E’ in corso un attacco contro l’Italia, un attacco chiaro e deliberato. A voler rompere l’Italia sono i globalisti, ovvero le elites globali. Ossia Germania e soprattutto Francia a capo dell’EU neocoloniale. Quest’ultima, la Francia, si è distinta come paese per cercare costantemente di mettere le mani sulla Penisola, nei secoli. Fino a far pronunciare addirittura al suo corrente presidente, Macron, che la capitale dell’Italia è Parigi. A parte che se Macron volesse questo in tantissimi in Italia lo accoglierebbero col moschetto carico. In tale contesto non va però sottaciuto come sia stata proprio Parigi a boicottare da sempre il nucleare italiano. Sapete perchè? L’Italia con il nucleare sarebbe diventata formalmente NON CONTENDIBILE e dunque veramente indipendente. Così si spiegano gli attacchi negli anni vedasi nel caso Ippolito, vedasi la bramosia di prendersi Montedison, l’azienda che – come Edison – venne “nominata” da Fermi come referente per il nucleare civile in Italia.
Oggi siamo al punto che i politici comprati soprattutto dalla Francia tentano di fare carne di porco dell’Italia, anche riducendo i Parlamentari. Ci provò il fido Renzi, con un’altra mossa costituzionale e perse. Ora ci riprovano, i poteri anti-italiani annidati nella testa del Movimento.
Con meno rappresentanti parlamentari sarà facilissimo comprare il Paese, visti gli effetti implosivi a livello istituzionale. Ricordo infatti che un ex primo ministro italiano ora lavora per l’Università dei servizi segreti francesi, a livello di rettorato, parlo di Enrico Letta, Università Science Po (Lisa Jeanne inclusa*), al posto di quel Ghessam Salamè che mise i bastoni fra le ruote in Libya, assieme al filo tedesco Bernardino Leon. Nulla capita a caso (chiaramente l’EU franco tedesca è interessata a fracassare i paesi EU potenzialmente avversari della linea di Vichy nonchè serbatoi di ricchezza da aggredire, ndr).
Sta di fatto che i capi dei due partiti uno all’opposizione dell’altro, uno a destra ed uno a sinistra, Salvini e Zingaretti, sono incredibilmente accomunati dal SI al referendum di oggi. Per motivi doversi, ma uguali fini, evidentemente: disfare l’Italia.
Il PD del SI infatti è quello di Spinelli, che – mai dimenticarlo – era comunista e come tale era nemico degli USA, fin dalla guerra mondiale ed anche ben prima, contro il baluardo anti-comunista d’oltreoceano. La Lega invece punta da sempre a rompere l’Italia trasformando Milano nella Roma del nord. Ovvero dove i leghisti potranno nel caso – loro così magari sperano – farsi le loro leggi, diventando i Pujol della situazione, come i governanti catalani recentemente – che caso – messi sotto indagine per conti cento-milionari e più sottratti, sembra, allo stato spagnolo a cui ancora appartengono come entità territoriale.
Peccato che la Lombardia non abbia una lingua a se stante, oltre che una cultura propria. Anzi, la Lombardia è veramente figlia di una mescola, un crogiolo: da Ludovico il Moro è finita la sua autonoma egemonia culturale e temporale, che avveniva – lo ricordo – in assonanza ed anzi in simbiosi con la Firenze dei Medici, fatto che spiega bene per quale motivo Renzi e Salvini vadano così d’accordo, oggi. In realtà la grande Milano restò poi sotto gli stranieri per circa 300 anni fino all’Unità d’Italia, dominata da spagnoli, francesi ed austriaci, a turno. Dunque Milano ha ben poco di cultura propria, essendo veramente un mix multi-culturale.
Per chi volesse approfondire la storia moderna di Milano ed i suoi legami con Firenze
Ossia per la Lombardia appare improprio richiedere una segregazione come invece potrebbe, sotto certi versi, essere il caso per la Catalogna, vista la lingua differente. In poche parole: mentre la segregazione catalana può avere un senso, quella Lombarda NON HA INVECE ALCUN SENSO storico, se non voler ripercorrere la via del guinzaglio da parte di un’area geografica (lombarda) regolarmente sottomessa per 300 anni a potenze straniere, area che oggi vorrebbe secondo alcune elites locali interessate – non parlo del popolo – tornare sotto le stesse potenze straniere che l’hanno trattata come vacca da mungere invece di impegnarsi a costruire un Paese proprio.
