Oggi la regina Elisabetta II si è espressa ancora una volta, sebbene in modo cauto, neutro e leale – ma chiaro, quanto meno per gli addetti ai lavori chiamati a decodificare il messaggio – per l’uscita dall’EU , ossia per il Brexit. L’occasione è stata l’anniversario del Women Institute, di cui è presidente e membro dal 1943. Come al solito le parole del monarca britannico vanno pesate; ma la sensazione sembra comunque chiara: le “ricette” tradizionali e conosciute alle sfide moderne vanno preferite, senza perdere di vista la “big picture“. Ossia, sembrerebbe, Britain first, nella forma tradizionale.
“The continued emphasis on patience, friendship, a strong community-focus, and considering the needs of others, are as important today as they were when the group was founded all those years ago. Of course, every generation faces fresh challenges and opportunities.”
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“As we look for new answers in the modern age, I for one prefer the tried and tested recipes, like speaking well of each other and respecting different points of view; coming together to seek out the common ground; and never losing sight of the bigger picture. To me, these approaches are timeless, and I commend them to everyone.”
The Independent, 25.01.2019Tale messaggio fa eco a quello di alcuni mesi fa, decisamente più chiaro, in cui il supporto al Brexit è sembrato addirittura lampante, stando almeno a quanto quanto riportato dai media inglesi più rappresentativi.
The Independent, 26.12.2016
Il giorno del Brexit si dice che Schauble si mise addirittura a piangere, non avrebbe mai pensato ad un epilogo del genere. Anche lo Spiegel titolò, senza successo, “Please don’t go”. In inglese.
Sta di fatto che ormai gli addetti ai lavori dell’EU hanno tirato il più a lungo possibile la trattativa sul Brexit, sperando che l’età avanzata del Monarca facesse il resto. Si sa infatti che le nuove leve dei Windsor non sono solo filo EU ma anche molto vicini agli ideali del Duca di Mountbatten, zio di Carlo d’Inghilterra, la cui famiglia non faceva mistero di avere simpatie naziste durante la guerra (un giovane membro al trono pochi anni fa si presentò in pubblico ad una festa vestito da nazista).
Nonostante l’impatto che inevitabilmente avrà sull’opinione pubblica l’indirizzo sottile dato dalla stimatissima regina Elisabetta II, ritengo che le mosse successive dell’EU, affiancata da gran parte dell’establishment economico britannico/londinese cooptato da Berlino nella Perfida Albione (nonostante il maggior peso di voti del Brexit, supportato dalla maggior parte dei “non londinesi”), faranno in modo di spingere per “non decidere“, ossia di fatto tirando ulteriormente in lungo sena una conclusione formale, così da poter tornare indietro in futuro (sperando per una rapida diparita terrena del monarca di fatto pro-Brexit).
Mitt Dolcino
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