Stiamo sempre ai fatti per favore, altrimenti non si capisce più nulla. Premetto che ho votato convintamente Lega alle ultime elezioni ed anche prima. Ma, a casa mia, si usa il cervello e si cerca di ragionare sugli interessi di quello che resta del Paese oggi in pesantissima e forse terminale crisi (fin quando si è cittadini di un paese bisogna pensare al bene dello Stato di appartenenza).
Dunque, primo fatto: il tunnel del traforo ferroviario della TAV NON è ancora stato scavato, nemmeno un centimetro; quello che è stato scavato è il piccolo tunnel di prospezione e di servizio. Dunque, chi dice (Salvini?) che il tunnel ferroviario della TAV è già stato scavato/iniziato dice una sonora bugia.
Secondo fatto: interrompere lo scavo adesso che di fatto non è ancora iniziato farebbe risparmiare un bel po’ di soldi, che potrebbero essere utilizzati per altri progetti di cui il Paese ha bisogno. Confermo, questo è vero, si risparmierebbe probabilmente 0.8-1 miliardi di euro.
Terzo fatto: la TAV serve per il traffico merci. NON è invece vero che la TAV sia necessaria, nel senso che con la TAV si faciliterebbe il trasporto di merci ad esempio potendo caricare camion sul treno facendoli poi transitare nel tunnel. Ma questo avverrebbe con un costo esorbitante, un po’ come volere l’ascensore che arriva fino dentro in casa: appunto, dipende da quanto costa! Nel caso di una persona in bolletta ci sono tante cose da fare prima di potersi permettere l’ascensore in casa. Nel caso della TAV, basterebbe ad es. modificare il percorso attuale del treno rinnovando le infrastrutture ed evitando il tunnel: si raggiungerebbero circa gli stessi obiettivi di trasporto merci senza forare un secondo Frejus, ovvero risparmiando letteralmente una montagna di soldi. Si attendono VALUTAZIONI PUBBLICHE IN RIGUARDO (notasi anche che come indicato espressamente dal Fatto Quotidiano: “…un tunnel, infine, che non riuscirà da solo a risolvere nessuno dei problemi di cui si chiacchiera, come il presunto isolamento di Torino, visto che le linee di adduzione al tunnel rimangono quelle attuali e che in Francia si deciderà se costruirne di nuove nel 2038! …“)
Quarto fatto: l’interno della montagna del Frejius è saturo di uranio, torio e quindi di radon, con problemi per la salute sia nello scavo che per lo smaltimento della roccia scavata. Fatto, verissimo: il Politecnico di Torino, mia alma mater, lo conferma con studi ufficiali; nel caso di completamento dell’opera nascerebbe il problema di dover smaltire le migliaia se non milioni di tonnellate di roccia uranifera estratta dal centro della montagna. A dir la verità lo studio del Politecnico è ridonante: già negli anni ’70 e ’80 scorsi l’Agip aveva fatto scavi con possibilità di ottenere concessioni per l’estrazione di uranio e torio, poi non se ne fece nulla anche a causa dell’abbandono del nucleare da parte dell’Italia dopo Chernobyl (diciamo le cose come stanno per favore, …).
Quinto fatto: proprio la presenza di provate grandi vene di uranio e torio fanno pensare che sia proprio la Francia ad essere interessata all’estrazione del minerale radioattivo, da utilizzare nelle sue centrali, grazie alla roccia estratta dalla galleria. Ciò è probabile. Ricordate che oggi l’uranio la Francia lo ottiene in larga parte dal Niger, paese sempre più ambito da altri paesi (…) oltre ad essere stato messo sotto la lente di ingrandimento da parte del governo gialloverde per il cripto-colonialismo francese. Ricordiamo che proprio in Niger i francesi sono presenti con la Legion Straniera fin dai tempi – e prima – della deposizione di Gheddafi, operazione Barkhane su tutte (che si dice sia molto attiva a far giungere immigrati dall’Africa profonda verso le coste libiche, per mandarli finalmente in Italia ma tenendo le frontiere francesi chiuse; ossia per destabilizzare l’Italia – magari a Parigi pensano, una volta destabilizzata la Penisola, facendo leva sui cooptati italiani a libro paga di Parigi [non ho detto Enrico Letta, no!] di poterla conquistare come ai tempi di Napoleone , …).
Sesto fatto: il contratto gialloverde prevede al punto 27, pagina 49-50, “Con riguardo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione, ci impegniamo a ridiscuterne integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia.“. Questo ci si aspetta che venga fatto! Forse è che sono abituato a lavorare coi gli stranieri ma, come dire, se uno avesse un genitore tedesco capirebbe che le promesse formalmente si mantengono (messaggio diretto a Matteo Salvini). Ed in ogni caso bisognerebbe tirare fuori i numeri per dimostrare le proprie ragioni e pubblicarli in rete.
