In molti guardano alle notizie economiche e tirano un respiro di sollievo: va tutto bene! Beh, forse non è proprio così. Anzi, per la precisione ormai siamo entrati nella spirale finale del capitalismo, quella che si ricongiunge con il comunismo dove c’era una cuspide che aveva enorme potere e privilegi a danno del 99%+ della popolazione. Niente di nuovo sotto il sole: una volta si chiamava feudalesimo, poi latifondo, oggi elite globalista. Che con l’economia che crolla e la finanza che esplode fanno ancora più soldi, ossia ne avranno quanto bastano per comprare quello che la classe media sarà costretta a svendere nei prossimi anni, facendo transitare la classe fino a ieri relativamente abbiente verso il “cricetismo senza diritto di proprietà ma solo d’uso“. Vi torna il discorso ora, dopo 10 righe, sebbene non abbiate capito come abbiamo fatto ad arrivare a correlare due fatti che, sebbene sotto i nostri occhi, sono solo in cotanta contraddizione, la ricchezza di pochissimi e lo sconquasso economico generale?
Stare nell’euro = essere poveri in tantissimi ormai… (mal comune, mezzo gaudio)
Possiamo dire che, se esiste una Suprema mente, costei ha fatto bene i compiti a casa: l’economia infragilita appunto dalla finanziarizzazione e dalle ineguaglianze degli ultimi 20 anni, forse non a caso proprio dalla nascita dell’euro, costretta ad evitare la guerra per evitare l’ecatombe nucleare, appesantita dal fardello de debito, era tenuta in piedi con lo sputo: è bastato un shock di domanda e parzialmente di offerta (COVID) per incriccare il meccanismo di generazione di valore a livello globale/occidentale. Le elites globali avevano per altro posizionato i loro uomini nei posti “giusti” – leggasi di comando -, imponendo al governo degli inetti, appunto, ma telecomandati. Inetti tanto più inetti a capo dei Paesi che più fanno gola, ad esempio l’Italia. Che infatti si sta consegnando mani e piedi a quello che fa la voce più grossa. E che paga di più…
Noi non ne possiamo niente, cari lettori: siamo anche andati Roma negli scorsi giorni per capire come aiutare “la causa italiana“. Il responso è stato fatale: bisogna prima morire, stretti tra antimeritocrazia e privilegi romani a non finire. Avendo compreso che Roma è tornata ad essere la Grande Meretrice di un tempo, ma senza triumviri a supporto, un comando diffuso che guarda all’interesse spicciolo, non al Paese. Visto che Roma è il luogo dove si fanno i giochi, l’Italia – con Roma, sia a sud che a nord – è spacciata. Fatevene una ragione.
Ooops! “Andrà tutto bene”, “questa volta è diverso”: in effetti è peggio del 1929…
Ma guardiamo perchè il sistema in realtà nasconda cricche enormi, sistema non solo italiano, ma economico globale. Faccio presente che conseguenze attese dal sottoscritto non le citerò, troppo pregnanti. E anche troppo preziose: ognuno deve capire da solo dove andare. Penso però di fare un gesto significativo nel dare alcuni ragguagli su dove guardare.
La morte della classe media in occidente: non è un caso, come da grafico sopra. E la recessione picchia duro. La risalita dei corsi azionari è quanto meno “puzzling“.
Va tutto bene, voi direte. Si, si….
Ma ne siete veramente sicuri? Guardate ora questi dati, che non commento naturalmente, in comparazione con le altre recessioni:
Ossia, a ottobre le economie occidentali semplicemente NON ripartiranno, my guess.
“Interesting stocks recovery“, non è vero? Non è vero? Non è vero….?
Aspettando Schumpeter/Godot?
Di crescita marginale non ce n’è, verrebbe da dire!
E nel mentre l’Italia ha sostituito la Grecia come peggior economia del mondo occidentale teoricamente “avanzata”, vedremo “avanzata” in che senso.
Cui prodest il COVID? Solo la Cina scamperà al disastro. In teoria (Italia in molti invece scommettono su un PIL a -15%, almeno).
Il gioco sarà, per l’Italia, di trasformare il debito pubblico in debito privato. Segnatevelo.
Non siamo in recessione, no, no….
Ed il nostro salvatore, lo zio Sam/Tony (Fix It Again…)? Ossia il vecchio Donald che sta facendo tutto quello che può per tenere su l’economia a stelle e strisce? Trump ormai apertamente vezzeggiato da quasi tutti i media italiani che preferiscono – da privilegiati possessori dei media – la schiavitù economica offerta da Berlino e Parigi, con ormai nessun soggetto pubblico dichiaratamente pro USA – NEI FATTI – se non Giuseppe Conte, che per ora tiene botta. Supporto pro-USA che – ripeto, nei fatti – non c’è nemmeno lato Lega, che a parole si dice incline a Trump ma negli atti firma la via della Seta con il fedele leghista Geraci, vede un super-membro apicale della Lega (Caparini, il proprietario del castello di Pontedilegno dove stava Bossi, ndr) indagato dall’FBI per traffico di tecnologia con la Russia e ha mezza direzione padana condiscendente con Pechino in forza di interessi locali di import-export cinesi in competizione dichiarata e mortale con gli USA (dove Huawei è bandita), memento la sede mondiale Huawei telecom a Milano, chissà se gli ingegneri italiani assunti tra Milano e Varese dai cinesi sono legati alla politica locale… (casus belli: il CEO di Alibaba in Italia è un nobile toscano ex Mediaset molto amico di Renzi, che si è per caso trovato a firmare/formare l’accordo per la vendita del Made in Italy con i predecessori del PD (2016) prima ed leghisti poi (2018)…)
Dunque, l’Italia purtroppo deve implodere per prima. A seguire, solito mal comune mezzo gaudio, temo da gran parte delle economie post capitaliste oggi tenute su con lo sputo. E da Wizard Mnu, call him, the stocks will end up. Ossia con un mercato in perenne salita. Perenne….
Ne vedremo delle belle.
Andrà tutto bene, comunque…
Andrà tutto bene, Andrà tutto bene, Andrà tutto bene, Andrà tutto bene, Andrà tutto bene, Andrà tutto bene, Andrà tutto bene, Andrà tutto bene, Andrà tutto bene…
MD
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