La notte delle elezioni del presidente USA tutto era pronto, il Dow Jones era in discesa da mesi e si apprestava a virare ferocemente al ribasso, almeno un 10-20%. Questo sarebbe dovuto succedere con qualsiasi presidente eletto, anche con Hillary Clinton, anzi soprattutto con lei al potere. Il motivo era semplice: gli eccessi di Obama, fatti di manipolazione dei mercati e di azioni di politica monetaria senza senso (ininterrotti sussidi monetari all’economia dal 2009, incentivi ai buybacks, la soft stance in tema di tassi ecc.) avevano drogato i corsi. Dunque, il nuovo inquilino della Casa Bianca, che doveva essere Hillary , necessitava del regalo di un mercato in discesa il primo giorno del suo mandato, in modo da poter recuperare dopo. Evidentemente era tutto pianificato, salvo l’inaspettata vittoria di Donald J. Trump. …
Se la mia interpretazione è giusta, significa che il mercato è una bisca con la ruota truccata, bisca usata per dare potere ad una fazione o ad un altra. Unico problema: Trump non ha fazioni, infatti molti lo considerano “il puzzone”, non certamente io, che invece lo stimo per la sua di fatto indipendenza, quanto meno rispetto a tutti i presidenti USA dopo JFK.
Prima lezione: non guardare ai rendimenti o ai multipli negli investimenti, ma se alla casta dominante, all’establishment, convenga o meno la discesa o la salita dei corsi in oggetto. Mai investire con cervello ma sulla base di cosa conviene a chi comanda. Seconda lezione: ogni tanto il sistema fa “investimenti” al forte ribasso, sempre utili: l’ultimo servì per far fuori Bush padre, che come ben sapete in famiglia non si fece fregare la seconda volta e dunque col figlio successe quel che successe, dopo una elezione che fu contest per mesi, il famoso voto postale della Florida tra G. W. Bush e Gore.
L’Italia firmando con Xi ha avuto in eredità 20 respiratori, qualche mascherina e la fine del rapporto economico privilegiato con gli USA? O alla fine i responsabili della firma italica spariranno dalla scena?
Invece nel 2016 Trump, inaspettatamente, vinse grasso, largo, supportato: le gente era stanca, pronta al cambiamento. Non c’è dubbio che Trump il cambiamento l’abbia portato davvero, è uscito da svariati teatri di guerra, è stato recalcitrante come fu JFK nel sporcarsi le mani con guerre e destabilizzazioni, infatti l’inquilino della Casa Banca ha usato il soft power nelle relazioni internazionali. Con la Cina ha corretto devianze ed eccessi, anche errori se volete, decennali, per assurdo nate quando il marito della sua avversaria vera, Hillary, era al potere. Anche in Italia è stato diciamo inusuale, il Trump: al contrario dei suoi predecessori, pur in presenza di un governo Lega+M5S a lui non amico, che andò deliberatamente contro gli USA firmando la Via della Seta coi nemici cinesi, poi puniti dal fato col coronavirus, non si scompose, non alimentò scandali o altro: semplicemente disse, “siete voi ad avere bisogno di me e non viceversa, firmare coi cinesi ve ne porterà un danno“. A due anni dalla firma il danno in effetti c’è stato, tutti sono in coprifuoco e con una economia in crollo.
A parte biasimare soprattutto i leghisti, che ho votato, per aver architettato la firma della Via della Seta con Geraci – e soprattutto per aver firmato il famigerato accordo col accordo col portale cinese di ecommerce per vendere il Made in Italy in Cina, contratto rinnovabile ogni due anni prima inventato da Matteo Renzi e poi transitato sulla Lega, magari grazie ai buoni uffici dell’amico dei leghisti Denis Verdini, ndr – devo dire che alla fine la contrarietà USA è stata la nemesi per l’Italia: a due anni di distanza la situazione economica è così disastrata che alla l’euro asimmetrico finalmente si romperà, con il filo USA Conte al governo. E questo nonostante la contrarietà di fatto della Lega, divenuta ormai baluardo dell’EUropeismo più becero con il suo “cambiare l’EU dal di dentro“. Ma a pena di enormi sacrifici, che se fossero stati mediati con una politica capace e non venduta ai soliti interessi si poteva fare anche senza eccessivi traumi, alla fine l’Italia ce la potrà fare. Lavorando appunto con gli USA per superare l’euro, visto che gli States alla fine sono i veri beneficiari della disintegrazione della moneta unica.
Mi ricordo la notte dll’8.11.2016, ci feci un sacco di soldi. Poi, improvvisamente, con Trump eletto il mercato girò: doveva crollare, anzi crollò sulla possibilità di vittoria di Trump e poi si riprese come Lazzaro una volta consolidata la sua vittoria. Ho visto gestori iin questi anni letteralmente annichiliti da tale situazione: usavano la logica, ossia immaginavano il ribasso dovesse continuare, vennero travolti. Della serie, il mercato doveva salire con Trump e non scendeva mai. FIno a 6 mesi prima della sua rielezione eventuale….
Ora, precisamente a 6 mesi dalle elezioni USA, ossia il tempo precisamente necessario affinchè la caduta di borsa si trasformi in una recessione USA influenzando gli elettori americani, ecco che succede quello che evidentemente doveva succedere: i mercati si rimangiano tutti i guadagni che aveva fatto negli scorsi 4 anni. E tale mercato scenderà ancora un po’ ritengo, ma ci siamo quasi. Tanto per dire come il mercato è manipolato. E che “qualcuno sa….”.
