Raramente facciamo recensioni di libri. Volevamo farne anche per il libro “Gli ultimi Duchi di Milano“, del bravissimo C. M. Lomartire, ma era argomento troppo tecnico. Che però avrebbe spiegato benissimo la sudditanza di Milano verso gli stranieri, elemento tanto in voga ai nostri giorni, ovvero di una città che mai è stata vero Stato, certamente non da 500 ani a questa parte; al contrario della stirpe veneta, a cui in buona parte appartengo, con la cfr. Repubblica di Venezia.
Nel caso in specie si parla invece di Roma e dei misteri romani, come sempre intimamente legati alla Santa Chiesa Romana, da oltre 2000 anni. In un bel romanzo, che fa meditare.
Tornando al libro di cui al titolo, recentissimo (2020), quello che presenteremo brevemente sembrerebbe davvero essere l’equivalente di uno scoop, sulla falsa riga di altri, ben più conosciuti romanzi di sfondo religioso. Sia in termini di metodo che, naturalmente, come contenuti. E’ infatti verissimo che circa 15 anni or sono ci fu presentata via mainstream la rappresentazione di una religione cattolica quasi profana, materiale, umanissima e forse anche avulsa dalla fede: ricordiamo il Codice da Vinci, dipinto da tutti come romanzo ma diventato la realtà virtuale dei nostri temi, saltando a piè pari 2000 anni di storia, a partire dal 2002.
Ossia – guarda caso – appena dopo gli eventi raccontati da Malachia Martin, che vedrete di seguito. Non esisteva fino ad oggi l’equivalente cristiano, parlo del Codice da Vinci (che in termini fattuali sembrerebbe forse più anti-cristiano in senso tradizionale, o quanto meno cristiano-scettico), ovvero una novella scritta su basi storiche e con fatti apparentemente concreti che rappresenti l’altra faccia della medaglia della religiosità, quella della fede, ossia quella tradizionale che i nonni ci hanno insegnato a conferma della originale visione cattolica di Dio.
Il libro citato nel titolo libro, di P. Evans, potrebbe colmare in gran parte tale gap, almeno a livello di cultura diciamo mainstream, vedasi oltre. E se adempie a tale compito lo fa in modo direi interessantissimo, ovvero coi fatti, con le date, con le fonti, molto intrigante. Ed anche citando audaci membri vaticani che hanno – secondo l’autore – avuto il coraggio di riportare quanto hanno visto, di terribile, ovvero quanto hanno ricavato dai loro studi e ricerche.
Denunziando nel caso la deriva ecclesiastica verso il Male, che passerebbe inevitabilmente da Papi veramente santi che, troppo spesso, magari uno si e uno no, casualmente – o forse no – vengono messi fuorigioco in quanto ostacolo al progetto diciamo revanscista in termini post-religiosi (come non ricordare i casi di Papa Giovanni Paolo I e Benedetto XVI, …).
Si parte dal racconto di un Gesuita, tale Malachi Martin, poi morto in circostanze diciamo misteriose, secondo cui, in una sua intervista del 1999 da cui è stato anche ricavato un libro (…), riportando date e rappresentanze varie che sembrerebbero fattuali. In base a tale lettura ci sarebbe stata secondo l’autore addirittura l’intronizzazione di Lucifero in Vaticano in una notte di giugno del 1963 (29) con sacrificio in remoto a Charleston, negli USA. Vero o falso che questo possa essere, esiste una pubblicazione su Chiesa Viva sull’argomento, che vi lasciamo.
In parallelo, sulla base – si indica nel libro – di supposti rapporti interni dell’FBI americana su quanto accaduto in Vaticano, documenti in mano al supposto personaggio principale del libro (…), si disquisisce sulla mancata nomina di Gregorio XVII al Soglio di Pietro, alias card. Siri, da Genova, negli anni ’60 dello scorso secolo. Dopo – sembra – ben due approvazioni del Conclave, con relativi voti confermativi, ci sarebbe stata la negazione della nomina, impedendo a Siri di diventare Papa. Si dice nel libro che ciò avvenne per opportunità pro sinistra mondiale in tale periodo troppo pericoloso per la storia umana, chissà se è vero. O per altri fini che non apparivano visibili ai tempi.
Al suo posto, di Gregorio XVII/Siri, un Papa che sarebbe stato certamente assai conservatore, venne ipotizzato prima il card. F. Tedeschini come Pontefice, poi scopertosi troppo precario in salute; dunque il Papa diciamo “aperturista” per antonomasia, anche rivoluzionario se volete, Papa Giovanni XXIII che portò il Concilio Vaticano II, ossia la fine dell’antica messa cattolica in latino, tra le altre innovazioni introdotte (Papa Giovanni XXIII non sembra comunque tanto rivoluzionario come l’Attuale, ndr).
