L’Italia è un impero culturale. Si confronta dunque agli altri imperi, che non possono che essere due, oggi: USA e Russia, imperi materiali. Gli USA hanno saputo anche imporre i loro costumi, da qui il loro successo. Roma però, oltre ad essere ambita, resta imbelle: se è vero che l’Italia può scambiare cultura con merci, deve anche sapersi difendere.
E chi sono i paesi che regolarmente l’hanno invasa, depredata, fatta a pezzetti? I vicini Europei, libro di storia alla mano. E quale è stato il lasso di tempo più lungo in cui l’Italia non è stata invasa/chiamata a difendersi militarmente? Dal 1945 ad oggi, il periodo di pace più lungo per l’Italia dalla caduta dell’Impero Romano.
Questo per spiegare che il nostro affiatamento con gli USA non è tifo, ma calcolo.
Chiaramente la propaganda nazista fu neutra verso gli USA fino a Pearl Harbour. Poi, capito che Washington sarebbe intervenuta nella guerra imperiale dei nazisti anche in Europa, diventò aspra, guarda caso collegando – precisamente come oggi – il popolo ebraico all’Imperialismo americano. Sebbene allora non ci fosse alcun Stato ebraico, Israele, da combattere, ma i metodi erano gli stessi, ieri ed oggi…
Poster del 1942, nazista…. Dirimente!
Altro fatto sono gli attacchi a Trump e Team lato europeo (non lato russo è tutto sommato nemmeno cinese, ossia con limitata virulenza visto che Pechino teme Trump, ndr). Trump che però oggi, prima di tutto in America estesa, nei prossimi due anni anche in politica estera, cambierà tutti gli scenari e scacchieri che gli competono. Avendo ricevuto il mandato democratico per farlo dai suoi votanti.
Quello che stride invece, in Europa, è che il mandato democratico quasi non esiste più, soprattutto nei paesi “preda”: vedasi l’Italia, dalla caduta di Berlusconi nel 2011 ha dovuto aspettare ben 11 anni per avere un governo che rappresentasse il voto popolare (ma anche nella Francia di Macron, con la possibilità di delegare al voto elettorale terzi, al proprio posto…).
Ripeto, 11 anni!
In cui si sono succeduti governi costantemente pro-EU e pro-Grande Reset, ai danni dei votanti italiani. Chiaro, l’Italia è ambita e dunque ha subito trattamenti più energici.
Il motivo sta anche nella sua vicinanza naturale con gli USA, grazie ai tanti oriundi al comando in America. E alle basi militari ospitate nella Penisola, una vera garanzia di indipendenza contro i paesi (Europei) che per circa 1000 anni la hanno regolarmente depredata, lo ripeto.
Dunque noi ci sentiamo vicini anche a coloro che vorrebbero un’Italia egemone ed autonoma, perché sempre di patrioti si tratta, comunque; ma riconoscendo che tale ideale resta una illusione. Dunque meglio stare con chi può condividere i nemici, piuttosto che trovarsi nel letto i nemici di mille anni.
Discorso cartesiano il nostro.
*****
Potrei ora commentarvi i mille esempi di anti-trumpismo sulla stampa italica ad esempio. Stampa, si noti, tutta indistintamente di proprietà dei don Rodrigo locali. Tutti per altro, senza distinzione, associati agli interessi di Davos oggi in collisione frontale con i valori espressi da Trump, bottom-up in America, top-down in Europa, anche questa storia vecchia di 1000 anni almeno. Ma sarebbe inutile dilungarsi sui vezzeggiamenti maligni al Trumpismo, basta voi sfogliate un qualsiasi giornale o un qualsiasi blog locale.
Capite il messaggio?
Dunque la stampa che fa propaganda , nel caso anti-trumpiana (in Europa), serve come condizionamento delle masse, utile per negare l’evidenza dei fatti al volgo, parlo del 99,9% di tutti noi, i cd. “mangiatori inutili” secondo Davos per intenderci. E sempre più poveri….
