Lo scorso fine settimana abbiamo partecipato ad un evento con gli amici autori di scenarieconomici.it. E’ stata un’ottima occasione ri-incontrarci e soprattutto per tentare di mettere in ordine le idee, visto che in molti riteniamo che la situazione economica globale sia insostenibile in termini di equilibri precari e tensioni accumulate in ogni parte del globo. Stiamo infatti vivendo una grande discontinuità, di quelle che la storia del mondo tante ne ha viste. L’importante sarà non farsi cogliere impreparati agli eventi, per non farsi travolgere.
Ho cercato quindi di sintetizzare in alcune slides i concetti chiave, che possono aiutare a comprendere dove stiamo andando. In particolare mi sono soffermato sulle cause del disagio attuale in quanto solo andando alla radice dei problemi, comprendendoli, si può pensare di risolverli.
POTETE SCARICARE LA PRESENTAZIONE QUI, Reset Socio Economico Globale 2019/01!
Guardando al futuro, secondo lo scrivente, bisognerà tornare allo spirito di Adam Smith, quello del merito (premiato!) basato sul duro lavoro. Oggi a forza di rendite e privilegi sedimentati negli anni non ci sono molte speranze di innescare nuova crescita; sembra anzi qualcuno voglia sottilmente sdoganare la correttezza dello status quo, ossia di un mondo fatto di enormi rendite di posizione.
Non è così.
In particolare il modello tendenzialmente totalitarista di stampo EUropeo, che può essere esemplificato nell’imposizione attraverso le leggi Comunitarie di far cambiare l’auto ai cittadini EUropei come mezzo per innescare crescita (verso l’auto elettrica, magari prodotta in Germania ed alimentata con energia nucleare francese, …), rappresenta il parossismo dell’insuccesso delle policies post-capitaliste. E questo usando la leva del riscaldamento globale, che, come vedremo in successivi interventi, sta diventando una scusa sempre meno credibile (ad es., quest’anno abbiamo avuto un inverno con freddo record sia in centro Europa che in USA; la spiegazione dei soliti noti è stata “colpa del cambio climatico”, rasentiamo la presa in giro…).
Come dire, visto che manca crescita – con argomenti ripetuti – si obbligano i consumatori a spendere, facendoli indebitare, a vantaggio dei poteri oligopolistici EU il quali sperano che, obbligando i cittadini alla spesa ossia ad indebitarsi, si innescherà nuova crescita. Senza capire che il risultato sarà ulteriore accumulazione di denaro e potere da parte di pochissimi, con affossamento della classe media, in particolare nei paesi periferici.
(Si ricordi che il debito ha ormai raggiunto livelli di guardia, non solo nel pubblico ma anche nel settore privato….)
La storia ci dice infatti che la pace va di pari passi con la crescita della classe media, che invece qualcuno oggi vorrebbe – fattualmente – annichilire (indebitandola), chiaramente non si può spremere chi non ha nulla.
Parimenti stiamo vivendo il passaggio da un mondo unipolare ereditato da Yalta ad uno tripolare, basato sui tre poli USA, Russia e Cina. In questo contesto l’EU franco-tedesca ha recentemente formalizzato il suo asse geostrategico – che tanto sembra alla Repubblica di Vichy -, solo una settimana fa con l’accordo di Aachen, il quale (nelle intenzioni) dovrebbe permettere all’EU di matrice franco-tedesca di essere il 4.polo geostrategico globale. Il problema è che tale accordo sarà nell’interesse (dichiarato) solo di Parigi e Berlino, alla faccia dell’EU solidale… Oltre che a svantaggio statunitense, Paese che – lo ricordo – ancora ha decine di basi militari sparse in EUropa.
E’ praticamente certo che stiamo andando verso una periodo di forti contrapposizioni, in cui certamente la Cina ascenderà a potenza primaria. Chi scrive ha invece grossi dubbi sul fatto che gli USA possano cedere di botto – concedendo “spazio vitale” a tutti; va bene la Cina e la Russia, ma l’EU… -; parimenti ci sarà un’azione di logoramento su vari fronti del dominus attuale, logoramento che di fatto rappresenta la materialità del Reset: prima economico, con cambiamento dei drivers; poi sociale, inevitabilmente.
L’accumulo enorme di debito e le borse ai massimi in tale contesto non faranno che rendere più traumatica la transizione, chiaramente.
Per adesso sono state solo scaramucce. Purtroppo va constatato che siamo tremendamente vicini ad un macro evento che darà la stura a molti cambiamenti epocali. Dunque il catalizzatore del cambiamento sarà certamente un macro evento, magari passando per una recessione che libererà gli spiriti animali repressi dietro un’apparente ordine mondiale.
Alla mia convinzione di enorme, tristissima precarietà globale, soprattutto in relazione al vaso di coccio occidentale, l’Italia, un amico autore di scenarieconomici.it obiettava che, alla fine, ci si potrà comunque risollevare, anche Londra nel 1940 tutti la davano per perdente nella guerra con la Germania, poi invece vinse; senza rendersi conto che stavamo dicendo la stessa cosa.
Infatti nel 1941 ci fu un macro evento che portò gli USA in guerra, tanto da ribaltare le sorti del conflitto europeo.
Il macro evento di allora fu Pearl Harbour. Come si chiamerà questa volta?
Buon lettura
Mitt Dolcino
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