Qualche anno fa in Germania partecipai ad una conferenza abbastanza interessante, soprattutto perchè c’era un famoso manager di grandi multinazionali tedesche. In soldoni costui diceva: preparatevi al grande cambiamento. Al che qualche collega tedesco iniziò a domandare, ma che cambiamento? La risposta fu agghiacciante: “Non so che cambiamento ma ci sarà un cambiamento“. Anni dopo capii che si riferiva all’emancipazione tedesca dagli USA, che stiamo vivendo sulla nostra pelle, oggi, tutti gli europei.
A parte che ritengo inaccettabile che per la terza volta in 100 anni l’Europa debba pagare pesante dazio a causa della smania di potere tedesca, coi francesi figli di Vichy a carro; resta il fatto che dentro il tentativo di cambiamento (meglio dire , appunto, “tentativo”, ndr) ci siamo e dobbiamo gestirlo.
Tra i sintomi del cambiamento in fieri abbiamo il petrolio negativo, ieri, sui mercati asiatici, poi migrato globalmente. Tutti i giornaloni manistream li abbiamo sentiti strillare: “eccesso di petrolio, mancanza di consumi, crisi sistemica, COVID-19″, “è colpa del virus“, “è la crisi“, “ha stato Trump o Putin” (vedrete che a breve cercheranno di incolparli anche di questo, …). Blablabla…
Bullshit!
In realtà è fallito un trader gigante di Singapore, Hin Leong, e questo ha rotto un giochino sul carry trade di olio che stavano facendo in tantissimi. Ossia, qualcuno pensava di aver venduto petrolio ad una testa di legno cinese, magari la stessa che aveva “chartered” le petroliere colpite dai droni in Iran circa un anno fa (notasi che i contratti oil sono legati tra loro in base aspread sule due referenze principali, WTI e Brent, ndr).
Dunque chi aveva venduto oil – sono in tanti…. – a tale azienda ha dovuto rivendere il petrolio una seconda volta, di fatto buttando via tutto il carico. E proprio in prossimità della scadenza del mese! Anzi, peggio, dovendo pagare per farselo ritirare. Doppia stangata.
A parte la miriade di azioni legali che seguiranno, tale mossa disintegrerà buona parte dei traders cinesi che fanno da prestanome alla Cina (infatti quasi tutto l’olio asiatico ormai va direttamente o indirettamente venduto per consumi cinesi, ndr). Infatti il problema in tale caso è prettamente asiatico, con eccesso di oil puntuale scoppiato in Asia per consumi dell’Asia. Chi il petrolio lo ha venduto alla fonte, arabi, iraniani, americani (che non importano oil, ndr) sostanzialmente se ne fregano, i middlemen sono invece nel guano più totale
No, il mondo non si fermerà oggi. Il prezzo negativo non è dato da domanda bassa, chi vi dice questo in Italia mente. O meglio, magari è semplicemente ignorante, senza mentire. Certo, una volta nella penisola c’erano i grandi giornalisti, gli Igor Man, i Montanelli, la stessa Fallaci.
Oggi troppo spesso abbiamo invece scappati di casa (meglio detta, raccomandati) messi a fare notizie, speriamo non a fabbricarle, magari proprio in forza della loro ignoranza: “più sono ignoranti, più è facile manipolarli“, diceva un vecchio saggi francese con cui ho lavorato. E se hanno un bel CV meglio ancora, sono più difendibili agli occhi degli esterni…
Quello che succederà di seguito è relativamente facile da derivare.
In bocca al lupo per il cambiamento.
Mitt Dolcino
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