Ci si permetta un identikit del nuovo Papa: si batterà contro il colonialismo europeo, soprattutto in Africa, vittima delle elites europee di sangue da 250 anni almeno. Ossia il Papà eletto si batterà contro le migrazioni indiscriminate, in realtà una novella forma di colonialismo indotto, rubare i giovani migliori per portarli in terre lontane, come migranti, a fare i moderni schiavi negli stessi paesi che hanno storicamente colonizzato la loro terra. Epilogo folle ed assurdo viene da dire, anzi diabolico.
Ovvero il nuovo Papa arriverà inevitabilmente a scomunicare chi persevererà in tali comportamenti anti cristiani, statene certi.
In più il nuovo Papa cancellerà ogni parvenza di Cristianesimo nelle guerre europee in fieri, a partire da quella in Ucraina, anche qui con minaccia di scomunica. Fermando dunque tali guerre, immediatamente.
Ben sapendo che i due conflitti mondiali furono guerre non cristiane, scatenate dai protestanti, notate bene, non a caso la Spagna ne restò fuori.
Anche oggi non si fa eccezione: vedasi la pace voluta da Russia e USA in Ucraina, due superpotenze cristiane di fatto. Contrapposte alla voglia di guerra neocoloniale di Francia e Inghilterra in Ucraina; inclusa una certa Germania – non tutta a dir la verità – vicina al retaggio nazista di fatto coloniale anche lui, vedasi quanto accaduto nella WWII.
È chiaro infatti che un Papa eletto di tal risma bloccherebbe ogni guerra in Europa e dintorni.
Ciò rappresenterà un disastro principalmente per Davos, chiaro. Che infatti boicotterà un Papa siffatto.
Come? Non con gli omicidi, non necessariamente almeno. Sarà più sottile, lo farà distruggendo la Chiesa dal di dentro: in tal senso il fido Bergoglio (in termini di utilità per Davos) sembrerebbe aver fatto un capolavoro.
Non vanno infatti dimenticate le parole di Adolf Hitler, sul “Mein Kampf”, nella versione tradotta di Giorgio Galli: l’obiettivo di ogni progetto neofeudale europeo resta prima di tutto la distruzione della religione; ossia nel caso in specie la costrizione della Chiesa come istituzione. O il suo asservimento.
Facciamo ad esempio notare che – tecnicamente – questo Conclave prevederà oltre 130 cardinali votanti (in forza delle nomine Bergogliane), ben di più dei 120 votanti previsti dalla Costituzione vaticana. Ciò significa semplicemente una cosa: nullità del voto, solo 120 possono votare il Papa, base bolla pontificia di Paolo VI.
Lasciando perdere l’impossibilità della solitudine pre voto in Conclave – non ci sono abbastanza stanze in Santa Marta, pazzesco – esiste anche un problema di ordine superiore:
i Cardinali nominati da Jorge Bergoglio rischiano – secondo la versione di accreditati esperti – addirittura non tecnicamente accettabili in sede di Conclave. Per assenza di Munus petrino di chi li ha nominati!
L’unica soluzione sarebbe dunque, nel caso, che votassero solo i 28 cardinali residui eletti da Benedetto XVI e da Giovanni Paolo II, escludendo tutti gli altri. Il Papa invece potrà essere chiunque, basta che sia battezzato…
Il cardinale più esperto in affari teologici, lo stimatissimo card. Rouco Varela, una vera eminenza grigia in materia, è già a Roma al lavoro per dirimere la matassa. Ad esempio si potrebbe prevedere la solennità di un accordo interno, pre Conclave, atto a far accettare di non votare in Conclave ai cardinali nominati da Bergoglio, come minimo (…).
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Viene da dire che un Papa da eleggere che sia conservatore sembra inevitabile, per salvare la Chiesa e ciò che ne concerne, ossia il mondo.
Come dicevamo sopra, riteniamo il Papa eletto sarà non solo conservatore, ma pure anti guerra in Europa, anti migrazioni indiscriminate e addirittura apertamente contro il colonialismo storico europeo, soprattutto in Africa verso l’Europa.
Aggiungiamo che il Papa più auspicato sarà nel caso un Papa africano, visto che saprebbe valutare in prima persona il significato delle migrazioni in massa volute da Davos verso l’Europa, una sorta di schiavismo di ritorno (…).
E pure condannando le colpe del colonialismo storico, visto che oggi coloro che spingono per una tragica e folle guerra in Ucraina sono gli stessi che hanno colonizzato e traviato l’Africa per secoli. E costoro – di fatto, Davos – sono pure gli stessi a volere migranti dai paesi in via di sviluppo, a tutti gli effetti da schiavizzare, fatti arrivare in Europa come manodopera a basso costo.
Qui ci fermiamo, ben consci che lo Spirito Santo è già al lavoro. Per tutti noi.
MD