Ieri sera uno strano articolo è comparso su La Stampa, la testata vicina agli Agnelli prima ed agli Elkann poi, ora aggregata nella GEDI che detiene Repubblica e l’Espresso. Voi sapete che la carta stampata è in perdita, da anni. Un po’ anche per colpa di quelli che noi, che scrivono perchè ritengono giusto farlo, senza secondi fini, visto lo scempio nazionale nell’informazione. Invece i giornali sono di norma in rosso. Dunque, o un imprenditore è fesso o ha un secondo fine a perdere dei soldi. Ecco, i giornali forse servono da sempre anche per fare affari, magari facendo anche pressioni sui governi con “sputtanamenti” tentati, salvo finire ogni tanto come Pecorelli che evidentemente aveva superato il limite. Limitatamente agli affari che si possono fare, non ci stupiremmo che anche questa volta, come le grandi famiglie italiane hanno fatto in passato generando un danno ENORME al Paese, succeda qualcosa del genere, affarismo interessato.
Chiedere a Gregor Gysi, il tedesco che sponsorizzava Carola Rackete (che vuol dire quasi Karola “Missile”) per portare i migranti in Italia. Ooops.. sbagliato immagine scusate
Dunque, la famiglia Elkann ha recendemente venduto il suo patrimonio in FCA e sta vendendo le assicurazioni Partner Re. Ossia sono liquidissimi. Intressante è la tempistica: appena prima della crisi del virus hanno venduto tutto, ben sapendo che gli Elkann sono anche forti azionisti dell’Economist; evidentemente nulla nulla si fa gratis, parlo delle informazioni di alto livello della Londra che conta e che appunto propone l’Economist.
All’uscita del pezzo ieri su La Stampa di Allianz in Autostrade ho titubato, era sabato. Poi ho preso la forza e sono andato a sentire in amico su cosa stesse succedendo, di norma molto ben informato. La risposta, sibillina, mi ha raggelato: “Ma che tedeschi che comprano Autostrade! Saranno piuttosto dei “tipo” italiani che magari vogliono creare con il pubblico le condizioni per poter comprare loro tale gallina dalle uova d’oro“. Ci ho riflettuto. Poi la luce, si sa, le informazioni possono arrivare solo fino ad un certo punto (…).
La storia ci insegna: gli Agnelli furono maestri nel fare i pontieri quando avevano venduto la FIAT, vi ricordate? Intendo nelle privatizzazioni italiane. Anche la ragione ci aiuta, infatti quello è proprio il momento più difficile, quando le grandi famiglie ricchissime sono liquide: non avendo nulla da fare, essendo liquidissimi, cercano di fare affari nei paesi di veri babbei che permettono loro di comprare assets preziosissimi a bassissimo prezzo per poi lucrarci, a scapito – nell’ipotetico caso in fieri – degli italiani oggi alla canna del gas.
Anche i fondamentali ci insegnano molto:
un monopolio naturale come le Autostrade non può – anzi NON DEVE – essere privato in quanto può fare utili infiniti. Le proprietà di autostrade all’estero sono di norma statali, al limite di aziende sistemiche, NON di finanzieri!
E per raggiungere tale scopo – avere la gallina dalle uova d’oro – si fanno anche porcherie immonde. Ricordiamo infatti che il contratto capestro (lo disse Giorgia Meloni) La Convenzione Unica tra Anas ed Autostrade, quella in vigore oggi e richiamata ripetutamente in questi giorni, venne sottoscritta il 12 ottobre 2007 ossia quando un ministro era un magistrato, Antonio Di Pietro mentre era Ministro delle Infrastrutture, nessuno parla di questo mentre secondo lo scrivente andrebbero indagati i suoi atti passati su tale vendita, atto dovuto: a garanzia di tutti, per non avvelenare i pozzi, andrebbero infatti passati al setaccio i files su Autostrade vendute con un contratto di convenzione che, temo, se l’avessi scritto io in una azienda privata magari non sarei finito direttamente in galera, ma sarei certamente stato licenziato.
In effetti Di Pietro evidentemente era ricco di famiglia, a leggere sopra: si sa che da giudice e da politico si guadagna bene, tanto da possedere 54 case…
Sta di fatto che oggi temo siamo al cospetto di un depistaggio giornalistico su “Autostrade ai tedeschi”, magari per nascondere quello che in molti sospettano pensano: gli Elkann con la grossa liquidirà che hanno vogliono forse impossessarsi di autostrade? E dunque stanno creando l’ “humus” giusto?
