Giulio Tremonti fu colui che profeticamente anticipò la crisi in arrivo per l’Italia (peggio del 2008). E fu anche colui che cercò di fare tutto il possibile per evitare di essere travolto come Paese nel 2011, con Berlusconi che non si sapeva dove si fosse nascosto, irreperibile al climax della crisi euroimposta (partita dalla vendita di BTP da parte di Deutsche Bank, …). Evidentemente Tremonti era ben informato, sia allora che oggi. O forse è solo attento, ad es. è risaputo che la riforma del ESM (MES) va infatti avanti da mesi, se non da anni. Ossia passando anche per il Consiglio dei Ministri del governo giallo-leghista, con l’argomento specifico discusso in consiglio dei ministri. Ma questa è un’altra storia.
Non intendo entrare in polemica da curva da stadio, oggi le polemiche non servono vista la gravità della situazione. Ritengo però sia necessario procedere per passi nel spiegare il momento: la modifica dell’ESM è stata implementata per stadi successivi e per approssimazioni conseguenti, è infatti almeno dal 2017 che l’ESM è in trasformazione.
Alle origini fu l’ESM lo strumento principe per affrontare ad es. la crisi greca e più generalmente nei paesi il cui debito va fuori controllo; o meglio forse dovrei dire che serve per affrontare la crisi delle banche EUropee che avevano prestato denaro alla Grecia ed al settore immobiliare globale come se non ci fosse un domani, facendo fallire istituti addirittura iconici, la tedesca WestBL su tutte. Ma anche Lehman Bros, Bear Sterns, IKB Bank, addirittura UBS salvata dallo Stato svizzero, ABN Amro, ING, Dexia, Lloyds Bank.... un cataclisma. A tale punto fu creato l’ESM a cui aderirono malavoglia tutti i paesi EU, inclusa l’Italia che non aveva nessuna banca da salvare visto che l’unica banca coinvolta nella crisi, a causa delle sue filiali tedesche ed austriache, Unicredit, era stata salvata da Muhammar Gheddafi (firmando così la sua condanna a morte, ndr). Infatti Tremonti chiese (giustamente) nel 2011 che la partecipazione all’ESM fosse pesata sul rischio che le banche di ogni paese avevano preso sui mercati a fronte della crisi, ossia salvando le banche italiane. Ragionamento tanto corretto da costringere l’EU ex coloniale a condannare l’Italia al golpe EU, facendo cadere prima Gheddafi e poi Berlusconi con le buone o con le cattive.
Anche in tale caso fu l’ignoranza storica a condannare l’Italia, con Berlusconi Premier: è infatti risaputo che, quando tre grandi paesi europei si coalizzano contro il quarto, nel caso UK+Francia+Gran Bretagna unite nella disperazione delle loro banche quasi fallite contro l’Italia, per l’ultimo paese non c’è scampo [da soli non si vince mai in Europa].
Oggi abbiamo la crisi italiana che – lo vedrete – servirà teoricamente per giustificare la debacle EU vis a vis coi media. In realtà la crisi prospettica parte dalla Germania e soprattutto della sua banca principale e non dall’Italia, con Deutsche Bank tecnicamente fallita che mangia cassa a gogo. Oltre ad una Cina sempre più in crisi, sostenuta solo dai tassi a zero o quasi di tutto il mondo industrializzato (…).
https://scenarieconomici.it/perche-il-sistema-bancario-italiano-il-piu-sano-al-mondo-post-crisi-subprime-fallisce-8-anni-dopo-semplice-ci-han-obbligato-a-salvare-le-banche-francesi-e-tedesche-poi-lausterita/
Da qui la necessità di un nuovo ESM, ossia dei soldi italiani, come nel 2011. Ovvero la crisi in fieri non sarà per salvare l’Italia, che comunque ha conti traballanti, ma per spostare l’attenzione dal problema vero, Deutsche Bank, all’Italia, chiedendo a Roma di pagare, o meglio alle banche italiane di svendersi facendole fagocitare a basso prezzo – previa loro fallimento pilotato dal cambio delle regole EU per il capitale bancario EU – dagli istituti EU dei paesi continentali. Tradotto: fare in modo che gli istituti bancari EU si impossessino a basso prezzo di banche italiane diventate quasi fallite per via legislativa EU nel giro di una notte, via riforma dell’ESM che serve per far pagare all’Italia il fallimento tedesco della sua politica austera in EU (questo è il motivo per cui da sempre spingo per sfidare l’EU, cambiarla dal di dentro è impossibile, serve solo a tenere la cadrega).