Settimo fatto: negli ambienti scientifici circola da tempo la voce – ed anche molto di più – che la Francia abbia già iniziato la costruzione del laboratorio nucleare francese sotto il Frejus, già pianificato da tempo; infatti il tunnel di servizio servirebbe proprio a questo. A quando una richiesta di chiarimenti in aula del Parlamento sulla presenza di un laboratorio nucleare francese sotto il Frejus, con scavo pagato dagli italiani? Perchè tutto tace? Perchè nessuno fa domande ufficiali in riguardo? Della serie, se la Francia pretende che l’Italia paghi per permettere a Parigi di fare un laboratorio nucleare sotto una grande montagna italiana evidentemente non è stato chiarito che, nel caso, dovranno contribuire in modo molto più sostanzioso di quanto previsto (tranquilli, è solo una questione di soldi; ad esempio vengano concessi dall’EU 80 miliardi all’Italia per fare infrastrutture nei prossimi 5 anni e se ne può tranquillamente riparlare, capito Salvini?)
Ottavo ed ultimo fatto: il major contractor degli scavi lato italiano della TAV è la Rocksoli, azienda di Petro Lunardi, ex ministro in quota centro destra ed amico di Salvini, che ha ricoperto la carica di Ministro delle infrastrutture e dei trasporti (formato dalla fusione dei Ministeri dei Lavori Pubblici, dei Trasporti, della Marina Mercantile e delle Aree Urbane) nei Governi Berlusconi II e III (2001-06). Tra i suoi risultati da ministro citiamo:
– Il “master plan della Unione Europea”; con tale strumento, a differenza del passato in cui l’Italia era interessata da soli due segmenti (il Monaco – Verona e il Trieste – Kiev), l’Italia ottiene 6 interventi strategici: il Corridoio 5 (Lisbona – Lione – Torino – Trieste – Kief), il Corridoio 1 (Berlino – Palermo), il Corridoio 24 (Rotterdam – Genova), il Ponte sullo Stretto, il Corridoio Bari – Durazzo – Varna, le “Autostrade del Mare”. [ossia, è Lunardi il cd. “padre” della TAV]
– La difesa della laguna di Venezia (Mo.SE). [progetto per cui la procura ha poi arrestato numerosi politici, soprattutto di centro destra]
Dunque la reiterazione salviniana e della Lega nel voler continuare a tutti i costi (questa è l’impressione) con il progetto TAV purtroppo potrebbe fare nascere dei dubbi che dietro a tale interesse per il completamento a tutti i costi del progetto TAV ci sia il business dell’amico Lunardi (…), a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, diceva un saggio. Senza avallare alcuna tesi in tal senso, in ogni caso per evitare che la gente pensi male – soprattutto in un momento di grave crisi economica per il Paese – sarebbe auspicabile che venissero elaborate valutazioni pubbliche di tipo economico sulla TAV a dimostrazione della validità del completamento progetto, onde – ripeto – sgombrare il campo da dubbi.
In effetti le pressioni di Berlusconi su Salvini anche e soprattutto sulla TAV le hanno notate tutti. Deve essere chiaro che, nelle condizioni in cui è l’Italia oggi, NON è più possibile sprecare risorse per progetti senza che ci sia un conclamato interesse nazionale. Appunto, bisogna saper trattare con l’Europa; Trump – che non pensa a se stesso – potrebbe fare molte lezioni ai romani su come gestire le trattative con i francesi. Dunque, a Parigi vogliono la TAV? Bene, che paghino. Ovvero, facciano in modo che vengano concessi all’Italia ‘sti benedetti 80 miliardi di infrastrutture di cui si ha assoluto bisogno per risorgere. Così si fanno le trattative, così si lavora per il Paese (le partecipazioni alle feste romane vengono dopo…).
Ormai in Italia non interessa più a nessuno difendere il patrimonio del Cavaliere, che ormai ha dimostrato di essere vecchio nei suoi ragionamenti – ed anche un po’ egoista – (si faccia da parte, “largo ai giovani”, mia opinione; si sappia che pubblicamente lo scrivente lo ha difeso e lo ha rispettato come nessuno durante il 2011 ed oltre; oggi penso invece che sarebbe bene si ritirasse a fare il nonno, potrebbe anche diventare commissario dell’Unesco).
In ultimo, un appunto importante: nel caso puramente ipotetico (si fa per dire, naturalmente, come sempre in questi casi) che qualcuno a Roma fosse per caso ricattato (magari da soggetti legati al vincolo esterno, …) sarebbe bene si facesse da parte il prima possibile; infatti sarebbe solo questione di tempo prima che l’oggetto del ricatto venga comunque fuori (ma prima avranno rovinato la reputazione – questo è certo – di politici suppostamente rispettabili che si fossero piegati ai ricatti di chi invece NON pensa al bene del Paese…)
Tanto vi dovevo.
Mitt Dolcino