricevere l’attenzione che meritano. Questo approccio silenzioso alla riedizione di una direttiva così importante ha contribuito alla sua relativa oscurità, anche tra i politici e gli esperti legali.
Importanza nell’attuale panorama politico
L’ampliamento del ruolo dell’intelligence militare nelle operazioni nazionali solleva preoccupazioni sulle libertà civili e sulla militarizzazione delle forze dell’ordine. In un momento in cui la definizione di minaccia alla sicurezza nazionale si sta ampliando, passando dal terrorismo tradizionale ai disordini interni, la possibilità di usare la forza letale in ambito nazionale ha profonde implicazioni per le relazioni civili-militari.
I critici sostengono che questi cambiamenti potrebbero portare a un maggiore coinvolgimento dei militari nella vita civile, soprattutto durante i periodi di disordini. Questa potenziale militarizzazione delle operazioni interne ridiscute i principi democratici, in particolare la lunga tradizione di separazione tra sfera militare e civile.
Inoltre, con il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale e’ stata ampliata la definizione di terrorismo interno, comportando che le normali proteste civili o il dissenso possano – in casi non necessariamente estremi – essere classificate come minacce alla sicurezza nazionale, rendendo ancora più confusa la linea di demarcazione tra le forze dell’ordine e le operazioni militari.
Directive DoD 5240.01 del 27 Settembre 2024
Come sunto, la riedizione della Direttiva 5240.01 (che potete scaricare facendo click sull’immagine sopra) del Dipartimento della Difesa sembra riflettere un cambiamento significativo nell’equilibrio tra sicurezza e libertà civili, con potenziali implicazioni sul modo in cui l’applicazione della legge nazionale sarà condotta in futuro. La mancanza di un discorso pubblico su questo cambiamento non fa che accrescerne l’importanza, l’impatto a lungo termine sui diritti civili e sul ruolo delle forze armate negli Stati Uniti dovrà essere attentamente valutato.
Lasciando da parte i dettagli storici, che potete trovare all’analisi al LINK, dove viene tracciata in termini facilmente comprensibili la storia dell’uso dei militari in ambiti civili negli States a partire dal Posse Comitatus Act del 1878, le implicazioni pratiche sembrano pesantissime.
Le possiamo riassumere per punti salienti, ne abbiano estratti quattro:
– 1 – Autorizzazione all’uso della forza letale in determinate situazioni.
Storicamente, la Direttiva 5240.01 del Dipartimento della Difesa si è concentrata principalmente sulla raccolta di informazioni e sulla condivisione di informazioni, con severe limitazioni al coinvolgimento dei militari nelle attività di applicazione della legge a livello nazionale. Tuttavia, l’aggiornamento del 2024 autorizza il DoD a fornire assistenza in una più ampia gamma di situazioni di applicazione della legge, in particolare quelle che si ritiene comportino minacce imminenti alla sicurezza nazionale.La direttiva stabilisce che il personale del DoD può supportare le forze dell’ordine federali, statali o locali quando le vite umane sono in pericolo immediato, consentendo ai componenti dell’intelligence militare di assumere un ruolo più attivo durante le crisi nazionali.
Uno dei cambiamenti più significativi è l’autorizzazione all’uso della forza letale in determinate situazioni.
– 2 Possibilità di intervento in autonomia
Le nuove disposizioni della direttiva sulle “minacce imminenti” rappresentano un’espansione critica dell’autorità militare. Secondo l’aggiornamento del 2024, il Dipartimento della Difesa può agire in risposta a situazioni in cui vi è la ragionevole convinzione che la vita o l’incolumità fisica di una persona sia a rischio, rendendo così necessario un intervento immediato.
Questo linguaggio amplia la portata di ciò che costituisce un’emergenza, consentendo al personale militare di intraprendere azioni letali prima di ricevere l’approvazione da parte del governo.
