Coscienti dell’importanza del messaggio che ci lanciò lo stimato Lt. Gen. Michael T. Flynn pochi mesi fa, portiamo il nostro piccolo contributo alla causa, ovvero cercando di spiegare le enormi implicazioni della sfida della Presidenza americana di Trump II. e della sua compagine altamente meritocratica, contro Davos. Quest’ultimo solo il nome più recente di un terribile virus dell’umanità che ci accompagna purtroppo da millenni (…).
L’età del disvelamento, o la nuova era, dell’Acquario se volete, insomma la Fine della Storia o di una sua grande parte, in attesa che ne inizi un’altra, significa abbattere il vecchio per entrare in qualcosa di nuovo: solo riunendo le menti più fini si può pensare di poter cavalcare l’onda.
Con tale fine, cavalcare l’onda, dunque comprendendo cosa sta realmente accadendo, oggi abbiamo riunito qui due talenti cristallini: lo stimato giudice Angelo Giorgianni e lo storico Nicola Bizzi.
Il primo, giudice che ha conosciuto nella sua carriera i compianti Rocco Chinnici e Cesare Terranova, giudici antimafia per antonomasia periti in forza del loro prezioso lavoro mirato alla difendere la Giustizia, notasi la “G” maiuscola; oltre che maestro del giudice Gratteri. Ed ancora, collega di Borsellino di cui era grande amico (stessa cosa vale per il giudice Falcone): calabrese, finalmente consigliere della Corte di Appello di Messina prima di ritirarsi (in precedenza fu anche sotto segretario al Ministero, a Roma, col partito di Lamberto Dini, con delega ai servizi segreti)…
Ma faremmo un torto non solo a lui se non ricordassimo il suo coraggioso attivismo con l’OMV (Organizzazione Mondiale per la Vita, di cui Angelo Giorgianni è fondatore, https://www.worldlifeo.com/) durante la pandemia, quando sfidò l’OMS e l’orrore imposto da Davos nella gestione dell’emergenza sanitaria data dal COVID-19.
In tale periodo Angelo seppe analizzare, anche in suoi scritti/libri, la vicenda COVID come una pura espressione di una nuova forma di persecuzione che ci portava diretti verso quell’abisso che fu la Shoah, concetto per altro ripreso nell’intervista di oggi (vedasi il video, sotto, in calce).
Lo ricordiamo poi nella sua intervista assieme a Vera Sharav, con il nostro blog (al LINK), parliamo della più anziana sopravvissuta di Auschwitz, nobile e stimatissima donna di origine ebraica da noi tanto amata e rispettata. Vera Shavar, la stessa che analizzò la situazione attuale e del COVID più o meno negli stessi stessi termini di Angelo Giorgianni, non casualmente.
Assieme ad Angelo Giorgianni, non meno stimato – anzi! – c’è Nicola Bizzi, un grande connubio di cervelli. Rinomato studioso e storico, membro attivo della Massoneria, quella con la “M” maiuscola, seppe giustamente contrapporre alla sfida data dall’invio della porta dell’inferno di Rodin (simbolo dichiaratamente satanico) da parte di E. Macron in Italia per la firma dello sciagurato (per l’Italia) Trattato del Quirinale, la benevolenza e la positività della Porta del Paradiso del Battistero di Firenze, a riprova che solo e davvero una unione delle forze più positive può battere la deriva voluta da Davos.
L’intervista ha toccato punti cruciali, tra cui il significato per l’Europa e per l’Italia del governo Trump II., che ha messo a soqquadro i piani di Davos e di chi tira le fila, sempre i soliti per altro, i nipoti di coloro che misero ad esempio a ferro e fuoco l’Europa 85 anni fa.
E’ stata analizzata la possibile reazione di Davos, oltre ad indicare la via che andrà seguita. Ossia, una via che non potrà prescindere da una alleanza di intenti con gli USA di Trump: le corruzioni che stanno emergendo in queste ore sono a testimoniare l’urgenza di un a reazione veemente alla deriva che Davos vorrebbe imporre proprio all’Europa.
