Ho espresso reiterati commenti sulla valuta parallela: il sunto è che, da una parte, se si deciderà di procedere, va chiarito che NESSUN PAESE ha mai fatto prima qualcosa di simile; più specificatamente nessun paese importatore di risorse ha mai emesso una valuta parallela con successo (giusto il Sud Africa con l’apartheid ed il Venezuela con Chavez, entrambi grandi esportatori); a meno che non fosse un paese con una valuta di scambio globale o assimilabile (Cina). Dall’altra, nessuno ci spiega chi pagherà il conto, tra gli italiani.
Che si paghi il conto è certo, ma chi? Le elites? I poveri? I pensionati? Passo subito alle conclusioni: se gli ipotetici miniBOT verranno gestiti male state certi che la sinistra EUropeista riprenderà il potere, di nuovo, sebbene a termine…
In tutto questo temo che tale doppia valuta verrà fatta male. Mi spiego: si parla di emettere una doppia valuta fiscale con cui pagare le tasse. Mi sembra cosa buona e giusta. Dunque le aziende la useranno per pagare le imposte, idem gli imprenditori o le PMI. Ma, in soldoni, chi pagherà il conto? Meglio detta, chi riceverà tale doppia valuta? Chi alla fine ce li avrà in tasca, detti mini-BOT?
Prima di tutto l’ammontare: si parla del 3% del PIL, circa 50 miliardi di euro. Temo sarà il doppio, 6% del PIL.
Appunto, l’asino casca su impiegati e pensionati, ossia coloro che più di tutti hanno pagato per la crisi. Facciamo un esempio: ipotizziamo – come sembra – che i rimborsi dello Stato sulle spese fatte, rimborsi fiscali, ristrutturazioni, energia, bonus bebè, bonus vari, anche deduzioni verranno corrisposti in Mini-BOT. Anche le liquidazioni degli statali, in sospeso sine die. Tra i privati, quelli che riceveranno in massima misura tali rimborsi, di norma spalmanti in 10 anni, sono proprio le famiglie italiane.
Le famiglie italiane, quelle con ritenute di imposta, gli impiegati e soprattutto i pensionati, che se ne faranno di tali mini-BOT se non potranno compensarli con le tasse, visto che le pagano alla fonte?
Dovranno spendere, in altre tasse. O in carburante. O in energia stessa. O in spese varie, sempre che ci sia ancora un’ENI o un’ENEL o una Coop disposte a ritirare tali miniBOT. Dunque dovranno venderli, difficilmente potranno essere usati per i consumi. Ovvero tali miniBOT dovranno essere ceduti, ma a che sconto? Si, perchè non varranno il 100% del valore nominale, questo è certo, più propriamente tra il 70% il 50% del valore facciale.
Alla fine chi pagherà il conto? Ossia, chi incasserà meno di quanto dovuto in euro? Nel caso sopra, temo, saranno gli stessi che hanno pagato per la crisi, impiegati e pensionati italiani. Ossia quelli che hanno votato Lega e M5S. A parte l’etica, che in Italia NON esiste, secondo voi tale devianza cosa determinerà, ottimismo? Maggior crescita? Boom economico?
Macchè, depressione! E forse le aziende ripartirebbero? Difficile, in presenza di una recessione globale, in arrivo.
Dunque? Temo di sapere perchè la lega ed i gialloverdi tacciano su questa tema, prima delle EUropee…. Facile dunque spostare l’attenzione sui migranti, che sono un problema assai più complesso, determinato da un insieme di approvazioni legislative a cui anche la Lega ha contribuito (…). Ma questo è un altro discorso.
La soluzione equa sarebbe che la moneta fiscale debba poter essere utilizzata indistintamente da tutti, anche per i soggetti titolati di imposta alla fonte, una questione di equità.
E smetterla di fare i trucchetti con gli italiani, le cose bisogna discuterle, non nasconderle. O sbaglio? Certo, considerare gli italiani come il popolo bue fa comodo, a tutti.
Spero di sbagliarmi – ben inteso – ma, se la doppia valuta in miniBOT verrà gestita male, il cambiamento “che sarà” temo possa essere giusto questione di inclinazione. A 90 gradi (torniamo sempre alla necessità di avere politici preparati e competenti ed una squadra di ministeriali affiatata).
Mitt Dolcino
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