di Megas Alexandros
Non fraintendetemi Cari Amici, non voglio affatto replicare la famosa “buffonata” di alcuni anni fa del Cavaliere, quando a Porta a Porta si presento’ armato di penna e di un contratto da sottoscrivere in diretta con gli italiani.
Oggi e’ arrivato il momento che la storia ci richiede, non e’ piu’ il momento di scherzare con la vita degli italiani, questo i politici tutti devono assolutamente metterselo bene in testa.
Abbiamo assistito da sempre, ma sopratutto negli ultimi anni a voltafaccia clamorosi sui temi fondamentali. Quello che i nostri politici proponevano in campagna elettorale, veniva puntualmente poi accantonato una volta seduti sui banchi del parlamento.
Basta citare gli esempi piu’ clamorosi rappresentati dal M5S e dalla Lega, due partiti che, nelle campagne elettorali, hanno fatto propria la battaglia contro l’euro e questa Europa, tanto da essere premiati entrambi dagli elettori, per poi tradire il mandato elettorale alla vista del primo bonifico del loro stipendio da parlamentari.
L’articolo di oggi sara’ breve e senza nessun concetto di economia; prendo spunto dall’ottimo pensiero espresso oggi da Mitt Dolcino nel suo pezzo e da quello che sto vedendo oggi sui vari giornali e socials.
Vedo che, all’improvviso, il parlamentare leghista Borghi si riscopre anti-euro, oggi nella sua diretta ripete alla lettera quello che ieri vi ho fatto notare nel mio articolo sul come mai nessuno chiede a Gualtieri il perche’ l’Italia non spinga nelle emissioni di titoli.
Attenzione Caro Prof. Borghi non ci provare!!!
che non sia l’ennensimo tentativo di prendere per il sedere gli italiani. Facile, Salvini ormai da tempo pro-EU e pro-Draghi, perde consensi ed i fidi scudieri corrono in suo soccorso ributtandosi a corpo morto e con gli argomenti giusti contro l’Europa.
Le bugie hanno le gambe corte e basta girare pagina che Il Foglio riporta con estrema evidenza quello che noi diciamo da tempo su quella che e’ la reale linea politica della Lega
Roma. Uno dice al Wall Street Journal che dall’euro non si può uscire, punto e basta. L’altro lavora proprio per quell’obiettivo. L’uno prova a dare una veste di credibilità a un partito osservato con un misto di curiosità e timore dalle diplomazie americane. L’altro conferma che il programma della Lega sempre quello è: sfasciare i conti (e l’euro). Difficile a credersi, ma Giancarlo Giorgetti e Claudio Borghi stanno nello stesso partito: e nel mezzo c’è Matteo Salvini, che poi del…
Basta leggere queste poche righe e vedere i fatti per capire che la Lega e’ un partito completamente in linea con i poteri europei e che si serve dei tre “divi delle dirette socials”…. Borghi, Bagnai e Rinaldi solo e soltanto per cercare di tenere a se la maggioranza dell’elettorato italiano che’ per l’Italexit.
Giancarlo Giorgetti fa il tifo per Mario Draghi: “Non sono ossessionato, ma a me piace”.
(cit. Libero quotidiano….. virgolettato!!!)
Non stiamo poi, qui a ripetersi sulle posizioni di Salvini; il genero di Verdini ormai sempre piu’ a braccetto con Renzi condivide in pieno tutte le scelte di Giorgetti, dal “non vogliamo uscire dalla EU”, al no categorico ai minibot di Borghi per finire ai tappeti Rossi stesi a Mario Draghi.
Travaglio: “Salvini e Renzi vogliono ora Mario Draghi al posto di Conte? Irresponsabili e sciacalli”
Se vogliamo parlare del movimento cinquestelle lo possiamo fare, ma quello che ormai da tempo emerge con evidenza e’ solo e soltanto la capacita’ con cui da movimento del popolo sono diventati perfetti campioni in quella che e’ la principale qualita’ del politico: rimanere attaccati alla poltrona ad ogni costo, gia’ sapendo che smentiranno domani quello che dicono oggi.
Potrei citarvi una “caterva” di esempi, ma prefersico raccontarvi un episodio che ho vissuto direttamente con il loro “guro” il comico genovese Beppe Grillo.
Come tutti sappiamo quando Grillo e Casaleggio diedero alla luce questo movimento il referendum sull’euro era il loro “cavallo di battaglia”, con il quale in brevissimo tempo conquistarono una platea elettorale importantissima fino a condurli, partendo da zero, a governare oggi il nosto paese.
L’immagine sopra e le parole sono le prime trovate navigando su internet ed eravamo gia’ nel 2014.
Credo che il fatto che vi sto per raccontare sia ancora piu’ indietro nel tempo, eravamo veramente agli inizi del movimento, quando Beppe Grillo girava negli eventi italiani di ogni tipo facendo i suoi “piccoli comizi”.
Mi ricordo ero ad un party di “Pitti Uomo” a Firenze, a quell’epoca gia’ giravo l’Italia con Barnard e Mosler parlando di MMT di fronte a platee ancora ignare di quello che sarebbe stato il loro triste e prossimo futuro.
