Redazione: Solito grande articolo di Manlio Dinucci, eccezionale nella descrizione degli eventi, ma forse un po’ ingenuo (volutamente?) quando parla, in chiusura, dell’impegno contro l’uso militare della tecnologia 5G.
Battaglia persa in partenza. Non c’è esercito al mondo che non ci stia già lavorando.
Detto questo, l’articolo chiarisce che il 5G non possa essere lasciato nelle mani dei cinesi, rivali e per qualche verso nemici del mondo Occidentale.
La battaglia di Donal Trump e Mike Pompeo è quindi molto ben motivata. La scelta del 5G è soprattutto una scelta di campo. Per chi vuol capire.
Notevole e carica di conseguenze l’estradizione negli Stati Uniti della figlia del fondatore della Huawei.
————
Manlio Dinucci per Rete Voltaire
Mentre il Canada autorizza l’estradizione negli Stati Uniti di Meng Wanzhou, figlia del fondatore della Huawei, il “Servizio per la Ricerca” del Congresso degli Stati Uniti presenta la componente militare della “tecnologia 5G”.
Nella base aerea di Nellis in Nevada — annuncia il Pentagono — inizierà a luglio la costruzione di una rete sperimentale 5G, che diventerà operativa nel gennaio 2021.
In questa base si è svolta lo scorso marzo la “Red Flag”, la più importante esercitazione aerea degli Stati Uniti, cui hanno partecipato forze tedesche, spagnole e italiane.
Queste ultime erano composte anche dai caccia F-35 che — comunica l’Aeronautica Militare — sono stati «integrati con i migliori asset dell’aviazione americana» così da «sfruttare al massimo le potenzialità dei velivoli e dei sistemi d’arma in dotazione», compresi sicuramente quelli nucleari.
Alla “Red Flag” del 2021 saranno probabilmente in funzione (per essere testate in un ambiente reale) reti mobili 5G formate da torri montabili e smontabili in meno di un’ora, per essere rapidamente trasferite a seconda dell’operazione in corso.
La base di Nellis è la quinta selezionata dal Pentagono per sperimentare l’uso militare del 5G: le altre si trovano nello Utah, in Georgia, in California e nello stato di Washington.
Un documento del “Servizio di Ricerca” del Congresso spiega che questa tecnologia di quinta generazione può avere «numerose applicazioni militari».
Una di queste riguarda i «veicoli militari autonomi», ossia robot aerei, terrestri e navali in grado di effettuare autonomamente le missioni di attacco senza neppure essere pilotati a distanza.
Ciò richiede l’archiviazione e l’elaborazione di un’enorme mole di dati che non possono essere effettuate unicamente a bordo del veicolo autonomo.
Il 5G permetterà a questo tipo di veicolo di usare un sistema esterno di archiviazione ed elaborazione dei dati, analogo all’odierno Cloud per l’archiviazione personale dei file.
Tale sistema può rendere possibili «nuovi concetti operativi militari», come quello dello «sciame», in cui ciascun veicolo si collega automaticamente agli altri per effettuare la missione (ad esempio un attacco aereo ad una città o un attacco navale ad un porto).
Il 5G permetterà di potenziare l’intero sistema di “comando e controllo” delle Forze Armate statunitensi su scala mondiale: attualmente — spiega il documento — vengono usate comunicazioni satellitari ma, causa la distanza, il segnale impiega un certa quantità di tempo per arrivare, causando ritardi nell’esecuzione delle operazioni militari.
Tali ritardi saranno praticamente eliminati dal 5G, che avrà un ruolo determinante — in particolare nell’uso delle armi ipersoniche le quali, dotate anche di testate nucleari, viaggiano a velocità superiore a 10 volte quella del suono.
Estremamente importante sarà il 5G anche per i Servizi Segreti, rendendo possibili sistemi di controllo e spionaggio molto più efficaci di quelli attuali.
«Il 5G è vitale per mantenere i vantaggi militari ed economici dell’America», sottolinea il Pentagono.
Particolarmente vantaggioso è il fatto che «l’emergente tecnologia 5G, commercialmente disponibile, offre al Dipartimento della Difesa l’opportunità di usufruire a costi minori di tale sistema per le proprie esigenze operative».
In altre parole, la rete commerciale del 5G, realizzata da società private, viene usata dalle forze armate statunitensi con una spesa molto più bassa di quella che sarebbe necessaria se la rete fosse realizzata unicamente a scopo militare.
Ciò avviene anche in altri paesi. Si capisce, quindi, che il contenzioso sul 5G, in particolare fra Stati Uniti e Cina, non faccia parte solo di una guerra commerciale.
Il 5G crea un nuovo campo nella corsa agli armamenti, che si svolge più sul piano qualitativo che su quello quantitativo.
Tutto questo viene taciuto dai media e largamente ignorato anche dai critici di tale tecnologia, che concentrano la loro attenzione sui possibili effetti nocivi per la salute.
Impegno, questo, di grande importanza ma che deve essere unito a quello contro l’uso militare di questa tecnologia, finanziato inconsapevolmente dai comuni utenti dei cellulari di quinta generazione.
————
Link Originale: https://www.voltairenet.org/article210049.html
Scelto e pubblicato da Franco
*****
Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio (nessun visibile contrassegno di copyright). In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.