Redazione: Fonti di Polizia riferiscono che Philip Haney si sia suicidato. Gli amici negano quest’eventualità segnalando diversi fatti a supporto della tesi dell’omicidio.
Negli Stati Uniti, a mettersi contro gli Obama o i Clinton si va incontro, qualche volta, ad un destino assai triste.
Per chi volesse approfondire, la rete è veramente piena di articoli. Nei prossimi giorni, superata l’emozione del momento, potremo saperne di più.
Ma possiamo concludere fin d’ora che, sullo sfondo del fallimento del Partito Democratico, “il gioco”, in America, si sta facendo davvero duro e che va, forse, al di là di quest’orribile omicidio malamente mascherato.
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Joe Martin per Red State
C’incontrammo ad una conferenza qui, a Washington DC, diversi anni fa.
Lo conoscevo per la sua reputazione: aveva informato il Congresso sugli illeciti del “Dipartimento della Sicurezza Nazionale” [DHS] sotto l’Amministrazione Obama.
Fece un’apparizione come se fosse una specie di Dott. Emmett Brown [Ritorno al Futuro] — e la sua esposizione non fu diversa da quella dell’insegnante di economia Ben Stein in Ferris Bueller’s Day Off.
Il suo aspetto, il suo modo di porsi, il suo senso dell’umorismo e la sua allegria erano disarmanti e rendevano ingannevolmente facile il sottovalutarlo.
Etimologo e autoproclamato nerd, Phil era implacabile nella ricerca degli scarafaggi che infestano il nostro Paese e che attaccano il nostro modo di vivere.
Fra i nemici che questo eccentrico “cacciatore di scarafaggi” inseguiva, c’erano Osama Bin Laden, i Fratelli Musulmani, Hamas, la Holy Land Foundation e la loro progenie — ovvero il “Council on American Islamic Relations” (CAIR), la “Islamic Society of North America” (ISNA), il “North American Islamic Trust” (NAIT) così come certi Agenti dell’Amministrazione Obama ….. molti dei quali lavorano ancora oggi per il DHS.
Egli sosteneva che: “”I leader di queste organizzazioni [facenti capo ai “Fratelli Musulmani”] sono stati deliberatamente portati nell’Amministrazione Obama per aiutare a creare sia la politica interna che quella esterna del Paese — e che questo stato di cose continua ancora oggi””.
Phil fu così audace da inserire le informazioni su questi leader nel “sistema” stesso delle Forze dell’Ordine.
In risposta, l’Amministrazione Obama ordinò a Phil di rimuovere tutti gli 852 file contenenti quelle informazioni. Ordinò, poi, diversi altri cicli di epurazione, sempre relativi alle sue informazioni.
“”Mi hanno detto di cancellare i file. Ma non sono stato un buon impiegato”” egli disse, con un sorriso un po’ imbarazzato.
Phil girò quelle informazioni alle competenti “Commissioni di Sorveglianza”, innescando le Udienze del Congresso sulle politiche pro-terrorismo dell’Amministrazione Obama.
Le informazioni erano quelle di un Ufficiale delle Forze dell’Ordine che riferiva sui legami delle Organizzazioni formalmente designate per essere “terroristiche” con l’Amministrazione Obama, i loro contatti diretti e, in ultima analisi, la loro integrazione nel “sistema di governo statunitense”, per attuare un’agenda contro-costituzionale.
Per tutto questo egli fu ripetutamente attaccato e indagato. Ecco un esempio.
Dopo aver letto le valutazioni di Haney su Hamas, la CIA ritenne erroneamente che Phil avesse accesso a informazioni riservate e lo denunciò al suo Quartier Generale ….. invece di chiedergli quale fosse la sua metodologia e come fosse giunto a quelle conclusioni!
L’indagine andò avanti per 11 mesi prima che fosse scagionato.
Il suo Investigatore si sarebbe poi messo al lavoro al fianco di Phil per perseguire la stessa Organizzazione Terroristica che avrebbe perpetrato l’attacco a San Bernardino.
Phil aveva giurato di sostenere e difendere la Costituzione contro tutti i nemici — al punto di ribadire quel Giuramento all’inizio della sua conferenza stampa per il lancio del libro “SEE SOMETHING, SAY NOTHING” [VEDERE QUALCOSA, NON DIRE NULLA].
In quel libro Philip Haney aveva esposto gli illeciti del DHS e l’agenda contro-costituzionale dell’Amministrazione Obama.
La stampa ha lavorato duramente per ignorare Phil e il suo libro. La sua storia non si sposava con il racconto fiabesco fatto da Obama, sulla moderazione dei “Fratelli Musulmani”.
L’irrefrenabile impegno morale ed intellettuale di Phil, i suoi sforzi per contrastare la jihad, lo hanno reso una persona sgradita a tutti i principali media — al di là di FOX News.
Phil si era messo sulle tracce dei terroristi autori degli attacchi di San Bernardino e di Orlando, nonostante quei casi fossero stati chiusi dall’Amministrazione Obama.
Phil sostenne con forza che furono diverse le occasioni che, se ben interpretate, avrebbero portato il DHS a prevenire quegli attacchi.
E come Phil altri contro-jihadisti — Stephen Coughlin, John Guandolo, Matthew Dooley e via dicendo — furono tutti “neutralizzati” dal Governo degli Stati Uniti sotto l’Amministrazione Obama. I frutti del loro lavoro fu man mano eliminato dalle rispettive Agenzie.
Al termine della presentazione del suo libro non nutrivo più alcun dubbio sul fatto che Phil avesse una solida comprensione della minaccia, sia nazionale che esterna.
Quando, più tardi in quella stessa sera, lasciai la conferenza “Act for America” a Washington DC, lo incontrai personalmente e gli strinsi la mano, mentre posava per delle foto con i suoi sostenitori, ispirati dal suo lavoro, dalla sua integrità personale e dal suo coraggio.
Dopo quel giorno non l’ho più visto.
Non sappiamo ancora molto sulla morte di Phil. La nostra sincera speranza è che l’inevitabile pubblicità generata dai suoi affezionati sostenitori possa costringere la Polizia ad un’indagine approfondita sulle circostanze della sua morte.
Visti i nemici cui dava la caccia — sia interni che esterni — sono molte le persone e i gruppi che avevano un forte motivo per ucciderlo. Anche questa è una testimonianza del suo enorme lavoro e della sua meticolosa difesa del nostro Paese.
Il noto contro-jihadista Robert Spencer ha pianto la scomparsa di Phil dicendo che:
“”Phil Haney era un patriota dotato di un singolare coraggio, in un momento in cui la viltà è diventata pandemica. Ci mancherà””.
La coraggiosa Pamela Geller ha condiviso quest’affermazione, aggiungendo che:
“”Phil Haney era un patriota e un eroe. Il suo coraggio di fronte alle avversità era senza pari, travolgente e raro. Haney tenne testa all’Amministrazione Obama e scosse il DHS fino alle sue fondamenta. Il nostro Paese ha perso un grande americano. Piango quest’uomo cortese e gentile. I miei pensieri e le mie preghiere vanno ai suoi cari. È una grande perdita””.
Per me e per gli altri che lo conoscevano, Phil — seppur poco famoso — era un Titano nella lotta contro la jihad. Davvero, un tesoro nazionale nascosto.
Ci mancherà moltissimo, questo guerriero sorridente.
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Link Originale: https://www.redstate.com/joe-martin/2020/02/22/philip-haney-whistleblower-and-happy-warrior/
Scelto e tradotto da Franco
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