– 3 – Interventi mirati
Sebbene la direttiva vieti esplicitamente l’assassinio, questa proibizione è sfumata. L’assassinio è definito come l’uccisione premeditata di un individuo specifico, in genere per scopi politici, ed è universalmente condannato dal diritto internazionale.
Tuttavia, la revisione del 2024 consente azioni letali in risposta a minacce imminenti, aprendo di fatto la possibilità per il personale militare di usare la forza letale in determinate situazioni in cui è in gioco la sicurezza nazionale.
Questa distinzione tra l’assassinio e l’uso della forza letale in risposta a minacce imminenti di massimo livello crea una zona grigia che potrebbe portare ad applicazioni potenzialmente controverse.
– 4 – Autorizzazione postuma fino a 72 ore dopo l’intervento dei militari in ambito civile
È dunque possibile per i militari agire con autorizzazione postuma delle proprie azioni sul campo. Trattasi di post-autorizzazione fino a 72 ore successive. L’autorizzazione deve poi essere concessa non dal Presidente ma dal capo del DoD, che oggi è un generale (Gen. Lloyd Austin, quello che il giornalista italiano Maurizio Blondet affermava essere perito a Kiev durante la guerra in Ucraina, nota di redazione).
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Come capite, le regole del gioco sembrano davvero cambiate.
Un paese come gli USA attentissimo fino dai tempi dello Zimmermann Telegram a rispondere ad attacchi al proprio sistema non teme di imporre soluzioni radicali (ai tempi fu il gen. Pershing, che rispose “ a tono” a Pancho Villa assoldato dai tedeschi per creare il caos dentro l’America onde evitare che gli USA si intromettessero nella guerra di conquista tedesca dell’Europa, era la WWI)(…).
Più e più volte negli scorsi anni, anche con Biden, gli Stati Uniti hanno ripetuto che non avrebbero ammesso ingerenze straniere al proprio sistema-Paese.
Questa sembra essere la risposta “pratica”, appena prima di una elezione cruciale a forte rischio brogli (in cui molti soggetti stranieri sembrano agire da finanziatori più o meno occulti, nota di redazione), ecco i militari USA dimostrare di avere a cuore il proprio Paese; ossia facendo capire che eventuale ingerenze straniere non saranno mai ammesse. Ovvero chiarendo il motivo voluto dai Padri fondatori per i cui i militari USA giurano sulla Costituzione, non alla politica (anche il Presidente giura sulla Costituzione; ma il Presidente resta uno e dunque può essere facilmente corrotto o ricattato, come persona; il corpo militare no).
Confidiamo che tale mossa certamente eclatante, certamente a sorpresa, visto il silenzio dei media sull’argomento, possa riappacificare l’Occidente intero, per osmosi. Togliendo incertezza sul ruolo cardine degli USA anche negli anni a venire (sull’argomento, lasciamo ai lettori indagare chi siano i cd. Defense Intelligence Components).
Certo, trattasi di svolta epocale, ossia di informazione sebbene totalmente pubblica ed accessibile da più di 2 mesi, mantenuta silenziata dai media. Nel nostro piccolo abbiamo valutato di mantenerla opportunamente sotto traccia, sul nostro sito, per il tempo che abbiamo ritenuto necessario affinché svolgesse appieno la funzione di deterrente ad eventuali derive (leggasi, senza propaganda mediatica al seguito). Siamo certi della comprensione dei nostri affezionati lettori.
MD
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Note:
In questo nostro intervento abbiamo fatto ampio uso (estratti) della preziosa analisi di Douglas C. Youvan, citata in calce, nelle cd. Fonti
Fonti:
– DoD Directive 5240.01, 27 Settembre 2024
– “The Silent Shift: How the Pentagon’s New Rules Redefine Intelligence, Lethal
Force, and Domestic Law Enforcement”
Preprint · October 2024
DOI: 10.13140/RG.2.2.13018.56002
Author:
Douglas C. Youvan
3,106 PUBLICATIONS
https://www.researchgate.net/publication/384734176