di Megas Alexandros – pubblicato su Qelsi
La disoccupazione e’ veramente un crimine contro l’umanita’ senza scusanti, perpretato da governi che si rifiutano di permettere deficit sufficienti per consentire alla popolazione di pagare le tasse e risparmiare. Intenzionalmente o no, costoro hanno sangue sulle loro mani. Sono pienamente responsabili per la morte e la distruzione delle vite e dei beni che si lasciano dietro di se’.
Quante volte guardando la TV, leggendo i giornali e navigando sui socials abbiamo sentito queste parole: “c’e’ disoccupazione!!!!” oppure “la disoccupazione aumenta!!!!”.
L’abbiamo ascoltato talmente tante volte, che quasi ci appare come un fenomeno della natura, esattamente come ascoltiamo la frase, “oggi piove!!!!”, dalle previsioni del tempo. E, come ci rassegniamo alla pioggia, assimilando i due fenomeni, ci rassegnamo anche alla disoccupazione.
Invece no!!!! la disoccupazione non e’ un evento atmosferico, contro il quale ben poco possiamo fare, ma e’ un evento eclusivamente dovuto all’azione dell’uomo. Un evento che si concretizza essenzialmente con un deficit troppo basso da parte del governo.
La disoccupazione e’ il segnale principale che un paese non e’ in una buona situazione economica e che i cittadini non vivono in quella che si chiama “buona economia”.
Ma cosa significa buona economia??? per farvelo comprendere, vorrei riportare il discorso che l’economista Warren Mosler, padre fondatore della Modern Monetary Theory, pronuncio a Chianciano alcuni anni fa:
“Vorrei parlare brevemente di che cosa sia una “buona economia”, perché è trascorso tanto tempo da quando noi abbiamo avuto una “buona economia”. Dovreste avere almeno la mia età per averne memoria.
In una buona economia, le imprese entrano in competizione tra di loro per assumere le persone. C’è carenza di persone disponibili a lavorare. Tutti vogliono assumervi. Vi formano, costi quel che costi.Assumono studenti ancor prima che terminino il corso degli studi. Potete cambiare lavoro se volete, perché altre attività produttive cercano di assumervi. È così che dovrebbe essere l’economia, ma ora tutto è capovolto. Per un motivo – su cui tornerò – il deficit di bilancio dello Stato è troppo piccolo.
Non appena cominciarono a imporre limiti sui deficit di bilancio, molti anni fa, ci siamo trasformati dall’essere una buona economia, in cui le persone erano la cosa più importante, in ciò che io chiamo il “crimine contro l’Umanità” che abbiamo oggi…
Così, ciò che dovete fare è porre come obiettivo la piena occupazione, in quanto è il tipo di economia in cui chiunque vuole vivere. E la dimensione giusta del deficit è quella che corrisponde alla piena occupazione”.
La frase che da il titolo a questo articolo e’ una frase tanto semplice quanto potente, e di una profondità sorprendente una volta che se ne analizzano le motivazioni. La punta di un iceberg. Quando si comprende che la disoccupazione involontaria è una scelta, e solo una delle imperdonabili conseguenze di scelte inumane e scellerate, l’unico desiderio diventa quello di cambiare le cose, scardinando in primis i falsi miti che ne consentono l’accettazione.
Per questo, il politico ideale, quello che sogna la gente, dovrebbe comprendere a pieno questo concetto, dissipando dalla sua mente e da quella dei suoi interlocutori (che siano i giornalisti e/o gli avversari politici), tutti i fuorvianti luoghi comuni secondo cui “le tasse finanziano la spesa pubblica” e “lo Stato dev’essere come un buon padre di famiglia”.
In uno Stato a sovranita’ monetaria le tasse non finanziano la spesa pubblica, proprio perche’ la spesa pubblica e’ sempre antecedente al prelievo fiscale e logica vuole che tu non puoi darmi indietro qualcosa che io emetto in regime di monopolio, prima che io te l’abbia data.
Lo Stato, che al contrario del “buon padre di famiglia” ha un portafoglio illimitato non puo’ e non deve agire seguendo il ciclo dell’economia, ma bensi deve attuare politiche monetarie anticicliche, proprio perche’ essendo l’unico soggetto che puo’ immettere nel settore privato denaro netto dal “nulla”, costui, e’ di fatto l’unico soggetto che puo’ far si che l’economia possa risollevarsi nei periodi di crisi.
Quando siamo in presenza di gravi crisi lo Stato deve aumentare il deficit tramite l’aumento della spesa pubblica, oppure tramite un taglio delle tasse, mentre nei periodi di boom economico dovra’ attuare politiche contrarie.
A conferma di questo, basta guardare l’alta percentuale di disoccupazione di paesi come l’Italia, la Grecia e la Spagna, paesi che vengono da anni di politiche di austerity imposte dall’Europa, politiche che hanno comportato continui surplus di bilancio da parte del settore governativo. Il triste podio dei tre paesi sopra citati, lo potete vedere nel grafico qui sotto. Guardando lo stesso grafico, sarete anche in grado di fare un’altra significativa valutazione; diversi paesi appartenenti alla EU, ma che non adottano la moneta euro, considerati un tempo molto indietro a livello economico rispetto all’Italia, oggi godono di un tasso di disoccupazione molto inferiore a quello del nostro paese. I rumeni ed i bulgari che un tempo si trasferivano nel nostro paese in cerca di lavoro, oggi se vogliono lavorare devono tornare nei loro paesi.
E come possiamo sperare che la situazione possa cambiare se a fronte di un necessario deficit applichiamo un surplus sbagliato. Se il dottore ti prescrive la cura sbagliata non ti puoi soprendere se poi tu non guarisci ed il tuo stato di salute si aggravia.
Pensate che alla Grecia, con la firma del famoso MES nel 2015 e’ stato imposto un surplus di bilancio del 3,5% per 60 anni. Roba da non credere ed impossibile da realizzare per chi conosce il funzionamento dei sistemi economici. Solo con enormi afflussi dal settore estero il popolo greco potrebbe mantenere tali impegni, e per un popolo che non esporta e che i soldi provenienti dall’estero si riducono esclusivamente a quelli proveniente dal settore del turismo, basta un “intoppo” per far esplodere il gia’ precario equilibrio economico del paese.
Oggi l’intoppo si chiama Covid, che ha portato la Grecia a chiudere quasi completamente le sue frontiere al turismo piu’ remunerativo (americani, russi, emirati arabi, israeliani), con un crollo del settore del 70/80%.
Ma la Grecia riceve soldi anche dal turismo piu’ proletario, come i paesi dei balcani, tanto per fare un esempio, solo il turismo serbo nella zona della penisola calcidica vale 500 milioni di euro, soldi che purtroppo non arriveranno per la chiusura delle frontiere.
In conclusione, a maggior ragione oggi dopo la tempesta del Covid, se i governi sostenuti dalle banche centrali non faranno deficit in quantita’ sufficiente a sostegno del settore privato, vedrete che la disoccupazione esplodera’ ancora piu’ forte con il serio e concreto pericolo che si traduca in pericolosi disordini sociali.
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