Avevamo detto che la Regina avrebbe salvato gli UK e così è stato: come fu per i nonni nazisti, sostanza mai capita oltre Reno, l’ultimo baluardo della difesa britannica sta a Buckingham e non a Westminster. Ieri la Regina Elisabetta II, The Queen, a cui deve andare tutto il nostro sincero rispetto per aver salvato dai tedeschi l’EUropa, come fece anche sua Madre – l’amata Queen Mother – ha di nuovo fatto il miracolo, questa volta azzannando i sovranisti alla gola: con uno sguardo che vale più di mille parole, in cagnesco a dir poco ai suoi Commons (comunque i suoi sotto pari) ha scandito queste parole…
“La priorità del mio governo è sempre stata quella di garantire la partenza del Regno Unito dall’Unione europea il 31 ottobre. Il mio governo intende lavorare per un nuovo partenariato con l’Unione europea, basato sul libero scambio e sulla cooperazione amichevole [disegno di legge dell’Unione europea (accordo di recesso)].”
Dunque, a parte la perenne testa di coccio dei germanici, abbiamo chiaro cosa sta succedendo, soprattutto alla luce dei media filo Dem come l’Huffington Post che definiscono incredibilmente”vuoto” il discorso della Regina Elisabetta II.
La Brexit si farà dunque e nulla sarà più come prima. Ovvero, l’export tedesco ora dovrà combattere per entrare in Gran Bretagna, dunque mettendo un coltello alla gola agli esportatori tedeschi che da qui in avanti avranno i loro problemi a mantenere un livello di vita elevato ai propri dipendenti.
Poche ora prima del discorso della Regina – e sottolineo poche ore prima, casomai qualcuno pensasse che il nostro leggendario eroe della promessa mancata, Matteo Salvini, avesse un piano [non ne ha nessuno, gli viene in mente qualcosa e la fa, lui è così, spontaneo, altri direbbero anche che nemmeno un kamikaze saprebbe arrivare a tanto, ndr] -, il leader della Lega ha avuto la brillante idea di chiarire che, sì, era tutta una presa per i fondelli quella dell’ITALEXIT, lui ha preso i voti di quelli che ci credevano solo per gonfiare i consensi. Un vero statista napo-Salvini (ma la contrario): “ Lo dico ancora meglio, così i giornalisti smetteranno di alimentare fantasie strane: l’euro è irreversibile.“
Salvini: “…Preferisco passare per ingenuo che per traditore…”. E come la mettiamo con l’ITALEXIT? Il leader leghista conferma in TV che NON vuole uscire dall’euro (chi lo ha votato per uscire dall’euro se lo ricordi alle prossime elezioni, in cerca di un altro partito veramente No-Euro)
Ogni commento sulla dissonanza dei due messaggi, la Regina ed il plebeo che più plebeo non si può prestato alla politica, Matteo Salvini, è superfluo (dico io, manco ha aspettato di sentire il discorso della Regina….).
A parte l’assurdità a questo punto di voler dare il comando di un paese ad uno come Salvini – che per altro fa parte di un partito che mi sta assai simpatico, ma senza di lui al comando a questo punto, le promesse vano mantenute – ora cosa succederà?
In breve, certamente questa mossa britannica è stata concordata con gli USA di Trump durante sua visita earlier this year. Chiaramente, post Brexit, in UK si faranno le elezioni e fra poco Boris Johnson governerà da solo, per anni. A tale punto anche l’Italia, sempre feudo britannico, verrà di nuovo gestita direttamente da Londra come è successo per più di 130 anni, Washington è infatti stufa di non capirci un acca e di venir anche tradita dai politici nostrani, quelli per altro del tengo famiglia.
