I sovranisti di tutto il mondo, devono la speranza del loro tanto osannato “cambiamento” là da venire a Donald J. Trump. Costoro, i sovranisti, vogliono lavorare – almeno in teoria – nell’interesse NON del “governo mondiale” bramato dai miliardari di tutto il globo, ma della maggioranza della popolazione di ogni singolo Stato, andando incontro alle esigenze precise di ogni singola comunità; questo lo possono fare solo grazie alla presenza al governo dello Stato più potente del mondo del non allienato per eccellenza, Donald J. Trump…
Senza Trump non ci sarebbe stato nessun sovranismo per come lo conosciamo oggi. Ovvero, i miliardari rappresentati per interposta persona dai governi di sinistra – sì, ormai la sinistra è il partito dei miliardari – avrebbero continuato a governare ufficialmente o ufficiosamente; dunque i “rivoltosi” sovranisti sarebbero comunque stati neutralizzati. Chiaro, gli USA di Trump oggi soffiano sul fuoco, alimentando la protesta globale a proprio vantaggio, degli USA: ne hanno i mezzi. Ma ragioniamo dove siamo oggi col sovranismo? Perchè Trump è bloccato nella sua opera di restaurazione dello Stato tradizionale ossia nell’interesse della maggioranza dei cittadini? (…in contrapposizione all’interesse delle elites miliardarie)…
Carlo De Benedetti, tessera n.1 del PD: come può fare contemporaneamente gli interessi dei miliardari – ossia di sè stesso – e della classe operaia ex comunista che vota PD?
Ben inteso, questa è la storia del mondo, da secoli: feudatario contro servo, solo con l’aggiunta di una tecnologia da III millennio decisamente opprimente. Anzi mirata ad un controllo opprimente delle masse, alla fine la tecnologia oggi serve anche e soprattutto per controllare ed indirizzare.
Come sa chi mi segue non amo basare i miei ragionamenti sull’Italia, anzi preferisco prescindere dall’Italia, paese ormai ininfluente ed anzi sempre meno virtuoso quanto meno per come gestire (bene) gli enormi problemi socio-economici post capitalistici.
Prima di tutto, perchè oggi imperversa il sovranismo? Non ne avevamo a sufficienza di destra e sinistra? Il motivo è semplice: siamo ormai in un mondo post-capitalistico, dunque destra e sinistra sono superate; infatti il capitalismo ha raggiunto il suo limite che, alla fine, è precisamente quello ben codificato da J.M. Keynes, ossia l’incapacità del modello di controllare accumulo di ricchezza e disoccupazione. Dunque, ecco la protesta delle masse del III millennio, oggi si chiama sovranismo. Siamo precisamente lì, aprite un qualsiasi giornale e lo leggerete in prima o seconda pagina. In tale contesto chi ha accumulato grandi capitali – le elites miliardarie – è disposto a tutto pur di raggiungere un unico obiettivo: conservare la ricchezza asimmetrica accumulata – soprattutto nelle ultime fasi capitalistiche, diciamo negli ultimi 10-20 anni – nelle loro mani, a danno del 99%+ e passa della popolazione. Oggi siamo arrivati proprio lì; credetemi che – solo a volerlo – il problema sarebbe molto facile da risolvere (…).
Dunque il sovranismo al momento sta semplicemente colmando il gap, prima che il vaso tracimi.
La concentrazione attuale di ricchezza in mano a pochi è simile a quella avvenuta nella Belle Epoque, ossia della grande guerra mondiale!
Ovvero, le elites miliardarie che NON vogliono condividere le loro enormi ricchezze controllano media, industrie, monopoli, oligopoli, patrimoni, banche e governi: pur essendo meno dell’1% della popolazione sono comunque in grado di far percepire alle masse una realtà falsata, arrivano pure a fondare partiti farlocchi (Macron, Tsipras, lo stesso M5S) con il fine di creare il caos ovvero di portare avanti strambe teorie che o sono in larga parte farlocche (M5S) o sono falsamente propagandistiche (Macron, Tsipras). Il fine è, alternativamente, o creare degli insuccessi in provetta utilissimi a prendere il potere successivamente (M5S, in parte Tsipras), o portare al governo direttamente i miliardari (Macron) tirando il barattolo più in là.
Secondo standard alternativi, la concentrazione attuale di ricchezza in mano a pochi è superiore a quella avvenuta nella Belle Epoque, ossia prima della grande guerra mondiale!
