Analizziamo un fatto specifico. Anzi due: l’attacco al M5S da parte del mondo parlante spagnolo nell’EU e la magistratura che attacca gli oriundi italoamericani nelle indagini ed arresti di Castellamare del Golfo, ieri.
L’Italia ha un primo ministro che non ha nessuna intenzione di firmare il MES, infatti Conte non ha firmato nulla ad oggi, sebbene l’opposizione cd. sovranista abbia ripetutamente affermato il contrario. Dunque l’EU senza MES firmato ed approvato dall’Italia non può far arrivare la troika nella Penisola. Ovvero Conte deve essere fatto capitolare perche non firma per tempo.
Visto che Conte non è attaccabile direttamente (…), devono essere attaccati i suoi supporti politici, che sono PD, il quale resta sostanzialmente filo-EU, ma evidentemente non può ribellarsi, oggi. E Mattarella, da Castellamare del Golfo, intendo il padre. E dunque il M5S con la valigetta venezuelana piena di soldi, valigetta datata 2010.
Se Conte resta in piedi e Trump viene rieletto, anche grazie all’Obamagate, l’euro nei fatti rischia davvero di saltare, passando per il verdetto del 5.8.2020 della Corte di Karlsruhe e poi di corsa a settembre prossimo. Se questo succederà dipenderà anche e soprattutto dall’Italia. Dunque Conte deve essere abbattuto as soon as possibile, anche solo prima dello scoppio dell’Obamagate, evento scandaloso forse programmato nell’uscita giusto in tempo per l’elezione di novembre prossimo negli USA.
Tutti gli sforzi EU sono oggi per salvare l’euro….
In particolare l’attacco di questa settimana più eclatante è quello al M5S italiano con la valigetta venezuelana piena di soldi, con un articolo scritto e diffuso globalmente dall’ABC, giornale spagnolo di destra e storicamente vicino al mondo tedesco. Un bel pezzo di oggi di Punzi su Atlanticoquotidiano.it spiega bene i dettagli della vicenda.
Quello che va stigmatizzato è che lo stesso autore spagnolo dello scoop attuale sul M5S è lo stesso che fece gli articoli sui Panama Papers, scandalo finanziario globale – la cui emersione fu sovvenzionata anche da George Soros, se non sbaglio – dove nessun tedesco venne coinvolto, stranissimo. Ed in cui l’artefice era lo studio Mossack Fonseca, dove Jurgen Mossack – il fondatore – era un sergente delle SS scappato dalla Germania alla fine della WWII e finito nel feudo del governatore Edoardo VIII. La Spagna in tale contesto è importante in quanto gran parte degli esuli del sud America e dunque anche del Venezuela passa da Madrid, per poi magari essere successivamente estradata negli USA, come nel caso venezuelano in oggetto. In tale contesto Madrid ha molta leva informativa, che certamente viene messo a reddito, costantemente, in veste EU-tedesca.
Che Madrid sia storicamente vicinissima ai servizi segreti tedeschi è indubbio, non fosse altro per il legame viscerale con Otto Skorzeny, capo più o meno occulto della rete Gehlen in Europa nel secondo dopoguerra, ossia con Franco. Da Madrid. In tale contesto proprio ABC era l’organo mediatico quasi ufficiale del mondo tedesco-franchista del dopoguerra, con legami forti anche con Stefano Delle Chiaie. In breve, la forza strategica di Madrid per l’EU è di essere la tierra madre per le sue ex colonie in giro per il mondo, che vedono propri la penisola iberica come il buen retiro, seguro.
Trasponiamo queste constatazioni e deriviamo che Madrid è l’unico soggetto che possa aver reperito da fonti venezuelane in attesa di estradizione negli USA la documentazione necessaria per ricostruire la vicenda della valigetta venezuelana del M5S. Il motivo è chiaro, attaccare Conte, per abbatterlo togliendogli i supporti in Parlamento, visto che attaccarlo direttamente è impossibile causa kilogrammi di buone ragioni, stile Anello di Andreotti.
Le tempistiche tradiscono fretta da parte EUropeista, evidentemente i tentativi di abbattere Trump si stanno esaurendo e la cosa fa paura. Se aggiungete che Schauble fu colui che ereditò la Stasi dalla DDR – e poi dopo ancora durante l’invasione USA del medio oriente iracheno – ed oggi è il vero plenipotenziario tedesco al Bundestag, il quadro si completa, con un mix di revanscismo economico e di attività occulta dei servizi di informazione. E di tasselli da mettere a posto, con il rischio reale della fine dell’euro IN CONCOMITANZA con l’Hard Brexit.
Per questa ragione temiamo sempre più un attentato a Trump, ad esempio durante il prossimo comizio a Tulsa (USA).
Certo, se Trump resiste a settembre prossimo parte l’Obamagate, anche dall’Italia, e dunque l’euro nella sua esistenza prenderà mazzate pesantissime, soprattutto grazie a Conte che sapientemente da una parte si prepara a mazzulare l’EU per i mancati fondi magari anche uscendo dalla moneta unica; ma dall’altra alliscia gli avversari agli Stati Generali, come dire, comunque dovremo ricostruire (…).
Come ben sapete per qualche tempo commenteremo solo gli eventi e npn le prospettive, in attesa del big event a settembre, passando per la decisione della Corte di Karlsruhe e forse del Bundestag entro inizio Agosto prossimo.
Sarà una estate torrida, forse/ma solo a livello politico.
MD
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