Vedo un gruppetto di persone intorno ad un soggetto che si agita e parla, mi avvicino e vedo Grillo che le intrattiene con le sue ormai famose storielle sulla politica ed il mondo, che ormai conosciamo alla perfezione. Ascolto e dopo poco intervengo cominciando a spiegare alcune teorie della MMT facendo capire loro quanto e’ dannoso questo sistema euro e quanto sia estremamente necessario per uno Stato avere il controllo della propria moneta.
Lo faccio perche’ convinto che Grillo mi sarebbe venuto dietro, in fin dei conti stavo solo ampliando il concetto di quello avrebbe voluto ottenere con il suo famoso “referendum sull’uscita dall’euro”.
Lo sapete invece cosa succede??!!! succede che Grillo si blocca, non dice niente ed in pochi secondi con la famosa tecnica da conduttore televisivo quando la pubblicita’ incombe, cambia discorso, taglia e riprende coni suoi argomenti.
Li’, ho capito che il nascente M5S non sarebbe mai andato fino in fondo con la rivoluzione promessa. Ho capito, come poi mi disse Paolo Barnard, che il M5S era ed e’ soltanto un movimento creato per convogliare la “rabbia delle masse” e che anche loro usavano l’argometo ITALEXIT solo e soltanto a scopo elettorale, riproponendolo a cadenze naturali ogni qualvolta i sondaggi li vedono in crisi.
Come vedete qui sopra, con un balzo di quattro anni siamo gia’ arrivati nel 2018 e dopo anni di silenzio, anni in cui ormai il M5S e’ diventato partito di governo e pro-EU, dove ormai non si parla piu’ di uscita ma di cambiare l’europa da dentro, all’improvviso Grillo riappare come una “meteora” per rilanciare il sempre utile ai fini elettorali “referendum sull’euro”.
Lancia il sasso, tira indietro la mano, colpisce gli elettori e poi scappa portandosi con se le speranze degli italiani, pronto a rinverdirle al prossimo calo nei sondaggi od alla prossima campagna elettorale.
Leggo ieri in una intervista rilasciata dal Prof. Giulio Sapelli la seguente previsione che mi colpisce.
Alla seguente domanda il professore risponde cosi’:
È ancora favorevole a un governo di unità nazionale?
«Credo che a ottobre si andrà a votare perché la situazione sociale sarà così incandescente che il capo dello Stato non potrà non prendere una decisione».
Dunque Cari Amici, negli ambienti della politica si parla anche di questa evenienza, cioe’ di votare ad Ottobre, perche’ un conto e’ se lo dice l’uomo di strada al bar….. altro conto e’ se lo afferma il prof. Giulio Sapelli, che vi ricordo era l’alternativa a Giuseppe Conte prima che questi diventasse primo ministro.
Allora veniamo al punto fondamentale per cui ho scritto questo articolo, abbandonando per oggi la scienza economica. Questa volta non dobbiamo farci fregare come sempre sull’argomento principale e fondamentale per il nostro paese.
La prossima campagna elettorale con i postumi ancora sulla pelle e con i danni di guerra causati dal CoVID19, sono convinto si trasformera’ o meglio avra’ il valore di un referendum:
Fuori o dentro l’Euro
i partiti dovranno scegliere chiaramente e dichiarare ufficialmente cosa faranno una volta al governo su questo tema, lo dovranno fare prendendo un impegno solenne di fronte al popolo italiano firmando di fatto in senso metaforico un contratto che dovra’ avere un valore assoluto.
Sono estremamente convinto che il partito che si presentera’ agli italiani garantendo in caso di vittoria l‘ITALEXIT otterra’ una percentuale altissima che gli permettera’ di governare da solo senza dover accettare compromesi.
Naturalmente questo partito per avere la totale fiducia degli italiani si dovra’ presentare con le professionalita’ migliori e riconosciute a livello economico, non con economisti nostrani da far sedere nei banchi del parlamento.
Lo staff deve essere tecnico ed esclusivamente tecnico, non tecnico che si trasforma in politico poi dedito alle dirette socials giornaliere in quella che poi e’ di fatto una infinita campagna elettorale.
Lo staff deve avere il compito di formare e di affiancare il leader nella dura battaglia che dovra’ sostenere con la EU, finalizzata a riportare il nostro paese Sovrano.
Personalmente immagino questo staff come i “NAVY SEALS”, l’ormai famoso corpo di elite americano, al quale vengono affidate le missioni piu’ delicate ed apparentemente impossibili. Loro agiscono sempre in base ai seguenti principi:
Professionalita’, Merito, Velocita’, Efficacia
ma soprattutto lontano dalla ribalta….. TV, Stampa, socials, ecc.
Arrivano, intervengono, raggiungono il risultato programmato e poi spariscono pronti per la nuova missione.
“Ecco chi sapra’ garantirVi questo sara’ colui che salvera’ il nostro paese ed i nostri figli”
Buona Domenica
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