Anche i migranti sono voluti, sponsorizzati, avallati, giustificati: una società con una ricchezza tanto diseguale è una società infelice, senza opportunità; infatti chi possiede troppo alla fine non spende, da qui la crisi dei consumi (di denaro ce n’è troppo nelle tasche di chi ha molto più che tanto). Dunque che si facciano arrivare disperati dall’Africa e gli si dia il voto: così facendo si introdurrà un’altra variabile incontrollabile, i migranti, a cui verrà poi dato il voto che poi porterà al governo i partiti pro-miliardari. La base logica è che gli africani disperati non sanno nemmeno cosa sia la protesta, cosa sia i sovranismo, è gente assolutamente non conscia dei propri diritti, non sa dell’esistenza di uno Stato. Dunque è perfetta: che arrivino a frotte e venga così diluita la protesta dei locali che invece sanno benissimo che i miliardari hanno troppo (e per questo sono incazzati).
Notasi la preponderanza degli impegni di ricollocamento non rispettati dai Paesi EU
Alla fine la situazione è semplice da decifrare, basta togliere di mezzo credenze ed ideologie, basta essere pragmatici.
Se aggiungete che queste parole arrivano da un soggetto che non solo ha pochissima stima per la sinistra (visto che la ritengo intrinsecamente ed estrinsecamente assai corrotta, fattualmente) ma che crede profondamente in quello che fu lo spirito di Adam Smith, capite quanto rivoluzionarie siano le mie parole.
Oggi però il sovranismo sembra inceppato, non fa passi avanti, non raggiunge risultati. Il motivo è semplice: i sovranisti sono stati boicottati dall’inizio, infiltrati, depotenziati, dinamitati. E come si fa a dinamitare un movimento in fasce? Lo si crea in provetta e lo si imbottisce di Kapò e di incompetenti. O anche di soggetti cooptati con la ricchezza: anche nella fila sovraniste sono rappresentati i miliardari, questo è indubbio (…). Da persona non miliardaria vi dico che, purtroppo, di gente capace ed anche con nobili ideali – o anche dei visionari, alla Trump – c’è n’è poca.
In tutto questo Trump è stato un “grave incidente di percorso”: considerato una macchietta, da sempre è stato schifato dal sistema che lo ha costantemente preso in giro. Il problema è che il Donald non solo sapeva fare i soldi, ma che alla fine per qualche strano inghippo è diventato presidente: oggi il suo astio per non essere stato considerato dai notabili di sempre è maturato, diventando antisistema. Una persona miliardaria che non ambisce ad arricchirsi ulteriormente è il fattore più distruttivo per i globalisti! Il problema è che oggi l’ “antisistema Trump” è approdato alla Casa Bianca ed ha anche il supporto della maggioranza numerica – non pesata per la ricchezza – della popolazione.
Arriviamo allo stallo trumpiano, ossia dei sovranisti di tutto il mondo: chiaro, il deep state da sempre rappresenta la riserva di caccia dei miliardari, infatti ovunque è infarcito di gente stile Kapo comprata con stipendi di qualche centinaia di migliaia di dollari all’anno, praticamente la mancetta, con l’accordo del loro impregno affinchè nulla cambi. In USA il deep state è davvero profondo, stratificato; e purtroppo sembra ogni giorno di più essere rappresentato da gente che ha imparato a controllare le masse dai nazisti.
Guardate il Grand Jury di Robert Muller: dopo due anni non ha concluso nulla, eppure NON viene mandato a casa perchè rappresenta un ricatto per Trump, di fatto lo blocca nella sua azione riformatrice. Immaginate un Trump senza ombre create ad arte, avrebbe il 90% di consensi….
Appunto.
Casualmente mi sono imbattuto negli scorsi giorni in una foto dell’ex capo della Gestapo letteralmente sparito (assieme a parte della famiglia) durante le ultime fasi della seconda guerra mondiale: sapete, io non amo le storielle, preferisco i fatti. Ed i fatti sono che, gli USA con l’operazione Paperclip portarono all’interno del proprio sistema di intelligence, in veste anticomunista, i grandi cervelli nazisti dandogli alla bisogna nuove identità e abbonando i loro crimini in cambio della condivisione del sapere. Von Braun, che portò gli americani sulla luna, era nazista oltre che inventore delle V1 e delle V2. Ma ce ne furono molti altri. Ad esempio il boia di Lione, Klaus Barbie, agente segreto poi scaricato in corsa. Gerhard Schrader e Otto Ambros, gli inventori nazisti del Sarin; il fervente nazista Kurt Debus al comando di Cape Canaveral, NASA; il Dr. Kurt Blome, esperto nazi della guerra batteriologica; il generale Reinhard Gehlen, capo della rete di intelligence “Gehlen”, in funzione anti sovietica e poi presdiente del BND, i servizio segreto della RFT – Repubblica Federale Tedesca; il Dr. Hubertus Strughold, pioniere nazista nel supporto spaziale per l’equipaggio (…); Otto Skorzeny, poi diventato agente coperto OSS in Europa. La lista è lunghissima.