Guardate ad esempio il trattato MES, dipinto da tutti i media più o meno come una panacea per l’Italia, legata ai fondi Europei sebbene in largissima parte da restituire con gli interessi ecc. ecc.: bene, sappiate che tale trattato MES era semplicemente un furto a danno dell’Italia, se fosse stato firmato le famiglie italiane avrebbero dovuto mettere i propri beni privati a garanzia del debito dello Stato!
E chi fu lo Stato più vociante a favore del MES da far firmare all’Italia?
La Francia, guarda caso la stessa che letteralmente fallirà con la fine dell’euro. E che ha disseminato minuziosamente migliaia di Legion d’Onore in Italia, una onorificenza – lo ricordo – conferita storicamente per i servigi prestati alla Francia, non necessariamente all’Italia… la stessa dei sorrisini contro Berlusconi nel 2011, memento Merkel e Sarkozy, la stessa che scrisse dalla BCE la lettera anti-Berlusconi, impropria nella forma e nella sostanza (a quattro mani, assieme ad un collaborazionista italiano, figura comunque immancabile durante mille anni nel contesto proposto).
*****
Ma in tutto questo manca ancora l’aspetto dirimente direi, la pistola fumante. Ovvero cosa è successo negli ultimi 12 anni a seguire l’EU sempre coloniale, nata – si sa, visti i personaggi che hanno collaborato alla sua fondazione – sulle ceneri del nazismo.
Che poi tutta Davos, assieme alle orde di Don Rodrigo disseminati dalle elites, in modo maniacale, nella società soprattutto europea, ai vertici, rappresenti i privilegi di pochi/in Europa i privilegi di sangue, contro gli interessi del restante 99%+ della popolazione ormai considerata alla stregua di mangiatori inutili (dunque da vaccinare opportunamente con un preparato non testato se è cancerogeno?) resta una semplice constatazione.
Sempre come constatazione, rileviamo che la risposta democratica alla risorgenza di una nuova forma di feudalesimo, oggi, che sono i privilegi di pochi, e’ avvenuta proprio nel paese dipinto magistralmente – ancora oggi – da Alexis de Toqueville, 250 anni fa: la terra di Adam Smith. E non nei luoghi delle teste cordonate senza alcun merito da generazioni…
All’uopo, la classifica di Gini sulla distribuzione della ricchezza può chiarire molti aspetti: l’Italia prima dell’euro è ancora nel 2012 era un paese virtuoso e diffusamente ricco. Dal 2011 il benessere ed il saper vivere civilmente è crollato concentrando la ricchezza nelle mani di pochi, ossia diventando una colonia.
E, notate bene, dal 2011 il paese più forte in EU, la Germania, ha parallelamente accumulato surplus commerciali e statali a dismisura, unico paese a veder crollare il rapporto debito/PIL sotto il 60% scritto nel trattato di Maastricht!
Andrebbe infatti debitamente sottolineato come i parametri di Maastricht non permettessero costanti e “oltre soglia” trade surplus da parte dei paesi membri; mentre la Germania dal 2012 se ne è bellamente fregata di tale prescrizione formale. Arricchendosi “come con una guerra vinta” durante i 10 anni successivi, in realtà si è trattato di “colonizzazione di fatto” dei paesi del sud, Italia in primis, fu primo competitor manifatturiero della Germania, smontata pezzo per pezzo, a partire da acciaio e settore auto (senza i quali nessuna ripresa socio-economica è ne’ sarà possibile).
Vi lascio dunque all’indice di Gini, prima e dopo il “trattamento EU”, da Mario Monti in avanti.
*****
Un breve commento sull’assenza ormai di blog veramente patrioti, ovvero sui blogs falsi sovranisti, ormai tutti – ad eccezione direi di questo sito – pro EU o quanto meno, se non deliberatamente contro l’EU, comunque anti-America.
La differenza di approccio forse sta precisamente nel metodo di analisi proposto: “Follow the Money” nel caso. Questo blog casualmente non accetta donazioni ne gratifiche di altro genere. Sugli altri, verificate voi.
MD