Franco per mittdolcino.com
Assuefatto al MeeToo, abituato alle denunce a scoppio ritardato, questa vicenda non mi è sembrata, all’inizio, più “strana” di tante altre.
Per quanto possa dirne il moralista di turno, almeno fino a quando le “mani in pasta” non le mette anche lui, per far politica ci vogliono i soldi.
E, se i soldi non li mette lo Stato, allora chi fa politica deve andare a trovarseli da qualche altra parte anche se, a livello di comunicazione, deve sostenere il contrario (si, core).
L’autofinanziamento è per tanti versi una favola. Barak Obama, ufficialmente il “Re dei politici autofinanziati”, in realtà lo era solo in minima parte (20pc?).
I soldi li prendeva dove poteva e senza farsi troppe domande.
Ad esempio dall’Industria Farmaceutica, che gli diede un sacco di soldi aspettandosi che una volta eletto facesse qualcosa in cambio.
E l’ex Presidente, in effetti, lo fece. Date un’occhiata ai prezzi dei farmaci in America!
Ma, ad un’ulteriore riflessione, la vicenda ha cominciato a prendere le sembianze di un’autentica “bomba ad orologeria”.
Perso nei commenti all’articolo di ieri [https://www.mittdolcino.com/2020/06/15/tre-milioni-dal-regime-di-chavez-per-finanziare-il-m5s-lo-scoop-del-quotidiano-spagnolo-abc/], ho invitato i lettori alla prudenza perché un po’ di cose proprio chiare non erano.
Vediamo un po’.
Il fatto, innanzitutto, potrebbe anche essere vero (ho detto potrebbe). Chi lo sa?
Se penso ai soldi avrei creduto, però, più alla “perfida Albione” (Grillo gate-keeper dei britannici … quante volte lo abbiamo letto?) che al Venezuela, ma tant’è.
Tuttavia, se hanno pubblicato quel documento, considerando l’eco che avrebbe suscitato, qualche carta in mano dovrebbero pur averla.
Oppure è una “verità pettinata”, ovvero un falso clamoroso? Allo stato dell’arte, chi mai potrebbe negarlo?
Certo è che, a quel livello, se di un falso si tratta a muoversi dev’essere stata una qualche Agenzia: il giornalista di turno è al più il “front man”, ovvero l’”utile idiota”.
Passiamo quindi al quotidiano spagnolo ABC. E’ un giornale beceramente conservatore, monarchico, legato mani e piedi all’Aristocrazia e al Capitalismo ispano-tedesco.
Quindi, proprio “terzo”, in questa vicenda, non lo è. Berlino ordina, Madrid risponde.
Lo abbiamo visto anche in occasione dell’assegnazione dell’”Agenzia Europea del Farmaco” (Rajoy rifiutò finanche di rispondere alla chiamata del collega italiano).
E allora … questa vicenda è davvero una minaccia? No, non lo è.
Una minaccia è tale solo fino a quando non viene messa in pratica. Ma, se premi il grilletto, non è più una “minaccia”, ma un “atto di guerra”.
E chiaro che si è inteso infliggere un colpo durissimo al M5S. Anche a Conte?
A naso, direi proprio di si. Conte, almeno all’origine, era un “uomo M5S” e questo Partito continua ad essere il più grande della sua maggioranza.
Andando avanti … di cosa si stanno occupando, in questo momento, Conte e il M5S? E’ chiaro, dei cosiddetti Stati Generali.
Abbiamo pubblicato, ieri, la versione del grande Cesare Sacchetti. Concordo. No ad una nuova Britannia!
Ma dissento quando sostiene che tutto sia già concluso. La situazione, a mio parere, è ancora in itinere e molta acqua deve ancora passare sotto ai ponti.
E quindi, all’atto pratico, di cosa stanno discutendo a Villa Pamphili? Qual è il progetto che potrebbe essere licenziato al termine dei lavori?
A me, in questo momento, viene in mente solo il MES … a Berlino e Bruxelles vogliono assolutamente che Conte lo firmi.
In questo senso, la “minaccia” ci stava tutta: “O firmi, oppure …”.
Ma, il fatto che il “grilletto sia stato premuto”, cosa può significare?
Probabilmente che né Conte né il M5S volevano farlo. E allora … per il resto fate voi.
Oppure si son mossi perché Conte è un “uomo di Trump”? O infine perché vogliono imporre certe “privatizzazioni” (Eni, Enel, Finmeccanica …)?
Sono ipotesi complottistiche, d’accordo, valide solo se non mi chiedete di dimostrarlo.
In conclusione, inutile aggiungere che questa mia analisi sia più induttiva che deduttiva.
Per analisi di quest’ultimo tipo sono necessari dei capisaldi, delle verità inoppugnabili che permettano lo svolgersi di un ragionamento rigidamente logico e consequenziale.
Ma oggi questo passa il convento. In attesa che succeda qualcosa che mi faccia cambiare idea.
Il giornalista Marcos Garcia Rey, nel frattempo, intervistato dal Corriere ha dichiarato: “Seguo la pista che dal Venezuela porta al Movimento 5 Stelle da almeno tre mesi. Ho capito subito che stavo per cacciarmi in un vespaio”.
E ancora: “Quando c’è in ballo la politica è sempre così. Ma, insomma, non sono un novellino incosciente: ho 46 anni, coordino un master di giornalismo investigativo, faccio parte dell’Icij (International Consortium of Investigative Journalists) e quindi, prima di pubblicare, era mio dovere fare ogni possibile verifica”.
Una ricostruzione, comunque, smentita da Davide Casaleggio, dall’Ambasciata Venezuelana a Roma e successivamente dal Ministro degli Esteri di Caracas, che ha parlato di “menzogna delle destre”.
Insomma, tutto “as usual”. Ma usate prudenza, per favore, prima di trarre facili conclusioni.
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Franco Leaf
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