Finalmente un riferimento bibliografico veramente completo, l’unico esistente, per definire il sovranismo: grazie a Gianni Alemanno, ripeto, l’unico, che ha avuto la capacità ed il coraggio di pubblicare un vademecum sull’argomento.
Complimenti a Gianni, dunque: va sottolineato come abbia saputo coagulare attorno a se esperti, blogger, giornalisti, docenti, managers, pensatori, anche nel caso facenti parte di indirizzi di pensiero e, perchè no, coalizioni di potere non necessariamente vicini ai suoi ideali, uniti in forza di un nobile fine: interpretare correttamente il sovranismo e dettare il passo per la “to do list” del prossimo futuro. Infatti le ragioni del sovranismo sono qui per restare, vista la crisi imperante ed assorbente tutto e tutti del modello economico occidentale una volta raggiunto il limite di indebitamento e di concentrazione di ricchezza [ora], tanto da mettere a rischio la tenuta democratica di interi sistemi paese.
Colpisce in particolare la meritocrazia usata dall’editore/autore come fine per l’elaborazione del libro, ossia usando risorse trasversali scelte in funzione delle loro rispettive competenze: in tempi di omologazione nepotistica italiana ai più infimi livelli questo è davvero il più bel messaggio. Peccato che i partiti imperanti neghino sistematicamente il riconoscimento del merito in Italia (su tutti Lega e PD, per non parlare di Forza Italia)
Nel libro emergono chiare ed in modo strutturato tutte le criticità che hanno portato alla nascita del cd. sovranismo; parimenti vengono indicate anche le cose che bisognerà fare in futuro, mettendosi nei panni di un vero governo sovranista. Ossia di un governo che non soffra – come sembra stia purtroppo facendo la Lega – di atteggiamenti e comportamenti più consoni ad una forma degenere di post-sovranismo, ossia un sovranismo normalizzato dai “nemici sulla carta”, potete chiamarlo anche “sovranismo dei tengo famiglia” se volete.
IL VERO PROBLEMA DEL SOVRANISMO: L’OMOLOGAZIONE
Il problema, chiaro, che nella personale trattazione tecnica resta comunque fuori dal contesto, è che lato politico, da tutte le parti la si guardi, mentre nel fronte dei sovranisti ideali pochi sanno delineare ed interpretare il fenomeno cd. Sovranista – e pochissimi sanno definire anche le linea guida da seguire da parte di un vero movimento con tale fine (appunto, Gianni Alemanno) – nessuno soggetto politico osa purtroppo definire il dramma delle condizioni al contorno, la vera condanna, ossia il framework socio-economico che sostiene lo status quo che sta portando ad es. l’Italia al collasso. Tale status quo è la pietra angolare della costruzione EU, togli quella e cade tutto, incluso il piano per annichilire i paesi europeriferici a vantaggio dei franco-tedeschi: si chiama permanenza nella moneta unica.
Nessuno ne parla, perché la ragnatela di Monnet è stata tessuta per decenni con il fine di resuscitare il piano revanscista franco-tedesco figlio di Vichy, di cui l’Italia era ed è di fatto avversaria. E’ dunque difficile debellare l’ipocrisia interessata originale, ormai stratificata in meri slogan pro-EU che ne nascondono in realtà la sua vera essenza, essenza che oggi si dimostra addirittura contraria agli stessi principi del Trattato di Roma (…). La verità è infatti ben più cruda: se si decide di restare nell’Euro, le ricette sovraniste – che alla fine si riconducono a maggiore crescita, minori tasse, maggiore spesa anticiclica oltre che maggiore inflazione ecc. – sono finzioni, in quanto non possono essere applicate. Punto è finito, chi dice il contrario è un bugiardo, qualsiasi casacca porti.
Oggi nessuno, abbastanza incredibilmente, tanto meno nel fronte sovranista, osa mettere in discussione tale assioma, di fatto fuori contesto del libro sopra presentato (servirebbe un testo apposito per tale importante argomento, …) . Questo solo perché nessun votante della Penisola ha ancora capito quali enormi sacrifici verranno imposti agli italiani nel prossimo triennio, visto che ormai siamo al più classico dei “O noi o loro” con l’EU a trazione franco tedesca. E nessun politico ha interesse che il cittadino votante capisca, purtroppo.
Fra poco tale retorica delatoria e riduttiva dei reali problemi nazionali (retorica nei fatti interessata e contraria agli interessi del 99,9% della popolazione) diventerà impossibile da sostenere. L’atteggiamento dilatorio e forviante da parte dei partiti di governo si dimostrerà un grave errore, anche perché l’EU, sempre più sgangherata, ormai necessita dell’euro e quindi dell’Italia che resta nell’Euro – a maggior ragione dopo la Brexit – per continuare ad esistere. Ossia per perpetrare il sacco dei francesi e dei tedeschi a danno dell’EU periferica, non a caso quasi costantemente filo-USA. Infatti, fin dai tempi di Monnet, lo scopo è sempre lo stesso, quello di togliersi dalle scatole gli USA nel dominio del Vecchio Continente.
A breve la strategia anglosassone post Brexit, che porterà “agli stracci” i partiti italiani pungolati per le colpe passate da media e magistratura, farà in modo di far saltare tutti i coperchi. Con conseguenze inimmaginabili per la tenuta del Paese.
Mtt Dolcino
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