L’Atlanta Journal-Constitution ha scritto che Giovedì i rappresentanti del DEN hanno disvelato la creatura parlante appollaiata nel terminal principale, in onore del 24esimo anno di attività dell’aeroporto. L’aeroporto ha condiviso in rete le riprese-video del gargoyle che parla ai passeggeri sorpresi, e da allora è diventato virale con oltre 70.000 visualizzazioni.
“Benvenuti nel Quartier Generale degli Illuminati: l’Aeroporto Internazionale di Denver!”, esclama il gargoyle ai viaggiatori scioccati.
“Sai, puoi davvero metter giù il telefono e conversare con me”, così la creatura – che sostiene di avere 243 anni – ha apostrofato un millenial che indugiava sul suo cellulare.
Il video, se non l’avete ancora visto, potete trovarlo qui. Per quanto il gargoyle parlante possa essere divertente, non dimentichiamo che ci sono alcuni legittimi misteri che circondano questo aeroporto. Quanto segue proviene da un articolo di Stefan Stanford …Mentre ad esempio l’intera isola di Manhattan – che è una delle zone più densamente popolate del paese con oltre 1,6 milioni di persone residenti – insiste su 22,82 miglia quadrate di terreno, l’Aeroporto Internazionale di Denver ha dimensioni più che doppie, arrivando a 54,05 miglia quadrate. In effetti il DIA, come riporta il canale televisivo di Denver, è più grande finanche delle città di San Francisco e Miami. Ed allora, si utilizza uno spazio così grande solo per costruire un aeroporto?
E’ di gran lunga il più grande aeroporto d’America con concorrenti come l’O’Hare di Chicago, l’Hartsfield di Atlanta o il JFK di New York che non arrivano a 25.000 acri. Il DIA è sempre stato considerato per essere molto di più di un semplice aeroporto.
Sparse nell’Aeroporto ci sono passerelle a forma di svastica, opere d’arte apocalittiche, da fine del mondo. Per non dire degli ignobili problemi di costruzione che hanno ritardato l’apertura dell’aeroporto per anni, dei gargoyles seduti all’interno di valigie poste sulle pareti ed infine del demoniaco cavallo blu posizionato fuori dall’aeroporto, soprannominato “Blucifer” per il suo ossessionante occhio rosso. Il fatto che quell’”opera d’arte” cadde sopra l’artista che la stava creando uccidendolo, è solo una delle stranissime cose e degli incredibili eventi che circondano questo aeroporto.
E grazie anche a storie come questa, riportata ad Ottobre 2016 dal Denver Post [https://www.denverpost.com/2016/10/31/definitive-guide-to-denver-international-airport-conspiracy-theories/ La misteriosa “capstone” – una capsula del tempo che si trova nell’aeroporto – fa riferimento a una “New World Airport Commission”, che a livello ufficiale non esiste nemmeno], il mistero che circonda l’aeroporto continua a crescere.