Tradotto in poche parole: con la modifica dell’ESM, voluta da Berlino e Parigi, nonostante l’eventuale fallimento di Deutsche Bank, l’EU e l’euro rimarrebbero in piedi grazie agli asset italiani comprati a basso prezzo dai peers EU.
Il tedeschissimo K. Regling
Le conseguenze per gli italiani sarebbero pazzesche: le banche vedrebbero i propri BTP messi a riserva scendere di valore, ossia facendo crollare il capitale Tier 1. Le nuove regole dell’ESM infatti imporrebbero una ristrutturazione dei BTP in larga parte messi a capitale bancario, applicando le famigerate CAC, clausole di azione collettiva, per cui in assenza di condizioni quali un debito inferiore al 60% del PIL ed una riduzione di 1/20 annuo verso il 60% sul PIL stesso, sempre in termini di debito statale, si ridurrebbe il valore facciale dei BTP, tagliando ad esempio il valore nominale dal 100% all’80%. Una mega patrimoniale insomma, ma con il botto aggiunto: praticamente ci sarebbe una riduzione del 20% circa del debito nazionale in BTP, stima, seguita da un crollo delle banche, dell’attività industriale, ossia mettendo sulla strada intere famiglie, obbligate a vendere i propri possedimenti immobiliari a prezzo di saldo. A stranieri interessati a venire in Italia a svernare.
https://scenarieconomici.it/tremonti-sostiene-nel-2011-ci-fu-colpo-in-italia-per-motivi-economici-analisi-credibile-analizziamo-perche/
Un vero e proprio colonialismo dichiarato, in seno alla stessa EU. Come in Grecia (c.v.d.). Tutto previsto per altro (sigh).
Il problema è che l’Italia oggi NON ha anticorpi, visto che nessuno si è preparato all’uscita dall’euro, tanto meno i post-sovranisti, vedasi l’euro irreversibile di Salvini. Ossia, come ben capite, siamo vicini alla catastrofe. Infatti anche se Salvini o chi per esso – che non ha preparato un piano B, preferendo “cambiare l’EU dal di dentro”, follia, … – dicesse NO alla riforma dell’ESM, tale rifiuto comporterebbe automaticamente una salita esponenziale dello spread.
Se invece si accettassero le modifiche dell’ESM ci sarebbe la distruzione della ricchezza bancaria e dunque famigliare della popolazione italiana.
Non c’è via d’uscita purtroppo. I nostri Sono tornati a Canossa, ma troppo tardi.
Tradotto, se salta la riforma del MES sale lo spread….
Faccio notare che in tutto questo l’EU ed il blocco franco-tedesco farebbero l’affare del secolo: tenere l’ “euro coloniale” in seno all’EU massacrando il primo competitor industriale della Germania oltre che l’asset USA in Europa dal 1945 (questa volta l’Italia in modo pacifico non ne esce). Ben ricordando che Salvini MAI si è scagliato contro la proterva Francia negli ultimi tempi (…). Se ben ricordate il nostro mantra è che più si avvicina la fine dell’euro, più i franco-tedeschi saranno cattivi con l’Italia. E se l’euro finirà, prima bisognerà mettere le mani sugli assets italici comprandosi l’Italia per un tozzo di pane prima che finisca l’euro. Purtroppo, come troppo spesso accade, temo abbiamo avuto ragione.
Il vantaggio di oggi sta nel fatto che a Londra non c’è il filo-EU e iper-globalista Cameron ma Boris Johnson-alleato di Trump. Il problema sta invece nel fatto che sia i gialloverdi che i giallorossi preferiscono fare affari coi cinesi piuttosto che tornare nell’alveo atlantico; quindi si può sperare giusto nella non belligeranza, non in aiuti all’Italia dal blocco anglosassone oggi sotto attacco. Della serie, sta agli italiani ed ai loro leaders fare una strategia consona, l’equivalente di una dichiarazione di fallimento fatta da un italiano a nome e per conto del proprio Paese, temo (vedremo).
Inutile aggiungere altro, se non la dotta citazione di Tremonti di cui al titolo (su Dagospia), sempre acuto, il miglior e più preparato politico in ambito economico che l’Italia abbia avuto almeno dal 2010.
Vi lascio alla lettura del pezzo di Dago.
Mitt Dolcino
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