Forse i lombardi dovrebbero guardare meglio al recente passato, ultimi 70 anni – dove a tutti andava bene che il sud rimanesse povero e disoccupato a patto che fornisse manodopera a basso costo al nord, che contraccambiava con sussidi a pioggia. Ma senza pendersi la briga di controllare dove andassero tali soldi, dispersi in mille interessati rivoli romani che poca linfa facevano fluire alle genti del sud (all’atto dell’annessione dei Savoia il Sud era ben più ricco del nord Italia; i Savoia fecero infatti come Erdogan vuole fare oggi con la Grecia, prendersi il proprio ricco vicino per pagare con le sostanze conquistate i propri debiti, ndr).
Solo alcuni mesi fa…
Tornando all’attualità, rileviamo che oggi abbiamo la testa del partito di Salvini e la testa del PD che votano per il SI referendario.
Ossia per disfare l’Italia. Dunque, votando nei fatti pro-Francia.
Non ci credete? Guarda caso PD, Lega e Forza Italia – Renzi incluso – votarono anche a favore della TAV, che è a vantaggio francese. Controllate, vi prego. Addirittura Salvini era per votare subito pro TAV, senza chiedere sconti, fosse stato per lui i due miliardi circa che l’EU condonò all’Italia grazie alla manfrina de 5stelle si sarebbero dovuti pagare senza battere ciglio (il nome Lunardi mette quasi soggezione: a voi dice qualcosa? Chissà….).
Facile derivare che Salvini e gran parte del PD spingono verso un Paese disunito, certamente in caso di vittoria del SI si sarebbe più vicini alla fine del Paese Unito. Fattuale direi. Anche perchè un SI referendario porterebbe al vero e proprio disfacimento a termine del Paese “dal di dentro”, nostra opinione, speriamo dunque di non vederlo.
I 5stelle in tale contesto restano gli utili idioti, selezionati appunto scegliendoli tra gli sfaccendati ed inutili al ruolo preposto in modo da poterli indirizzare più facilmente (sappiate che avere degli incapaci in posti chiave è una tecnica insegnata nelle scuole di colonizzazione, per sottomettere le colonie, ndr); magari illuminati da un esoterico leader che ha scelto il più brocco della compagine improvvisata – ma svelto come nessuno – a fare il capo, così da poterlo indirizzare meglio di tutti (Di Battista era troppo intelligente per essere promosso a capo del Movimento, ndr).
E fu così che gli adepti pentastellati in adorazione, i più senza sapere di adorare un totem, stanno ad ascoltare qualcosa che già sanno di non capire, ma proprio per questo obbediscono, Petrolini docet.
Invece Giuseppe Conte rappresenterebbe secondo molti il grande ostacolo al disegno, quasi fosse stato messo nel centro dell’ingranaggio dal padre di Mattarella Sergio, lui che fu filo USA fino al midollo, un legame indissolubile quello della famiglia Mattarella con gli USA. Indissolubile.
Nerone, di Ettore Petrolini, quanto mai attuale ( LINK )
Detto Giuseppe Conte – pienamente supportato dagli apparati più potenti del mondo – sta abilmente bloccando** la deriva forse davvero esoterica che sarebbe restare nell’EU nipote dei nazisti, visto che il nazismo fu veramente l’unico regime battagliero che fece guerre di portata mondiale in forza di una credenza appunto esoterica, il famoso “nazismo magico” di Giorgio Galli. Visto che oggi a capo dell’EU ci sono i nipoti degli ex nazisti è facile concludere che la deriva possa davvero essere quella testè indicata (…).
Vedremo se Trump verrà confermato, tutto ruota attorno a tale evento di novembre 2020. Nel caso, le ripetutissime visite in Italia dell’oriundo Pompeo prepareranno il resto. Ben sapendo che in casi come questi, ossia arrivati ad un tragico livello come quello attuale, tante – speriamo – piccole Montecassino rischiano di essere quasi inevitabili.
Per questo dico che i rappresentanti delle fazioni dei due schieramenti di destra e di sinistra incredibilmente accomunati nel SI al referendum – e in una incredibile comune vicinanza gli interessi francesi in Italia -, in caso di sconfitta referendaria dovranno assolutamente dimettersi.
Auguri a tutti. Sperando che il NO vinca.
W l’Italia.
MD
* Lisa Jeanne: da ricercatrice di Science Po proponeva di vendere Finmeccanica ai francesi di Dassault oggi in ambasce su una pubblicazione di Nens; proprio mentre Enrico Letta era a capo del think tank del PD. Si scoprì poi che Lisa Jeanne NON esisteva, era un nome de plume, ma di chi? Ah, a saperlo…
* * A difesa di interessi USA, che sia chiaro, che però combaciano con quelli italici da almeno 70 anni, ndr
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