CJ Hopkins per Off-Guardian
E così il “GloboCap-Resistance Minneapolis Putsch” (*) [Colpo di Stato di Minneapolis della Resistenza Globalista] sembra che non sia andato esattamente secondo i piani.
Il Presidente Trump, ancora una volta, non ha voluto vestire i panni dell’Hitler di turno. Tuttavia, il push gli ha inferto un bel colpo.
Più o meno, è stata un’operazione di “cambio di regime” da manuale o, se volete, una “rivoluzione colorata” … fate un po’ voi.
Tutti i pezzi erano al loro posto.
Bastava che Trump si vestisse da “dittatore” e imponesse la “Legge Marziale” — e i Generali sarebbero intervenuti per rimuoverlo dall’incarico.
Purtroppo per la GloboCap-Resistance Trump non lo ha fatto.
Ha fatto, invece, quello che fa di solito, la “figura dell’idiota” sulle televisioni internazionali.
Il che … ok, si è fatto piccolo così, ma non ha fornito alla banda dei GloboCap il pretesto di cui aveva bisogno per sbatterlo fuori dallo Studio Ovale.
Il che — inutile dirlo — è stato per loro veramente frustrante!
Dopo quattro lunghi anni di preliminari, eccoci finalmente al momento della verità … e che fa Adolf? Perde l’erezione.
In senso letterario, questo ragazzo è il peggior Hitler di sempre.
Tuttavia, per quanto riguarda l’operazione di “cambio di regime”, considerando che si trattava di un’”operazione interna” molto più complicata rispetto alla solita versione per l’estero, darei ai GloboCap un bel “B+” per lo sforzo compiuto.
Ora, prima che i miei lettori (i soliti cospirazionisti) si entusiasmino troppo, pretendendo di sapere dov’è che sto andando a parare … direi che no, non si è trattato di una “falsa rivolta”.
La rivolta è stata autentica. C’è sempre una ”rivolta autentica” al centro di ogni operazione di “cambio di regime”, o almeno di quelle che i GloboCap stanno portando avanti da un bel po’ di tempo.
Tunisia, Libia, Egitto, Siria, Siria, Ucraina, Bolivia, Venezuela … sono andate tutte più o meno secondo le previsioni.
Ecco un breve riassunto di come funziona.
Per prima cosa ci vogliono i disordini civili, le proteste su larga scala, le rivolte, i saccheggi, la violenza indiscriminata e così via.
Per l’avvio, sarà sufficiente qualsiasi “evento scatenante”. Una volta “partito”, potete farlo crescere e focalizzarlo su uno o più obbiettivi.
Molti di questi disordini devono avere una base di autenticità.
E’ meglio, quindi, condurre una travolgente e pluriennale campagna di propaganda per delegittimare e demonizzare il vostro bersaglio, dipingendolo come una sorta di mostro hitleriano, traditore e responsabile di tutti i principali problemi del paese.
In questo modo, non importa quale sia l’evento scatenante, la colpa sarà sempre la sua.
A seguire, chiedete ai vostri Funzionari dei Governi locali di lasciare che i disordini continuino, perché i saccheggiatori possano scatenarsi nel cuore delle città facendo irruzione nei “negozi d’alta gamma” e in quelli del tipo “mamma e papà”, aggredendo brutalmente i proprietari indifesi.
Questo significa che i Funzionari locali non devono fermare i loro poliziotti. Al contrario, devono scatenarli sui manifestanti e sui reporter televisivi (possibilmente, durante i servizi “live”).
Insomma, che pestino a sangue tutti.
L’obiettivo è di generare quanto più odio possibile contro il Regime che si vuole cambiare e, al contempo, di premere sul “bersaglio designato”, sul novello Hitler, per fargli perdere la pazienza e farlo reagire in modo esagerato.
Scatenate, poi, il “potere dei media” per instillare nella gente una folle rabbia contro il vostro bersaglio.