Un altro dato di fatto è che la foto di Heinrich Muller, il capo della Gestapo che fece perdere le sue tracce a fine guerra, presenta enormi, imbarazzanti somiglianze con Robert Muller, ex capo FBI ed oggi al Grand Jury sul Russiagate (…).
Or dunque, caso o non caso, vero o meno che esista un deep state USA che ha imparato i metodi dai nazisti, essendo CERTAMENTE stato fondato su basi naziste (grazie all’operazione Paperclip, che NON è un’invenzione, ma anzi è ben documentata da fonti ufficiali), una “deviazione” del tipo succitato potrebbe spiegare le attuali difficoltà di Trump ad andare oltre. Infatti la diga sembra insormontabile anche per lui.
Faccio presente che il messaggio asimmetrico per eccellenza – precisamente come quello globalista – viene declinato quasi perfettamente a livello di sistemi Paese proprio nella Germania attuale all’interno dell’EU: Berlino si arricchisce e tutti gli altri si impoveriscono, come i globalisti con il resto della popolazione. Non posso fare a meno di rilevare la sostanzialità dei due fenomeni asimmetrici, uno geopolitico e l’altro economico-sociale. Che siano collegati? Che il deep state USA tifi Germania egemone in EU ci sono pochi dubbi da quando Obama, a fine mandato, lasciò lo scettro ossia il retaggio del globalismo ad Angela Merkel…. Certo, questa interpretazione spiegherebbe molte cose…
Sta di fatto che Trump per avere successo pieno deve da una parte terminare il Grand Jury di Mueller, dall’altra deve poter indirizzare il dollaro, come arma di difesa più che di attacco. Dal 1.1.2019 la maggioranza della FED è cambiata, per cui, anche con l’aggiunta dei rimanenti due membri votanti scelti da Trump (in approvazione al Senato, diventato dichiaratamente repubblicano) dovrebbe poter portare in dote il grip necessario per far svalutare finalmente il dollaro. Ossia per inflazionare l’economia USA sommersa dai debiti. Come nota di colore faccio presente che il caos finanziario del 4Q2018 con tassi dei T-Bond al 3.2%+ e borse in crollo fu scatenato dalla decisione di fine settembre della FED di non fermare l’aumento dei tassi. E tale decisione dipese dal voto di un membro della Fed, Lael Brainhard, donna, di attinenza tedesca, nominata da Obama (…), che sempre era stata una colomba in precedenza ma che improvvisamente diventò falco….. Ci siamo capiti, quando si dice “avere la serpe in seno”…
Ossia, nulla si muoverà veramente se prima o il Grand Jury di Muller non verrà terminato o il dollaro non seguirà gli indirizzi presidenziali (svalutandosi alla bisogna), come ha sempre fatto dal 1945 in avanti.
Precisamente in tale contesto devono essere registrate le sfide geo-economiche di Cina e Germania, sempre lei, atte appunto ad evitare a tutti i costi una svalutazione del dollaro: se come ritengo la Cina farà una pace di convenienza con Washington, lo stesso non si può dire di Berlino, con cui lo scontro è prossimo. Ricordo infatti che una svalutazione del dollaro contro euro ridurrebbe i consumi di prodotti importati dall’EU – ossia prima di tutto prodotti tedeschi – fracassando l’economia soprattutto tedesca, che al contrario di Pechino non ha uno smisurato mercato interno in crescita da anni a cui eventualmente tentare di vendere i propri manufatti (infatti la via scelta dai tedeschi per ovviare a tale problematica è imporre consumi obbligati ai cittadini EU via Bruxelles, ad esempio la sostituzione per legge della propria auto con quella elettrica, …). Infatti nonostante l’euro a proprio vantaggio, Berlino cresce solo del 2% circa all’anno e non del 6-8% come la Cina. E’ infatti chiaro che un dollaro a 1.30+ contro euro farebbe crollare l’EU mandandola tutta intera in recessione, ossia mettendo necessariamente fine all’austerità. Il problema è che terminare l’austerità – a svantaggio dei competitors europei della Germania – significherebbe “terminare” il benessere tedesco, visto che la stagnazione ad esempio italiana si riflette in maggior crescita dell’apparato produttivo germanico…
Ci tocca aspettare.
Mitt Dolcino
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