Ripeto, vere o false che siano le affermazioni riportate con dovizia di fonti nel libro, l’argomento resta molto avvincente nella trama, oltre che per il metodo usato per supportare la tesi della fede, con la spiegazione della grande rivoluzione – dettagliata – che fu la cancellazione della messa latino, con tutti i significati e correlazioni del caso. Parimenti si spinge il lettore attento a considerare i rischi che tale cd. “decadenza” progressiva comporti, passando per le parole di un Papa secondo cui il diavolo sarebbe entrato in Vaticano, era Paolo VI nel giugno del 1972 (29). Con un occhio, appunto, ai dettagli.
Felicità e disagio di Jorge Bergoglio durante le visita Vaticane
Insomma, un libro semplice, destinato alla gente semplice e che mira a portare un messaggio tutto sommato semplice all’attenzione dei lettori; ossia il messaggio storico del Dio cattolico, diciamo pure un messaggio tradizionalista, in contrapposizione con la Chiesa diventata improvvisamente troppo semplicistica e sotto certi versi squilibrata verso il perdono preconcetto e apparentemente senza contropartita (…).
Interessante è l’autore, che di fatto si ritiene sia un cattolico moderato, per il poco che emerge * vista la sua richiesta spasmodica di riservatezza, che sarebbe anche (…) professore di scuola che nel mezzo del cammino della sua vita ha deciso di fare qualcosa per contribuire ad edulcorare il rischio di una deriva nichilista della Chiesa cattolica tradizionale, spiegandone i significati, tradizionali intendo. Autore che, faccio notare, sembra dirsi cattolico moderato, per il poco che è dato sapere. Insomma, nel caso una quinta colonna silente della Chiesa, come molti cristiani forse non sanno di essere, ma che possono “venire fuori” nel momento del bisogno, come oggi forse, forse come tanti altri.
Un libro interessante e leggero insomma, avvincente, in alcuni tratti anche profondo, che si contrappone alla cultura di massa in cui il luciferismo – prima volta in 2000 anni – sembra voler essere normalizzato pubblicamente ed in modo “positivo”, anche sui media.
Faccio infatti notare che non esiste Bene senza Male e viceversa, l’importante è saper scindere le due essenze, prima di tutto riconoscendole. E per riconoscerle bisogna dettagliare le condizioni al contorno, anche il campo di esistenza dell’uno e dell’altro. Oltre ad adeguare il proprio comportamento al proprio spirito, sapendo cosa si sta facendo e che strada si sta scegliendo.
Questo libro può servire proprio a ridefinire i canoni, anche i ruoli, ricordandoli quanto meno al lettore. In modo semplice, delicato ed intelligente. Ossia anche coinvolgendo nel racconto un titano della fede nella narrazione tutto sommato dei nostri temi, quel San Padre Pio da Pietralcina mai sufficientemente compreso dai propri fedeli (in quanto i miracoli dovevano restare meri dettagli, sebbene importanti, …).
Mera celia o simboli “superiori” tra potenti del mondo?
Fa pensare come le connessioni con la “storia” spiegata da Malachi Martin – e riprese da pubblicazioni ecclesiastiche – oltre che unitamente alla narrazione del Conclave dove venne suppostamente eletto Gregorio XVII (card. Siri) senza essere confermato, tirino in ballo il Santo Pio e quello che restava del “sopito” Terzo Segreto di Fatima, per cui il Santo di Pietralcina diventato poi – non casualmente – di San Giovanni Rotondo, portava il dolore fisico nelle Sue stimmate.
Senza MAI dimenticare come San Giovanni Rotondo sia confinante con Monte Sant’Angelo, la “casa” terrena dell’Arcangelo Michele, in Italia, ossia dell’Angelo che secondo la tradizione non solo cattolica ma anche islamica ed ebrea è arcangelo; e che, nei casi, combatterà e vincerà il demonio. Il personaggio del libro si chiama infatti Michael, evidentemente non in modo casuale.
Un libro certamente avvincente, che lascia “qualcosa” su cui meditare. Ai non cristiani come ai non cristiani. Anche al clero, forse.
MD
* In realtà abbiamo trovato un’altra recensione sull’autore e sul libro, assai criptica, da parte di un soggetto cattolico che lo dipinge come personaggio misterioso, comparso in Italia un po’ come compare il personaggio principale del racconto, molto documentato e rapido nelle analisi. Molto preparato insomma. Poi si è dileguato.
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