Proprio ieri mattina dissi ai colleghi del sito che avevo finalmente maturato la “chiusura del cerchio“, chiamasi anche la convinzione di aver capito il giro del fumo, dopo una notte insonne a consultare fonti varie e distanti. Anche su twitter lo scrissi, meditando su come (e se) sarebbe stato il caso di dipingere tale novella convinzione, per quello che sarei riuscito a dire. Ieri invece la sorpresa: Trump ha bellamente annunciato che gli USA hanno armi nucleari che nessuno ha nel mondo. Come dire, noi siamo qui e non ce ne andiamo, dunque?
Il popolo più guerriero della terra non sono i tedeschi, sebbene siano in parte riconosciuti come tali in certi tratti – soprattutto in male – dalla storia, ma gli ANGLO. Il motivo è semplice: i tedeschi le guerre le perdono, gli anglo le vincono, facile così. E la storia premia i vincitori. Oggi siamo ad una cuspide della Matrigna, in cui i soliti agitatpopoli di sempre, i germani, tentano di nuovo con un asse d’acciaio la sfida agli anglo. Notate bene, questo è direi perfettamente un rinnovato patto d’acciaio, quello tedesco intendo: prima era Berlino-Roma-Tokyo, con l’aggiunta di Vichy. Oggi è Berlino-EU-Pechino, con l’aggiunta di Vichy. Poco cambia.
Non a caso hanno messo a capo del loro paese, i germani, una agitapopoli di professione, quella Angela Merkel che era responsabile della sezione agitazione e propaganda del partito comunista della DDR, nonchè funzionale ai servizi segreti eredi della Gestapo, la Stasi, Lei supposta figlia di un pastore protestante emigrato con la famiglia dalla Germania ovest a quella est.
In generale, quello che bisogna sempre cogliere è che i cambi di impero vanno di pari passo con un cambio sistemico, ai nostri tempi industriale/tecnologico, prima anche di conquista di territori: la WWI e la sua continuazione, la WWII, furono dovuti all’avvento della rivoluzione industriale che avrebbe cambiato gli schemi; in mezzo arrivò il COVID dell’epoca, dall’America, sebbene l’influenza dei tempi (altamente mortale, non come quella attuale) fosse stata abilmente chiamata “spagnola” (oggi il virus forse dovremmo chiamarlo alla tedesca, chissà, visto che una delle persone più ricche del mondo – elite delle elite – è proprio tedesca ed è anche attiva nel settore dove è nato il virus del secolo post-breve…).
E’ la domanda ad essere posta in modo appositamente sbagliato: l’ “arma” NON serve per distruggere il mondo ma gli avversari…
La WWI portava dietro l’intuizione che la rivoluzione industriale avrebbe avuto bisogno di energia ad alta densità, facilmente trasportabile: si passò dunque dal carbone all’olio, una svolta, di cui la WWII fu la “parentesi seconda” per impossessarsi dei giacimenti, anche lì i tedeschi non passando Stalingrado persero l’accesso ai giacimenti più ricchi dell’epoca, quelli Azeri, ossia persero la guerra. E poi ne furono totalmente esclusi – dall’oil – via Yalta, ecco perchè si buttarono prima sul gas e poi/oggi sull’elettrico.
Gli USA invece fecero accordi con i Saud dell’Arabia a fine guerra, accordi rivoluzionari in quanto andavano contro i principi colonialisti “hard” delle epoche precedenti, parlo di secoli: gli USA non volevano nulla, anzi fornivano tecnologia, a prezzi competitivi. Bastava che tale petrolio venisse trattato e venduto in dollari. In cambio c’era la difesa militare dall’Alleato arabo, che è ancora in piedi. In tale contesto Israele fu utilissimo: il guardiano del faro, in Medio Oriente. Infatti se finisce l’etra del petrolio finirà temo anche quella di Israele, una aggravante della situazione attuale direi.
In mezzo l’atomica civile e militare che doveva cambiare tutto ma alla fine cambiò poco, a livello civile quanto meno. Ma solo perchè nel civile si fermò dovutamente lo sviluppo nuclear oriented (…).
