Leggevo ieri sui media dello speech di Greta Thumberg all’ONU su questioni ambientali. Dietro consiglio di un amico sono andato ad ascoltare le parole della Thumberg: personalmente non mi hanno sconvolto i messaggi, che mi sono apparsi abbastanza vacui nella sostanza come dimostreremo di seguito, ma piuttosto mi ha fatto rabbrividire il personaggio Greta, che mi ha lasciato interdetto. Non tanto per i contenuti green (…), quanto per i messaggi subliminali…
Per prima cosa, argomento per altro suggerito anche dal comunque intelligente primo ministro italiano (…), è che il mondo attuale non verrà lasciato alle prossime generazioni a cui suppostamente è stato rubato il futuro (come dice Greta), ma piuttosto anche a chi verrà dopo il mondo verrà lasciato in “prestito d’uso“, ossia sarà da gestire. La seconda considerazione è più una sensazione, di enorme disagio: all’ONU abbiamo tutti visto una bambina fare il giudice del mondo e questo mi ha ricordato Pol Pot, il regime comunista ben descritto nel film pluri-premio Oscar “Urla del Silenzio“, che accettò per primo di dare ai bambini il ruolo di giudice, non casualmente venivano condannati quasi tutti a morte (questo spunto intrigante e geniale lo devo ad un caro amico meneghino, il caro Corrado D.). Verrebbe da dire che forse andrebbe indagato, nel caso, se i bambini che ai tempi furono i giudici con Pol Pot siano oggi personaggi equilibrati o dei disadattati (…).
D’ogni modo, come sapete, mi piace analizzare i dati coi fatti concreti. Ed i fatti concreti ad esempio ci dimostrano, per supposte questioni anbientali, come oggi l’ondata di Greta ipoteticamente pro-ambiente erroneamente criminalizzi il diesel, ma solo per supposti motivi ambientali (in realtà motivi falsi, vedrete dopo). Peccato che proprio pochi giorni fa, con una sequenza di prove da far rabbrividire, è stato in più riprese pubblicata una verità che gli addetti ai lavori ben conoscono, ossia che il diesel inquina meno di un motore a benzina e, si noti bene, anche di un ibrido.
Parimenti è risaputo che il motore elettrico, alimentato con elettricità in stragrande maggioranza fossile, sposta solo l’inquinamento da un posto all’altro ma con enormi costi ambientali dati dalle perdite date dall’impatto ambientale delle infrastrutture ancora tutte da costruire (e da pagare). Prova ne è il fatto che l’autorità di Singapore abbia dimostrato con dovizia di particolari come una tesla “inquini” in termini di CO2 come una Ferrari, dovendo comunque ben puntualizzare come la CO2 NON sia tecnicamente un inquinante (…).
Or dunque, per far capire a che punto la follia collettiva sta arrivando, vanno spiegate le motivazioni che hanno portato alla incredibile criminalizzazione del diesel. Come vedrete tale aspetto svela quello che in molti temono: troppo spesso la spinta ambientalista nasconde in realtà enormi interessi che non hanno NULLA a che vedere con la difesa dell’ambiente. E dunque bisognerà essere sicuri che in futuro non si debbano mettere sul banco degli imputati non “gli inquinatori “additati da Greta, ma chi sta sfruttando Greta per mandare messaggi malsani e tecnicamente falsi in molti aspetti (come sul diesel “inquinante”, vedasi oltre).
Dunque, pochi sanno che nel 2015 una decisione dell’IMO, l’autorità marittima internazionale, ha deciso che a partire dal 1.1.2020 tutte le navi da trasporto marittimo avrebbero dovuto usare solo diesel LSFO (a basso contenuto di zolfo, 0.5%), mettendo a bando il diesel HSFO (alto contenuto di zolfo, 5%). Tale decisione fu “casualmente” presa in concomitanza con lo scoppio dello scandalo dieselgate. Dunque, il vero motivo per cui OGGI si criminalizza il diesel PER AUTOTRAZIONE è che NEL 2020 NON CI SARA’ ABBASTANZA DIESEL A BASSO CONTENUTO DI ZOLFO PER NAVI, CAMION, MEZZI PUBBLICI, RISCALDAMENTO ED AUTOMOBILI!
Questa è la dura realtà, cari ambientalisti. Per un dovuto e necessario appofondimento vi lascio ad un mio intervento di un anno fa, sotto (e al LINK) dove potrete sviscerare l’intero argomento con dovizia di particolari.
https://scenarieconomici.it/ii-vero-motivo-della-ltta-al-diesel-non-ha-nulla-a-vedere-con-linquinamento-dal-2020-le-grandi-navi-useranno-lo-stesso-gasolio-delle-auto-e-quindi-non-ce-ne-abbastanza-per-tuttilotta-l-dieisel/
Come ben capite per avere un punto di vista coerente e soprattutto tecnicamente corretto e dunque difendibile, bisogna andare a vedere i dettagli. Greta è un ottimo paravento mediatico, ma forse ad andare ad approfondire la realtà appare in modo assai diverso da come ve la vogliono presentare.
LA MATEMATICA NON E’ UNA OPINIONE…
In tutto questo mai dimenticare i macro numeri della CO2, che dicono tutto: le emissioni di CO2 a livello globale si suddividono in naturali ed antropogeniche. Seguendo i dati della IPCC, ossia della paladina della battaglia ambientalista in sede ONU, (La Quere et al., 2013; IEA, 2013; IPCC, 4th Assessment Report, 2007, successivamente interpolati con dati OECD 2007 per i consumi di energia per settori merceologici), ricaviamo che le emissioni naturali sono ca. 770 mld di tons, mentre quelle naturali sono pari a 39 mld tons, in totale ca. 809 mld tons. Dei 39 mld tons di CO2 antropogenici solo ca. 34 mld tons sono causati da combustione fossile e di questi solo 8 mld tons sono relativi ai trasporti, di cui ca. il 74% sono relativi ai trasporti privati, ossia ca. 6.7 mld tons di CO2 (auto, scooter privati ecc). Oggi stiamo discutendo sulla sostituzione dell’auto a ciclo termico delle persone comuni con un’auto elettrica, che comunque brucerà combustibili fossili per produrre energia. Tradotto, fatti i calcoli (…, vedasi oltre per i riferimenti), passando da combustibili fossili per autotrazione bruciati nei motori a ciclo termico delle auto all’auto elettrica, se va bene, soprattutto in forza della sostituzione dell’auto a benzina, si avrebbe una riduzione netta delle emissioni di CO2 di ca. il 10%, ossia di ca 0.7 mld tons di CO2 (i riferimenti li trovate QUI, QUI).
Dunque, vi chiedo, sulla base dei dati IPCC ossia degli stessi elaborati da coloro che ospitano Greta all’ONU (sembra uno scherzo ma è così) secondo voi una riduzione di 0.7-1 mld tons/anno di CO2 grazie all’auto elettrica è davvero giustificata a fronte di investimenti – che produrranno per altro ad occhio molta più CO2 di quella che si vuole ridurre passando all’auto elettrica, – di migliaia di miliardi di euro in nuove infrastrutture? Ricordando che l’emissione totale terrestre di CO2 è di ca. 809 mld tons di CO2? Ossia che la riduzione della CO2 grazie all’auto elettrica – e senza considerare gli apporti di CO2 dati dalla costruzione delle infrastrutture necessaria per lo shift elettrico , enorme – rappresenta circa lo 0.1% delle emissioni di CO2 annue totali?
Il cervello va usato, non solo alimentato a merendine.
Mitt Dolcino
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