LO STATO DEVE IMPEDIRE LARIVENDITA DI AUTOSTRADE: COME MONOPOLIO NATURALE DEVONO RESTARE ALLO STATO
https://scenarieconomici.it/italia-pre-crack/
Inutile aggiungere che le autostrade italiane sono tra le più care del mondo, tanto pagano i cittadini, guarda caso la teoria degli utili infiniti non è balzana.
E sembrano essere anche quelle con meno manutenzione al mondo, vedasi ponte Morandi crollato per tale ragione mediatica e tutti i viadotti da rifare. Che si vorrebbe forse oggi, venderle di nuovo ai privati le Autostrade? Ma siamo folli? Le autostrade, costruite con le tasse dei nostri padri nonni vanno nazionalizzate, con una gestione semi-pubblica atta ad estrarre un minimo di utile, un minimo. Ma garantendo buona qualità dell’infrastruttura generale del paese, le comunicazioni viarie! Ossia CDP deve comprarle, per estrarre un utile minimo, magari alienando delle tratte. (oggi pare che si arrivi anche a chi pulisce i cessi delle Autostrade, come aziende legate ad Autostrade?).
https://scenarieconomici.it/montedison-oggi-scempio-svendita/
Se guardiamo il passato, capiamo bene che non sarebbe la prima volta che le famiglie torinesi fanno da pontiere per assets italiani poi vendute allo straniero. Ad esempio Montedison, con Transalpina di Energia, Dolomiti ecc: tutto sembra iniziò da un direttore di Fiat France che creo il contatto e l’Idea, da lì intervenne il ministero della Difesa Francese, ossia EDF, a comprare il gruppo Italiano, potentissimo, che aveva inventato 20 anni prima degli altri il combustibile da agricoltura, facendolo finalmente a pezzi (…). Da lì alla morte di Gardini il passo fu breve, secondo il giudice Almerighi in “Suicidi” si trattò invece di un omicidio, ho letto la tesi e sembra assolutamente supportata. Gardini che morì con la minaccia della sua prossima incarcerazione come Gabriele Cagliari, incarcerazione legata al fallimento fasullo del gruppo agro-alimentare milanese. Fasullo perchè fu ottenuto con una tangente pagata ad un giudice della procura di Milano che poi finì in cella singola e TV a colori, senza pagare civilmente per i danni fatti nonostante il dolo; tangente pagata appunto al giudice corrotto Diego Curtò ed a sua moglie Antonia Di Pietro (…), proveniente dalla Svizzera con radice sembra da una banca francese oggi scomparsa ed assorbita in altri gruppi (banca usata in passato nello sviluppo coloniale francese nel mondo, sembra, …).
Diegò Curtò, ex collega di Piercamillo Davigo alla procura di Milano: il caso Curtò dovrebbe diventare un faro per portare a rivedere la legge che impedisce di far pagare i danni civili ai magistrati in caso di dolo o colpa grave, o sbaglio? Infatti Curtò non pagò civilmente per i danni arrecati all’Italia intera grazie alla tangente incassata, facendo a pezzi Montedison…
La fine dell’Italia, lo sappiamo, partì proprio dalla cessione folle di Montedison, a cui capo nella versione poi diventeta previ spezzatino ai franesi, andò il famoso dott. Umberto Quadrino, provenienza Fiat e vicinissimo alla famiglia torinese, dove ancora oggi c’è un direttore del personale di estrazione Magneti Marelli, dopo che Edison è francese da 10 anni. Interessante anche aggiungere che il top dei legali del gruppo francese di fatto statale francese in Italia ci fu anche il cugino dell’ex procuratore capo di Milano alla data dell’acquisto finale dell’azienda milanese per antonomasia, diventata francese.
Tutto già scritto in passato, l’articolo lo leggete sopra. Leggetelo bene perchè è la vera enciclopedia degli orrori dell’imprenditoria Italiana, guardate cosa era Montedison una volta, guardate cosa è ora l’Italia! Per altro la galassia dei possessori della fu FIAT sembra si infilò anche nella svendita di altre privatizzazioni italiane, ma questa è un’altra storia (lo vedete nell’immagine sopra, al titolo, ndr).
Gli errori NON bisogna ripeterli. MAI. E’ diabolico… Vedremo come andrà a finire su Autostrade, i cui volumi e prezzi di borsa ci dicono sia comunque sotto aattacca da parte di qualcuno!
MD
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