Ero a cena qualche anno fa con il direttore finanziario di una famosa conglomerata russa di proprietà di un famoso oligarca attivo nelle risorse primarie. Un amico azzardò una domanda: ma se domani si scoprisse una fonte di energia a basso prezzo in grado di sostituire gli idrocarburi, che succederebbe? La risposta fu raggelante: non arriverebbe al giorno dopo per dirla…
Tante cose sono cambiate nel mentre, ad esempio i Rockefeller che hanno disinvestito da Exxon nel 2015, in coincidenza del dieselgate e dello shift verso l’elettrico. Elettrico che resta un aborto termodinamico se considerato utilizzando idrocarburi per produrre energia. Una scelta tanto folle e cretina, diciamolo, da far pensare che ci sia qualcosa dietro che non si può ancora dire.
Infatti le transizioni sono importanti, se si vuole mantenere la pace. Se le transizioni invece sono brevi e soprattutto non concordate si arriva alla guerra.
Ecco, tornando daccapo, forse il COVID, come fu la spagnola, è solo un passaggio dietro a cui si nasconde qualcosa di molto più grande ed immenso. La mia vera paura sta in chi si arroga il diritto di gestirre il “nuovo” cambiamento: io faccio parte della schiera di soggetti che ritiene che la Germania andrebbe divisa in 4 parti almeno, in quanto con loro al comando NON è possibile avere alcuna transizione, nessuna gestione, nessuna evoluzione pacifica.
Non la Germania non c’è/c’era…
Vedete la Grecia nel 2012: la mortalità infantile decollò a livello di terzo mondo a causa di una assurda austerità: da un paese che era passato dall’Olocausto ed aveva promesso di non farlo più ci si aspettava qualcosa di diverso, o sbaglio? Evidentemente NON sono capaci di imparare la lezione, vogliono solo la sopraffazione. Ed i francesi dietro, ben sapendo che sono il popolo del “voglio ma non posso“, intendo “vivere bene”, spendere e spandere, dunque hanno naturalmente bisogno di sottoposti che paghino per il loro scellerato stile di vita e per il loro welfare, che in Francia è esponenzialmente maggiore rispetto a qualsiasi altro paese EU. Peccato che non se lo possano permettere, da qui l’alleanza di interesse con Berlino….
Il problema coi tedeschi è che sono anche molto tecnologicamente e filosoficamente prepararti, dunque portano grandi invenzioni: l’eroina, i gas venefici utilizzati CONTRO le convenzioni internazionali nella WWI, il tentativo di bomba atomica boicottato dagli scienziati europei che ritengo avevano la stessa idea dello scrivente sui rischi di dare una cotanta potenza a certa gente* (oggi in Germania ossia nell’EU sono al comando gli stessi, nipoti, di 75 anni fa). Poi fu lo Zyklon B, assieme alla fusione fredda che per fortuna non capirono….
In questa immagine c’è tutto
Insomma, oggi siamo al redde rationem, nel bel mezzo di un cambio tecnologico, di una volontà di imporre uno shift di potere al mondo da parte dell’asse sino-tedesco e di una parallela debolezza interna indotta e pilotata dell’avversario di sempre, grazie ai formidabili servizi segreti ex nazisti, che sembra stiano mimando i “fasti” del famoso Zimmerman telegram. Dalla parte di chi deve difendersi c’è – chiaramente – la vecchia Yalta in cui, fate molta attenzione, c’è anche e soprattutto la Russia, per assurdo attaccata prospetticamente sia dal lato occidentale che orientale.
Infatti una vittoria dell’asse sino tedesco significherebbe lato russo l’accerchiamento: con la Cina ad est, la Germania EUropea a ovest e l’impero neo ottomano alleato dei tedeschi da 100 anni, uniti negli intenti all’Iran, a sud.
Qui mi fermo.
Quanto vi dovevamo, il nostro contributo, lo avete sopra. Di cui spero facciate tesoro perchè è raro che ci si spinga tanto oltre.
Un discreto saluto
Il vostro team di mittdolcino.com
* (Enrico Fermi vinse il Nobel per una scoperta che non era una scoperta in quanto aveva un errore clamoroso, occhio, che però nei due anni successivi lo portò a costruire materialmente la bomba (diciamo così per semplicità, intendo a generare le basi teorico/tecniche) dopo essersi trasferito negli USA, ndr)
*****
Le immagini, i tweet, e i filmati pubblicati (i contenuti) nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.