Fate pubblicare ai vostri “rispettabili esperti” articoli a favore della sua rimozione e fate in modo che i militari (e gli ex militari) comincino a far rumore sul fatto che il vostro Hitler sia fuori controllo — e comunque sull’orlo d’instaurare il fascismo.
A questo punto, dovete solo aspettare che il vostro bersaglio reagisca in modo eccessivo, chiedendo ai militari d’imporre una qualche forma di “Legge Marziale”.
A quel punto potrete deporlo in modo sicuro, facendo finta che la democrazia abbia vinto.
I media sono essenziali perché dovete convincere la maggioranza dell’opinione pubblica (non solo le persone che protestano e si ribellano) che le cose erano andate a tal punto fuori controllo, che il vostro bersaglio era diventato a tal punto pericoloso, che un “colpo di stato militare” era la soluzione migliore.
Quello che vi serve sono titoli come questi:
— “Stiamo barcollando sull’orlo di una dittatura” – CNN
— “Le parole di un dittatore: la minaccia di Trump di dispiegare i militari solleva lo spettro del fascismo” – The Guardian
— “Donald Trump sta cercando di dar vita ad una guerra di stampo razzista” – Rolling Stone
— “Rimuovere Trump, ora” – Slate
— “La presidenza di Trump è finita” – The Guardian
— “Trump dev’essere rimosso” – The Washington Post
Mentre i media fanno il loro lavoro, chiedete ad un qualsiasi ex membro della comunità dei Servizi Segreti di rilasciare dichiarazioni pubbliche come questa:
“”Non dovrebbe esserci posto, nella società americana e tanto meno nel nostro Governo, per la depravazione dimostrata quotidianamente da Donald Trump. I membri del suo Gabinetto che permettono un tale comportamento tradiscono il loro giuramento, perché sostengono un despota sempre più disperato” — John Brennan, ex Direttore della CIA.
Poi è il turno dei politici e dei militari:
“”Il discorso fascista che Donald Trump ha appena pronunciato è una dichiarazione di guerra contro i cittadini americani. Temo per il nostro Paese e non smetterò di difendere l’America dall’assalto di Trump”” — Senatore Ron Wyden
“Queste non sono le parole di un Presidente. Sono le parole di un Dittatore”” — Senatrice Kamala Harris
“”Un Generale in pensione sostiene ch’è rimasta solo una linea sottile fra la tolleranza dell’Esercito nei riguardi delle discutibili mosse degli ultimi tre anni e il punto in cui queste diventano intollerabili”” — The New York Times
“”Dobbiamo respingere e inquisire chi è in carica e si fa beffe della nostra Costituzione […] Possiamo unirci senza [Trump], attingendo ai punti di forza della nostra società civile. Non sarà facile, ma lo dobbiamo ai nostri concittadini, alle generazioni passate e ai nostri figli”” — Generale James “cane pazzo” Mattis, ex Segretario alla Difesa
Una volta che i Generali hanno cominciato a ringhiare, si fa in modo che i media facciano da megafono.
Titoli come questi attireranno l’attenzione della gente:
— “La rivolta dei Generali” – The Washington Post
— “La rivolta degli Ufficiali” – Slate
— “Il Presidente Donald Trump sta affrontando una rivolta senza precedenti dell’élite militare e degli ex Presidenti …” – CNN
— “Il desiderio del Presidente degli Stati Uniti di agire da ‘uomo forte’ pone domande urgenti a cui i Generali, gli elettori e gli alleati dell’America devono rispondere” – The Guardian Editorial Board
Se ci riuscite, è pur sempre un “tocco di classe” stimolare … oh, diciamo 280 ex Funzionari della Sicurezza Nazionale preoccupati per lo “stato della democrazia” e per “l’uso improprio dei militari a scopo politico”, e a far sì che si coordino per scrivere una lettera che accusi il vostro Hitler di “dividere gli americani”.
I media, poi, s’incaricheranno di diffonderla.
