La fattualità delle cose e degli eventi è innegabile. Dunque, non vedo il problema a dire verità fattuali riconosciute da tutti. Ossia, le parole di Luca Zaia sui cinesi “mangiatopi” possono tranquillamente essere veritiere, anzi in larga parte lo sono: la cultura è soprattutto cibo e dunque difficile sindacare su cosa faccia schifo o meno per due popoli differenti. Eppoi soprattutto i veneti non sono da meno in termini di stranezze culinarie, in diversi casi…
Oggi i cinesi sono cd. “ricchi” e dunque secondo qualcuno, di norma ignavo, bisognerebbe leccare loro il deretano, solo perchè sono ricchi (…). Chi può naturalmente lo evita, intendo di leccare il deretano umano, a me fa molto più schifo che magiare topi vivi, credetemi. Eppure molti lo fanno, anche in Italia, che dite? Anzi, soprattutto in Italia. Dunque complimenti a Luca Zaia che ha scoperchiato il pentolone.
Personalmente, avvezzo a girare il mondo, non è che mi stupiscano le parole del governatore veneto. Anche tra culture diciamo nostrane ci sono delle diciamo stranezze e dunque differenze che emergono, tra cucina e cucina, tra paese e paese, tra regione e regione. Ebbene tali peculiari abitudini, come vedremo, non possono e non devono essere generalizzate a tutti gli italiani, come i topi mangiati vivi non possono essere generalizzati a tutti i cinesi. Fate ad esempio mangiare un’ostrica a mia moglie e va immediatamente in bagno a vomitare (a me invece piacciono molto).
Mi fa dunque piacere che Luca Zaia, sebbene in modi forse solo troppo grezzi, abbia evidenziato come in Cina le abitudini alimentari non siano precisamente le stesse che in Italia, in Europa, o magari in Veneto. Appunto, anche in Veneto infatti non scherzano: se vedete i piatti che mangiano, beh, non è che c’è da stare allegri in termini di impressione. Avete ai sentito delle mooeche, i granchi quando in stagione cambiano la pelle? Provati in Veneto, ottimi (ma io sono mezzo veneto); capisco però che non è un piatto per tutti. O anche le lumache di mare.
Forse andrebbe aggiunto che ancora oggi in certe zone del Veneto – e non solo – non si disdegna cucinare il gatto sotto Natale; mia nonna veneta me lo diceva, quando c’era fame dopo la guerra lo si prendeva, lo si metteva dentro l’acqua del fiume ghiacciata per una notte e poi lo si mangiava. Personalmente in Italia ho bevuto la grappa con la vipera, una bevanda a base di grappa a 80-90 gradi, pino mugo intero e vipera messa dentro a macerare. Ho sentito anche di alcuni piatti incredibili, addirittura il brodo alla mirauda, una biscia, che si dice essere ottimo. Certo, oggi con il benessere questi piatti sono quasi scomparsi, forse dovrei aggiungere per fortuna. E non vi dico cosa succede in altre parti d’Italia:
Cibi gustosi anche nostrani ma i cui ingredienti fanno passare l’appetito, eccone alcuni esempi: in Maremma si usa il merdocchio, ossia le feci della beccaccia, come principale ingrediente del patè; in Sicilia, il lattume, ricavato dallo sperma del tonno, di colore crema, viene consumato tagliato a fettine e condito; il brodo di mirauda, invece, il serpente più diffuso in Italia, è usato nel risotto nel Biellese; a Roma c’è la paiata, quella parte dell’intestino di manzo denominato “duodeno”; in Francia, il retto di maiale ripieno è considerato una prelibatezza, in Spagna, le rabo de toro al vino, ossia i testicoli; in Lapponia, si fa l’estratto in brodo del pene del maschio di renna, che pare essere afrodisiaco.
Fonte: LINK
Il Corriere della Sera preferisce invece l’ipocrisia, evidentemente… (vedasi oltre)
Vista così, dire che i cinesi fanno schifo solo perchè mangiano top vivi, beh, forse va necessariamente relativizzato. Nel senso, se fosse vero – e non lo scludo affatto, il video parla chiaro – , non è che l’Italia sia/sia stata da meno in passato, forse ancora oggi. Ricordiamo infatti le cozze coltivate nel golfo id Napoli, dove finivano – e finiscono, ma in misura e “qualità” differente – le deiezioni umane, con annesso colera ripetuto negli scorsi anni.
Per me questo è decisamente più inaccettabile che mangiare topi: con le moeche e topi non ci gioco. Ma coi cani si, difendono anche la mia casa. Dunque non li mangio
Anche nel golfo di Venezia, dove credete che finiscano in parte le feci se non nel Golfo della Laguna… La questione delle malattie da inquinamento umano dipende infatti dalla quantità sversata di deiezioni e dalle caratteristiche della laguna o dello stagno che riceve tale flusso: lo studiai, in assenza di depuratori, in tempi non sospetti. Erano le famose “ponds theories“, ossia quanto liquame poteva essere sversato in uno stagno perchè potesse essere limitato autonomamente ed in che tempi… (…).
Sappiate che se ad esempio voi offrite del formaggio putrefatto, che so formaggio di fossa o anche gorgonzola ad un cinese, potrebbe avere lo stesso senso di ribrezzo che abbiamo noi occidentali con certi cibi cinesi. Personalmente vedo molto meno accettabile, per questioni culturali, che si mangino i cani in Cina. Forse è anche per tale ragione per cui, se posso, culianariamente preferisco viaggiare in altri posti piuttosto che in Cina, ma tale aspetto è una questione personale.
Quello che intendo dire è che non vedo tutto questo scandalo nel dire che ci sono abitudini alimentari diverse, tra occidente ed oriente, figlie di una cultura e di uno sviluppo economico differente.
Dunque, complimenti a Luca Zaia per aver avuto il coraggio di dire le cose come stanno. Della verità non bisogna avere paura, solo gli ipocriti commentano sdegnati. In Italia evidentemente ce ne sono tanti, di ipocriti, a maggior ragione tra i giornalisti.
MD
*****
Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio (nessun visibile contrassegno di copyright). In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.