Ad esempio, Matteo Renzi: lo avete visto come l’uccello del malaugurio (filo clitoniano) spuntare fuori durante il primo giorno di crollo di borsa italiana? Come dire, “io sono qui… attenzione, anche senza voti sono importante“. Aggiungo io: questo sarebbe un motivo in più non eleggerlo mai più, nel caso; infatti lo scrivente – pur conservatore dichiarato – potrebbe votare, turandosi naso, bocca e quant’altro, anche Marco Rizzo, ma certamente NON Matteo Renzi. E, come sapete, nemmeno il suo sodale di fatto, quasi cognato di partito allargato, il leghista Matteo Salvini quasi in Verdini. Ma questa è un’altra storia.
Stando ai fatti, oggi arriva puntuale un virus che sta cambiando il mondo. Ma, notate, questo virus è poco più di una influenza pesante, della serie, molto probabilmente farà meno morti della influenza di Hong Kong del 1968, forse l’unica vera pandemia postmoderna, che fece 20’000 morti in Italia (oggi il coronavirus ha letalità discreta ma mortalità bassissima […]; si stima che i decessi saranno probabilmente meno della metà del 1968). La differenza con allora la fa la propaganda ed il terrore mediatico, che spaventa tutti. Più uno strano coprifuoco, invece di far sfogare l’influenza a pena di morte dei più vecchi e debilitati. Ma senza bloccare l’economia. Faccio fatica a pensare che tutto questo sia stato architettato, come alcuni complottisti sostengono, da specifici poteri nazionali interessati. O meglio, come sempre in questi in casi, forse si regala, che so, un’auto ad uno giovincello per andare a folle velocità e provare l’ebbrezza della corsa, senza dirgli che tale auto in realtà è , che so, un corriere della droga che deve passare per svariate frontiere…
Della serie, questo virus nel caso è scappato di mano. E sembrerebbe che qualcuno avesse ben programmato lo scoppio del caos proprio con il fine di interferire con le elezioni USA, che in presenza di una crisi di borsa di borsa difficilmente confermano il presidente in carica.
In effetti però questa volta è diverso: Trump formalmente non ne può nulla del virus “cinese” e la sua gente lo sa. Ovvero, se il Presidente riuscirà a dimostrare che la colpa non è sua ed anzi saranno i Dem a non voler lenire il danno della recessione che arriverà anche negli USA – ad es. con tagli delle tasse – , Trump potrà comunque vincere.
Vedremo. Se mi potessi permettere un consiglio a Mr. President gli direi di tirare fuori gli scandali grossi, arrivare al redde rationem, far emergere casi eclatanti tenuti come soluzione estrema. E iniziare a punire i traditori degli USA a partire dall’estero, è molto più facile. Ad esempio andando a colpire i soggetti che lo hanno spiato dall’estero inventando il Russiagate, ad esempio dall’Italia. Poi li si porta negli USA e ci si fa spiegare cosa stesse realmente succedendo, mettendoli però in protezione dai militari.
E’ l’unico modo: tirare fuori i nomi. E creando un vice Presidente forte, casomaiil numero 1 venisse esautorato in modo diciamo violento.
Ho letto alcuni pezzi del bravissimo Maestro del giornalismo Maurizio Blondet: non senza pessimismo – e come dargli torto – il nostro sapiente anziano si spinge a paventare scenari da incubo, controllo della popolazione, impoverimento generale ecc. In effetti l’unica nostra speranza è che l’establishment nichilista che vuole l’alieno Trump fuori dai giochi NON abbia successo. Nel caso, dovesse invece succedere il peggio, probabilmente saremmo di fronte a quello che lui correttamente indica.
Ossia il futuro, nel caso, rischia di essere quello di far arricchire a dismisura i soliti noti, trasformando però in criceti non risparmianti ma solo consumanti il resto della popolazione. Si chiama neofeudalesimo 2.0, baby!
Immagino vogliate due parole anche sull’Italia: poche speranze purtroppo, sarà un travaglio. Che se si sarà fortunati porterà fuori dall’euro se Trump vince, salvo disintegrare parte delle vostre e nostre ricchezze. Se va male invece l’Italia verrà spezzata in tre o più parti, come dico da tempo, passando per crisi economiche enormi ed irrisolvibili, spinte secessioniste sovvenzionate ed anzi supportate dai paesi egemoni dell’EU franco-tedesca, per spartirsi di fatto la Penisola; guerre civili tra poveri e fin anche invasioni dei confini nazionali soprattutto lato Piemonte, Liguria e Val d’Aosta da parte della solita Francia, in un frenetico jojo di eventi speranzosi e disastrosi.
L’unico baluardo in situazioni come queste sono… le armi. Ossia i i militari e le alleanze prima di tutto militari. In breve, la terza guerra mondiale scoppierà – o forse è già scoppiata – in Italia dove le forze nichiliste di quello che rappresentò Vichy, con le connessioni internazionali nella East Coast, si confrontano per la rispettiva sopravvivenza o emersione. Chi salverà nel caso l’Italia sappiate che possono essere solo gli oriundi, soprattutto se nel loro Paese d’emigrazione hanno raggiunto ruoli apicali. Aggiungendo che esiste solo un Paese che permette agli emigrati di scalare le più alte vette economiche e sociali: avete mai visto il figlio di un emigrato straniero avere grandissimo successo politico o economico o ricoprire posizioni veramente apicali e sostanziali in Francia o Germania? No eh? Infatti non esiste perchè non deve succedere…
MD
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