E, naturalmente, quello che serve per le “classi più istruite” è un propagandista come Franklin Foer (nel 2016 pubblicò la storia dell’inesistente “server Trump-Russia”. Premiato per il suo servizio con un lucroso posto di scrittore nello staff di The Atlantic), perché possa spiegare che gli eventi in corso siano un’operazione di “cambio di regime” da manuale (non è necessario ingannare le “classi più istruite” perché la maggior parte di loro sono già dalla vostra parte).
Insomma, qualcosa di più o meno come questo:
“”La decisione di Twitter di etichettare i post di Trump come fuorvianti è stata un momento cruciale … una volta che Twitter ha applicato le sue regole a Trump — ricevendo riconoscimenti per la sua decisione — ha inavvertitamente creato un precedente … ha messo in moto un ciclo di non-collaborazione.
I Governi Locali sono stati il livello successivo usato dall’élite per scalciare Trump. Il Presidente aveva insistito perché i Governatori garantissero la sicurezza sulle strade, ma questi si sono rifiutati categoricamente.
New York e la Virginia, infatti, hanno respinto la richiesta federale d’inviare truppe della Guardia Nazionale a Washington DC. Anche il sobborgo di Arlington, in Virginia, ha richiamato la Polizia che aveva prestato per controllare la folla a Lafayette Square.
Con l’élite che rifiutava le disposizioni di Trump, è diventato sempre più difficile per tutti gli altri conformarsi.
Nella tassonomia di Sharp, la “presa del potere” da parte di un autocrate dipende interamente dalla fedeltà delle Forze Armate. Quando le Forze Armate rifiutano di cooperare, il Dittatore è finito””.
Come ho già detto, tutto è andato più o meno secondo le regole.
Dopo quattro lunghi anni di propaganda volta a convincere le masse occidentali che Donald Trump era letteralmente un “nuovo Hitler”, i GloboCap e i media aziendali hanno fatto del loro meglio per sfruttare le proteste (che seguono abitualmente l’assassinio di un nero disarmato da parte della Polizia) al fine di rimuoverlo dall’incarico.
Sarebbe stata una catarsi spettacolare, il climax della “Guerra al Populismo”.
Ma Trump si è rifiutato di fare la sua parte e, quindi … ok, forse non è poi così stupido come pensavo o, quanto meno, non è un suicida.
Comunque, è stata pur sempre una bella partita quella giocata dai GloboCap.
Certo, rimuovere Trump con la forza, delegittimare e demonizzare lui (ma anche Bernie Sanders) e tutti coloro che lo hanno votato era sempre stato un loro obbiettivo.
Ma quello principale è sempre stato un altro. Trump, dopotutto, è solo un simbolo. Quello che i GloboCap sono determinati a schiacciare è il rifiuto del “capitalismo globale” e dei suoi valori.
Vogliono tornare all’incompiuto “lavoro di ristrutturazione” dell’intero Medio Oriente e di qualsiasi altro luogo dove sia necessario.
Vogliono sciogliere ciò che resta della Sovranità Nazionale e trasformare il mondo in un “unico grande mercato”, dove non ci saranno più fascisti, russi malvagi, estremisti religiosi, statue razziste, film offensivi, libri, opere d’arte, Presidenti non autorizzati e via dicendo.
Vogliono che tutti possano essere “tracciati” dagli impianti digitali, vogliono che i bambini se ne stiano in piedi dentro le loro piccole scatole — pardon, “social-distanziatori” — a cantare la canzone della Coca-Cola attraverso le loro maschere anti-virus …
Scusate … ho un po’ esagerato. Dimenticavo che si trattava solo di razzismo, di brutalità della Polizia e di nient’altro.
Cercherò di attenermi al copione, d’ora in poi, ma potrebbe essere difficile, visto il mio “privilegio”.
Forse, se mi avvolgessi in un “vestito kente” e m’inginocchiassi in pubblico, questo potrebbe aiutarmi a mettere la testa a posto.
Oppure no. Non saprei. Voi che ne pensate?
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Link Originale: https://off-guardian.org/2020/06/10/the-worst-literal-hitler-ever/
Scelto e tradotto da Franco
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