Inizierei con uno sguardo ai titoli di stato, quelli che comunemente leggiamo col nome di Bond. Il nostro paese paga un interesse sul debito che è positivo, cioè quello che è indicato nella cedola, più l’eventuale differenza fra il prezzo di vendita e quello di rimborso.
I paesi del nord Europa, Germania in testa, per la loro supposta (e qui bisogna approfondire se non sarà un dispositivo medico / chirurgico) solidità economica, dovuta anche al basso rapporto debito/PIL, riescono ad emettere sul mercato dei bond ad interesse negativo, cioè ricevono più soldi di quanti ne pagheranno a rimborso del titolo.
In sostanza per l’Italia, più emette titoli, più si indebita e più la quota di interessi da pagare aumenta, fino al limite che l’operosità interna dei cittadini, drenata attraverso le tasse, non riuscirà a supportare ulteriori aumenti per pagare gli interessi del nostro debito pubblico.
Tant’è che le agenzie di rating si stanno già preparando a notificarci questo, e la BCE sta già dicendo che forse comprerà anche debiti sovrani non “investiment grade”, come potete vedere qui, https://www.bloomberg.com/news/articles/2020-04-07/ecb-eases-collateral-rules-accepts-junk-rated-greek-debt un altro segnale che questa strada porta alla rovina.
Tutto questo mentre in Europa continua la farsa delle decisioni, ma dove tutti sanno che non c’è accordo.
I paesi del nord non vogliono condividere i “debiti”, la loro disponibilità è sinotticamente rappresentata dall’immagine che apre questo articolo e ancora lo si può leggere qui https://it.reuters.com/article/topNews/idITKCN2241O5
Come diceva il grande J.K. Galbraith: la salvezza a lunga scadenza non è mai stata apprezzata dagli uomini d’affari, se essa comporta adesso una perturbazione nel normale andamento della vita e nel proprio utile. Come si sa, siamo guidati da uomini d’affari, un nostro ex presidente li appellava “vili affaristi”.
Ora viene spontanea un’altra considerazione, per un paese con bond “negativo” è conveniente emettere debito, ogni volta che viene fatto, in realtà si diminuisce il debito assoluto del paese stesso, cioè, vendo a 102 per rimborsare 100, un bel trucco per portare il debito di stato a zero, facendoselo pagare dagli altri.
O in alternativa, mantengo la spesa di stato per finanziare l’economia ed i cittadini.
Siccome sono abituato alla progettazione fisica, mi viene subito all’occhio una cosa: chi ha una macchina così, ha trovato il moto perpetuo (che non esiste), pagato dagli altri, mentre chi deve pagare gli interessi, non avendo una banca centrale che li annulla, mettendoli nel proprio bilancio e di fatto sterilizzandoli, non potrà mai uscire dal cappio debitorio che sarà sempre più pesante.
Insomma i paesi del nord, hanno coniugato con soddisfazione il calvinismo delle loro menti, per mezzo di una sostenibilità contabile, basata su trucchi e inganni.
Poco importa della miseria altrui, sarò degno di Dio se mi mostrerò a lui senza peccati (debiti), che importa chi li paga.
Tutto questo per dire che ci sono una serie di stati, che vivono sull’inganno contabile fin qui descritto, perché la BCE è una banca centrale a metà.
Colleghiamo le due cose, lo stato che guadagna sugli interessi negativi del suo debito, può comprare bond a interesse positivo altrui, aumentando la sinergia della speculazione e siccome è tutto nella stessa valuta, non c’è rischio cambio.
Così è facile mantenere un buon Welfare, fare spesa pubblica e finanché abbassare il debito di stato, lo stanno pagando le colonie, dove milioni di persone tirano la cinghia per permettere a qualcuno di farsi bello e di poter essere degno del suo Dio.
Cosa c’è di meglio poi, che inventarsi un sistema mediatico che faccia apparire tutto al contrario, molti manuali sono stati scritti in questo senso, basta comprarne uno, a tal proposito cito la tesi della finestra di Overton, che spiega bene perchè ci martellano da mane a sera in TV.
Questo è quello che offre l’Europa: un eventuale altro debito, magari con la prima rata fra 24 mesi, oppure un prestitino, per le prime spese con un tasso agevolato, garantito da qualche asset statale, in questo sito se ne è parlato diffusamente con esempi illuminanti.
Se veramente il mondo è un mercato globale, allora seguendo le stesse regole imposte dal loro mercato, io cliente Italia scelgo.
L’Europa, presso la quale dovremmo essere agevolati ci fa un offerta vergognosa, gli Usa ci offrono soldi veri, in quantità abbondante, che forse potremmo anche ripagare con le future Lire.
Perché scegliere gli Usa significa fare saltare l’Euro domattina e quindi pensare ad una nostra nuova valuta nazionale.
Questa scelta farebbe anche piacere agli Americani che dovendo comprare 500 milioni di Euro farebbero svalutare un po’ il loro dollaro, svalutazione di cui hanno maledetto bisogno per la loro economia.
Ebbene davanti a questo bivio, un buon amministratore cosa dovrebbe scegliere?
La domanda è retorica ovviamente, se non viene scelta la soluzione USA, altre domande sorgono spontanee, ma questo non è il luogo, tuttavia è sicuramente indice che c’è qualcosa di poco chiaro.
Oggi ci giochiamo delle scelte:
- Accettare prestiti di qualunque natura, che in un modo o nell’altro saranno condizionati
- Dire che quel tavolo non ci interessa e iniziare un percorso di liberazione
- Calciare avanti il barattolo e aspettare la corte tedesca, forse per meglio motivare le scelte future, verso il secondo punto.
Con la prima sceglieremo il disonore ed avremo la guerra,
Pesonalmente preferisco la seconda, ITALEXIT subito, avremo sudore sì, ma anche onore e libertà.
La terza è probabilmente l’opzione che verrà scelta, ma al proprio destino nessuno sfugge.
Lo so, la consapevolezza provoca rabbia e dolore, sapere che in questi anni, migliaia di miliardi di euro sono stati creati dal nulla per salvare banchieri fraudolenti, politici corrotti, tutta una pletora di gran commis, e quella sproporzionata accozzaglia neo aristocratica che si affaccia ai salotti buoni, fa male, molto male.
Mentre al popolo si chiedevano sacrifici, ma ora è il momento del coraggio, se non lo fanno loro, lo faremo noi, prima riempiendo le piazze, poi attraverso il voto ed infine adempiremo al loro destino.
(Sempre democraticamente s’intende!)
A.R. (Finito di scrivere il 23/4/2020 ore 14:50)
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