Se la storia è buona maestra dobbiamo aspettarci qualche scandaletto a breve per far fuori definitivamente Salvini, ormai diventato un problema per tutti coloro che sono veri stakeholders di peso dell’Italia, fors’anche per gli italiani. Parimenti Matteo Renzi, alleato in pectore del Renzusconi mancato, e chi rappresenta, dovrà essere eradicato, un mandato molto preciso si dice di Washington a Boris Johnson post Brexit, ben sapendo che storicamente è Londra che non va mai per il sottile in questi casi (la storia è matrigna).
Teleborsa.it
La reazione allo speech della Regina dei globalisti è stata furente, con il discorso ieri quasi ignorato dai grandi media quasi indistintamente Dem, con l’eccezione in Italia di Teleborsa ed il sussidiario.net. Certo, questa mossa di The Queen scompagina le carte. Non volendo credere al fatto che si possa sfidare la Regina – speriamo non si arrivi a tanto, coi tedeschi a fare gioco tutto è possibile – sembrerebbe che l’attacco all’euro è iniziato, lasciando pronta la spada di Damocle dei dazi auto degli USA e il fallimento di Deutsche Bank, che come al solito verrà nel caso innescata oltreoceano (basta che le banche USA e inglesi smettano di voler fare trading con il colosso tedesco, come fu per Lehman Brothers, per altro anche lei fondata da un tedesco).
Quello che succederà a breve, sicuro, è che ci sarà una valanga di tasse per gli italiani, per ora tenute nascoste fino alle elezioni in Umbria. Poi, il diluvio…
Inutile continuare a prendere in giro gli italiani: o si decide per l’ITALEXIT o le tasse devono salire esponenzialmente causa 2400+ mld € di debito pubblico (Renzi, Conte e Salvini: nessuno vuole uscire dall’euro ma tutti vogliono tasse basse, un teatrino…)
Ritengo per altro che sarà a breve caos generalizzato nel paese a forma di stivale, con l’addendo di una guerra strisciante con la Turchia: infatti Ankara, alleata di Teheran e di Berlino, è stata lasciata fare, dunque Erdogan “ha fatto” ed in breve si sta trovando contro il mondo. Dunque la prima parte del piano USA, quella di una guerra per colpa di altri nel Mediterraneo, è in fieri ma senza colpire l’Iran, per ora: prima ci sarà lo scontro con Ankara, di fatto annientando – negli schemi USA – il fianco sinistro degli sciiti, il bersaglio gorsso verrà dopo. Erdogan, il perfetto colpevole, ci è cascato!
Parallelamente in Cina l’inflazione salirà, mettendo a dura prova la tenuta economica del paese (l’inflazione ha causato due rivoluzioni in Cina negli ultimi 100 anni, ndr), potendo presupporre che alla fine Pechino sarà costretta a reagire militarmente (a Taiwan?), ben sapendo che la morsa inflazione-proteste ad Hong Kong-dazi USA-condanna di manipolazione finanziaria dello yuan veda poi aggiunta l’arma finale, post elezioni di Trump nel 2020 (troppo presto per approfondire…).
Viene da dire che Roma e gli italiani – assieme ad Atene – saranno in prima linea nello scontro con i turchi, che da Lepanto in avanti sappiamo avere la testa dura quanto i tedeschi, solo per finire severamente mazziati a ripetizione.
Ritengo che ormai siamo all’All In: Trump non potrà più non sporcarsi le mani. Il problema maggiore in questo contesto lo vivrà l’Italia, senza un governo capace e rappresentativo. Infatti Germania e Francia, capiti i chiari di luna, faranno di tutto per annientarla as soon as possible, prendendosi pezzi del Paese prima che lo schema euro crolli ed arrivi il caos, che comunque azzererà il risparmio degli italiani.
Alla fine speriamo che qualcuno – all’estero – non si convinca che forse un golpe militare in Italia può essere auspicabile: sarebbe tristissimo – oltre che folle – dover rilevare che la popolazione intera potrebbe anche applaudirlo…
Mitt Dolcino
Scelto e tradotto da Franco
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