I punti toccati sono stati molto pratici, apprezzando per altro l’attivismo del corrente governo italiano di Giorgia Meloni in politica estera, meno in politica interna dove le V. colonne di Davos evidentemente sono ancora a fare danni, vedremo per quanto tempo.
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La rivoluzione anti-Davos del Trump II. e le implicazioni per Europa ed Italia/Trump II.‘s anti–Davos revolution and the implications for Europe and Italy (LINK)
In particolare l’intervista di oggi vuole essere un confronto tra due figure di spicco di estrazioni molto diverse, Angelo Giorgianni e Nicola Bizzi, in merito alle implicazioni dell’era Trump sull’Italia e sulle dinamiche globali. Giorgianni, figura esperta di sicurezza dello Stato e di affari legali, sottolinea l’ottimismo nei confronti della seconda amministrazione Trump, evidenziando una svolta decisiva volta a smantellare lo Stato profondo legato alla corruzione internazionale.
Bizzi sottolinea le profonde sfide economiche dell’America, ma le contrappone a una squadra politica trasformista che potrebbe portare a riforme essenziali.
Entrambi i partecipanti denotano una consapevolezza critica del contesto storico della governance italiana, mettendo a nudo la corruzione radicata e riflettendo sulla necessità di un cambiamento sistemico. Le loro discussioni comprendono anche pressanti preoccupazioni geopolitiche, come la necessità per l’Italia di stringere relazioni dirette con gli Stati Uniti e di dare priorità alla sovranità nazionale in mezzo alle complessità dell’Unione Europea.
In particolare:
– Si ritiene che la seconda amministrazione Trump sia più preparata dal punto di vista strategico, affrontando le precedenti carenze e puntando a smascherare la corruzione all’interno del governo.
– L’America si trova ad affrontare gravi sfide economiche e un elevato debito nazionale, che rendono necessario concentrarsi su misure correttive che possono avere ripercussioni a livello globale.
Entrambi gli intervistati identificano uno “Stato profondo” negli Stati Uniti con connessioni internazionali, che si ritiene agisca contro i principi democratici e richieda una riforma strutturale.
L’Italia in tale contesto dovrà giocoforza dare priorità alla propria sovranità e ai propri interessi economici, soprattutto nelle relazioni commerciali con gli Stati Uniti, per mitigare l’impatto negativo di eventuali sanzioni economiche.
Si è cercato per altro di approfondire le dinamiche politiche e la corruzione dell’Italia a partire dal del dopoguerra, sottolineando la necessità di una nuova classe politica impegnata negli interessi nazionali e nella democrazia.
La vera sfida saranno le reazioni globali alla politica statunitense: Il cambiamento della politica statunitense sotto Trump potrebbe provocare cambiamenti significativi in Europa e rendere necessaria una rivalutazione del ruolo e delle alleanze dell’Italia all’interno dell’UE. Per tale ragione entrambi gli ospiti sostengono la necessità di una revisione significativa del panorama politico italiano per affrontare la corruzione e allinearsi maggiormente alle politiche americane, con reciproco vantaggio.
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Una breve nota tecnica: il giudice Giorgianni, dall’alto della sua pluridecennale competenza giudica, ha mosso in punta di diritto critiche pesantissime rispetto all’operato del procuratore di Roma, Lovoi (nell’intervista a partire dal minuto 25:30, e poi per i successivi minuti circa), in relazione al caso Al-Masri e alle denunce al Governo. Come anticipato nell’intervista, questo sito, non avendo le competenze necessarie per valutare tali posizioni estremamente tecniche, non è in grado di esprimere giudizi in relazione a quanto espresso, a maggior ragione in virtù del fatto che l’interlocutore ha dichiaratamente avocato a se qualsiasi reazione, giuridica o meno, rispetto al contenuto del proprio intervento.
MD
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Mittdolcino’s Interview: Angelo Giorgianni and Nicola Bizzi, 07th February 2025, LINK
La rivoluzione anti-Davos del Trump II. e le implicazioni per Europa ed Italia
Trump II.‘s anti–Davos revolution and the implications for Europe and Italy
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